Michele Guido (Aradeo, 1976) vive e lavora a Milano. Nel 1999 frequenta il Centro T.A.M. diretto da Eliseo Mattiacci; terminati gli studi all’Accademia di Brera nel 2002, frequenta il master in Landscape Design; dal 2001 al 2007 frequenta la Casa degli Artisti di Milano, dove organizza – con Jole de Sanna e Hidetoshi Nagasawa – Discussione Aperta: il Concetto di MA. Partecipa al progetto di residenza Made in Filandia nel 2011 e riceve il Premio Rotary nel 2010, mentre nell’anno precedente quello della Fondazione Pomodoro per giovani scultori (Milano). Tra le mostre personali: nel 2017, zona maco garden project, Zona Maco art fair, Mexico City; nel 2016, stellaria solaris garden project, Palazzo Comi a Gagliano del Capo, a cura di Lorenzo Madaro; nel 2014, operadelocalizzata garden project nel museo Carlo Zauli e nel museo MIC di Faenza; mentre z2o garden project nel 2009, 02.02.13 garden project nel 2013 e nel 2015 il tesoro di atreo garden project, con Hidetoshi Nagasawa, nella Galleria Sara Zanin di Roma.
Tommaso Trini svolge attività di storico delle relazioni fra le arti e le tecnoscienze. E’ stato docente di storia dell'arte moderna alle Accademie di Belle Arti di Urbino e Milano dal 1979 al 2007. A Brera si è occupato della formazione multimediale e ha ideato (1997) un master post-lauream per la formazione in Arteterapia, il primo del genere in una scuola d’arte italiana. Come critico ha esordito nel 1964, operando nelle tendenze avanzate (arte concettuale, povera, minimale, ecc.). Ha collaborato con la rivista Domus (dal 1966), il Corriere della Sera (dal 1972 con Maurizio Calvesi) e quindi L’Espresso (con G.C. Argan). Nel 1971 ha fondato e diretto Data Arte, bimestrale internazionale pubblicato fino al 1978. E’ stato redattore della rubrica d’arte radiofonica L’arte in questione (Raitre). Ha svolto incarichi istituzionali per le più importanti rassegne d'arte internazionali, tra cui: Biennale di Venezia (1976-1993), Biennale des Jeunes di Parigi (1975, 1977), Biennale di Sydney (1976), Biennale di Saô Paolo (Brasile, 1977). Nel 1975 ha curato la prima rassegna italiana di videoarte, Artevideo e Multivision, alla Rotonda della Besana di Milano. Dal 1982 al 1987 è stato membro del Direttivo della Galleria d'Arte Moderna di Bologna, svolgendo attività di video-documentazione culminata nella rassegna Magnetica (1983).
Giorgio Verzotti è critico d’arte e curatore indipendente, è stato curatore presso il Castello di Rivoli e il MART di Rovereto e direttore di Artefiera a Bologna. Ha curato mostre di artisti come Carla Accardi, Vincenzo Agnetti, Carol Rama, Enzo Cucchi, Marlene Dumas, Wim Delvoye, Chiara Dynys, Douglas Gordon, Runa Islam, Mimmo Jodice, Bertrand Lavier, Shirin Neshat, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Haim Steinbach, Armando Testa, Wolfgang Tillmans, Niele Toroni, Grazia Varisco, Luca Vitone e molte mostre collettive. Ha scritto libri su Terry Atkinson, Umberto Boccioni, Claudio Guarino, Imi Knoebel, Mario Merz, Gabriele Picco. Vive fra Milano, la campagna di Novara e la Valle d’Itria.
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