Il Cammino di San Francesco Caracciolo entra nel portfolio di Open Mind Consulting |
Un nuovo prodotto turistico si affaccia sul panorama italiano. Un percorso che non è solo di fede ma di scoperta, che attraversa Marche, Abruzzo, Molise e Campania. Imboccare il Cammino SFC significa non solo conoscere meglio la vita del Santo, ma riscoprire borghi, tradizioni e leggende, che da Loreto ci accompagnano a Napoli, correndo indietro nel tempo, tra il 1500 e il 1600.Camminando sui passi del Santo, che è il protettore dei cuochi, si andranno a riscoprire i sapori e i profumi antichi di queste terre.Non è solo un cammino, ma un’esperienza! |
Napoli, marzo 2021 – Un nuovo cliente entra a far parte del portfolio di Open Mind Consulting. Un prodotto particolare che, sicuramente, in questa Italia che si appresta ad affrontare la prossima stagione estiva timorosa e nel segno di se stessa (pochi e, oggettivamente, limitati saranno i viaggi di medio-lungo raggio), troverà la sua collocazione e riceverà l’apprezzamento dei viaggiatori 2021, alla ricerca di soluzioni sostenibili ed equilibrate, in cui trovare sicurezza, scoperta, distanziamento, qualità, igiene, rispetto ambientale ed emozioni positive. Il Cammino di San Francesco Caracciolo. Un percorso che non è “solo” religioso: un cammino che ha fatto da cornice all’apostolato di San Francesco Caracciolo e che si snoda attraverso i luoghi minori di quattro Regioni: Marche, Abruzzo, Molise e Campania: Chieti, Roccamontepiano, Montebello sul Sangro, Montelapiano, Villa Santa Maria, Roio, Rosello, Agnone… sono solo alcune, le prime, tappe di un itinerario di oltre 500 chilometri (di cui oggi mappati 50) che offrono un’esperienza entusiasmante di scoperta storica, religiosa, paesaggistica e gastronomica. “Siamo sinceramente e profondamente felici di questa nuova acquisizione perché non parliamo di un semplice cliente che va ad aggiungersi all’elenco dei nostri già in portfolio. Ma si tratta di una vera e propria esperienza di crescita comune – afferma Angela Marini, titolare dell’agenzia di comunicazione, che prosegue – il prodotto ‘Cammino di SFC’ ha iniziato da poco a muovere i suoi primi passi nel costituirsi come prodotto spendibile. Solo i primi 50 chilometri, degli oltre 500, sono ad oggi mappati e percorribili. Siamo nel mezzo di un work in progress entusiasmante, quindi. Ci saranno sempre novità da presentare dal punto di vista turistico, culturale, gastronomico. Un lavoro di comunicazione che – conclude la Marini – ci permetterà non solo di far conoscere le potenzialità del cammino stesso ma che ci porterà a rivelare territori meno noti, magnifici, contribuendo alla loro promozione nell’ambito di un progetto sinergico e virtuoso, il cui unico fine è quello di offrire al viaggiatore italiano un’esperienza realmente del tutto nuova”. Sottolinea Nicola Caracciolo di San Vito, ideatore, promotore e coordinatore del progetto: “Lungo il Cammino di San Francesco Caracciolo intendiamo far camminare non solo le persone-turisti ma anche far circolare idee, esperienze, competenze che possano contribuire allo sviluppo integrale di meravigliose aree interne trascurate dai “grandi” progetti. L’attenzione verso “i più piccoli e gli ultimi” caratterizza la spiritualità di San Francesco Caracciolo: il Cammino è, dunque, anche un modo per trasformare, partendo dal basso i frutti di questa spiritualità in azioni concrete e virtuose, tanto più necessarie e urgenti in questo tempo segnato dalla crisi economica e sociale legata al Covid”. |
SAN FRANCESCO CARACCIOLO Ascanio Caracciolo, il futuro San Francesco Caracciolo, nasce nel feudo paterno abruzzese di Villa Santa Maria (Chieti) il 13 ottobre 1563, l’anno in cui si chiude il Concilio di Trento che segna il rinnovamento della Chiesa. Terzo rampollo di uno dei numerosi rami della potentissima famiglia dei principi Caracciolo, egli conduce la vita spensierata che il suo rango gli consente fino all’età di venti anni, quando contrae una grave malattia contagiosa. Allora decide di farsi isolare in un sottoscala del palazzo di famiglia; ma proprio qui avviene la sua conversione del cuore, che lo porta a decidere, qualora fosse guarito, di consacrarsi a Dio e dedicarsi ai più bisognosi. La guarigione avviene miracolosamente ed egli lascia il piccolo borgo paterno per recarsi a Napoli, dove inizia a prestare servizio presso la Compagnia dei Bianchi di Giustizia a favore di poveri, malati e condannati a morte. Qui incontra casualmente il ricco e nobile genovese Agostino Adorno che lo coinvolge, insieme al consanguineo Fabrizio Caracciolo, a creare un nuovo ordine religioso: i Chierici Regolari Minori. Il loro obiettivo era che questo Ordine mettesse insieme quanto di più bello la cristianità aveva prodotto fin dalle origini della Chiesa. Non ancora trentenne, San Francesco Caracciolo si trova a dover guidare da solo la nuova famiglia religiosa da lui fondata, essendo morto nel frattempo Agostino Adorno. Per tre volte nell’arco di venti anni si reca in Spagna, dove tra mille difficoltà fonda le prime comunità del nuovo Ordine. Muore in odore di santità il 4 giugno 1608 ad Agnone, sulla via del ritorno a Napoli da un pellegrinaggio a Loreto, dove si era recato essendo egli molto devoto alla Madonna. Viene canonizzato nel 1807 e proclamato nel 1840 compatrono di Napoli, città che è stata la culla del suo Ordine. Nel 1996 viene proclamato Patrono dei Cuochi. |
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