Dal 20 ottobre al 1° dicembre 2025
Testo critico di Domenico De Chirico
Piazza Napoli 11, Milano
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Andrea Luzi, Dettaglio - Prigione di stelle, 2025, olio su tela e cornice in abete, 24x30cm Ph. Tiziano Ercoli |
Secondo appuntamento nella sede di Isorropia Homegallery (in Piazza Napoli, 11 a Milano) con la mostra personale di Andrea Luzi dal titolo LUPERCALIA.
La mostra, con testo critico di Domenico De Chirico inaugura il 20 ottobre 2025 ed è visitabile su invito fino al 1° dicembre 2025. L’esposizione nasce da una collaborazione tra Isorropia Homegallery e Prisma Art Prize. Andrea Luzi, finalista della 13a edizione, è stato il vincitore del premio speciale offerto dall’associazione culturale no-profit co-fondata da Marco Pelligra, membro della giuria del Prisma Art Prize.
La mostra è il secondo appuntamento di un ciclo di mostre nella splendida cornice dell’appartamento privato, da qualche mese sede dell’associazione culturale che da anni si occupa della promozione e della diffusione dell’arte, in tutte le sue forme, consentendo la conoscenza dei fenomeni più contemporanei, che si manifestano attraverso modalità multidisciplinari (dall’arte visiva a quella multimediale). |
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Andrea Luzi, Dettaglio - Megiddo, La consumazione del fuoco, 2025, olio su tela, 80x60cm Ph. Simon Veres |
Lupercalia, titolo della mostra, non è soltanto un richiamo alla celebrazione pagana dell’antica Roma, ma anche una chiave d’accesso al rinnovato universo simbolico di Andrea Luzi. Originariamente dedicata alla fertilità, alla purificazione e alla protezione, la Lupercalia si celebrava nel mese di febbraio – tempo di transizione e di rinnovamento, consacrato al dio Fauno nella sua accezione di Luperco, protettore del bestiame ovino e caprino dagli attacchi dei lupi. Una celebrazione arcaica e viscerale, attraverso la quale si cercava un contatto diretto con la dimensione più istintiva e selvaggia dell’esistenza, al di là dello spazio, del tempo e della civiltà.
“La Lupercalia diventa, nella visione di Luzi, un vero e proprio archetipo: una potente metafora del processo artistico stesso, inteso come rito di passaggio, invocazione di un conglomerato di forze invisibili e canalizzazione di un’energia cosmica che si manifesta attraverso un moto armonico nella materia pittorica – afferma Domenico de Chirico -. Il suo è un linguaggio che non narra, ma evoca; non rappresenta, ma trasmette. Lupercalia è, in definitiva, più di una mostra: è un campo rituale, uno spazio-tempo altro, in cui lo spettatore è chiamato a entrare non come osservatore, ma come partecipante attivo. Un invito a sospendere la distanza critica, per farsi corpo sensibile, in risonanza con ciò che l’opera trasmette. È un ritorno al sacro non religioso, al mistero che non chiede di essere spiegato, alla pittura inequivocabilmente intesa come gesto ancestrale e visionario. Un modo per abitare, ancora una volta, quel luogo ignoto, oscuro, fertile e sempre più caotico da cui tutto ha origine”. |
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Andrea Luzi, Dettaglio - Hide and seek, 2025, olio su tela e cornice in noce canaletto ,30x40cm Ph. Tiziano Ercoli |
La tavolozza cromatica di Andrea Luzi si muove principalmente tra il nero profondo, il rosso intenso e il verde marmoreo. Le opere sono attraversate da venature o fasci di luce vibranti che emergono a contrasto dagli sfondi spesso tenebrosi, creando un’atmosfera carica di tensione e mistero. Questa stratificazione nasce da una tensione continua tra chiarore e ombra. Il fulcro simbolico della pratica di Luzi è il legame tra i quattro elementi primordiali – terra, aria, acqua e fuoco – intrecciati con l’Etere: il quinto elemento, impalpabile e invisibile, che connette e sostiene tutto ciò che esiste. Nella visione dell’artista, l’Etere non è solo uno spazio metafisico, ma una sostanza vibrante che attraversa ogni cosa, fungendo da conduttore di energia e intuizione. Questi elementi non sono entità statiche, ma principi dinamici che si trasformano e si contaminano reciprocamente.
L’influenza del graffitismo e delle subculture degli anni ’90 — in particolare punk, musica elettronica e psichedelia — si intreccia con simboli arcaici provenienti dalle civiltà precolombiane, egizie e, più in generale, mediterranee. Da questo insolito incrocio nasce una composizione esotica e stratificata, un ponte visionario che collega mondi opposti, sospeso tra naturale e onirico, sacro e profano, cosmologia antica e culture urbane contemporanee. Il lavoro di Andrea Luzi non nasce dalla volontà di rappresentare il reale, ma dal desiderio di canalizzare un impulso. Il gesto pittorico diventa così un atto rituale, un’esperienza liminale che si manifesta quasi in uno stato di trance meditativa. |
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