A cura di Scalpendi
SECONDO EPISODIO
11- 31 agosto 2025
Giovanni Testori e i Segreti di Milano: il caso dell’Arialda a cura di Federica Mazzocchi
Fabbrica del Vapore – Sala delle Colonne Milano |
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Arialda |
Dall’11 al 31 agosto 2025, presso la Fabbrica del Vapore – Sala delle Colonne di Milano, andrà in scena il secondo episodio della mostra “Milano città che sale”, Giovanni Testori e i Segreti di Milano: il caso dell’Arialda, a cura di Federica Mazzocchi.
“Milano città che sale” è la prima mostra a episodi, ideata e curata da Scalpendi, che vuole celebrare lo spirito creativo, culturale e progettuale della città di Milano. Fino al 18 gennaio 2026, Fabbrica del Vapore ospita un viaggio articolato in sette esposizioni della durata di 21 giorni ciascuna, che raccontano – attraverso figure e movimenti emblematici dal secondo dopoguerra a oggi – l’identità dinamica e internazionale del capoluogo lombardo. Rendendo omaggio a protagonisti come Elio Vittorini, Giovanni Testori, Albe Steiner, il Laboratorio di comunicazione militante, la Milanottanta, Paolo Rosa e Luisa Spinatelli, la mostra mette in luce l’intreccio tra arte, cultura, editoria, teatro e impresa che ha reso Milano un punto di riferimento in tutta Europa.
Questo nuovo format espositivo ispirato alla serialità di letteratura e serie TV costruisce così una narrazione a tappe capace di fidelizzare il pubblico, coinvolgendo una platea ampia, trasversale e curiosa. Ogni mostra si concentra infatti su una declinazione unica del tema generale, creando al contempo un dialogo continuo e coerente tra tutte le parti. Ma non solo, l’innovazione di questa particolare tipologia di mostra risiede anche nell’impiego della Telepresenza Robotica, una tecnologia all’avanguardia che, grazie al corpo robotico Double 3, permette a chi la utilizza di essere presente in tre dimensioni, in tempo reale e a distanza, ovunque nel mondo. A differenza delle tradizionali visite virtuali, la telepresenza robotica offre al visitatore un’esperienza completamente interattiva e proattiva: è il soggetto stesso a decidere come muoversi all’interno dell’ambiente espositivo, scegliendo la propria prospettiva e creando un percorso personalizzato.
Il secondo episodio in programma dall’11 al 31 agosto 2025 si intitola Giovanni Testori e i Segreti di Milano: il caso dell’Arialda, a cura di Federica Mazzocchi e realizzato in collaborazione con Museo Biblioteca dell’Attore di Genova, Casa Testori di Novate, DAMS e CRAD (Centro Ricerche sull’Attore e Divismo) dell’Università degli Studi di Torino, Archivio Visconti Fondazione Istituto Gramsci di Roma, Archivio Giancolombo di Milano, Centro Studi del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.
Il 1960 rappresenta uno snodo cruciale nel fertile rapporto creativo tra lo scrittore Giovanni Testori e la sua Milano. In un arco temporale di pochi mesi vedono la luce due allestimenti teatrali e un film – tutti riconducibili al suo ciclo drammatico-letterario intitolato I Segreti di Milano (1958-1961) – destinati a lasciare un’impronta profonda nella storia culturale italiana e in quella della città.
Si tratta della commedia La Maria Brasca, diretta da Mario Missiroli al Piccolo Teatro, scritta da Testori per Franca Valeri, che la amò molto e ne fu la prima interprete; del film Rocco e i suoi fratelli, capolavoro di Luchino Visconti, interpretato da Alain Delon e altri divi, ma oggetto di interventi censori; e infine della tragedia L’Arialda, anch’essa affidata alla regia viscontiana e recitata dalla grande compagnia Morelli-Stoppa.
Quest’ultima, in particolare, fu al centro di una violenta campagna di censura per la presunta oscenità del testo. Attraverso la figura della camiciaia Arialda, del fratello omosessuale Eros, della sottoproletaria Gaetana e degli altri personaggi di questa “tragedia plebea”, Testori restituisce un affresco crudo e appassionato della metropoli milanese, concentrandosi sulle periferie urbane e sulle classi subalterne. Ne emerge una vera e propria cartografia emotiva della città al tempo del boom economico, nella quale si riflettono tensioni sociali, aspirazioni individuali e trasformazioni storiche.
L’Arialda generò un dibattito pubblico acceso e ancora oggi di grande rilevanza, toccando nodi tematici quali la censura, la sessualità, la politica, l’identità nazionale, e interrogando in profondità i limiti tra etica, estetica e libertà artistica. Accolta con favore a Roma, dove fu replicata per circa due mesi, l’opera subì un’interruzione drammatica a Milano, dopo una sola rappresentazione nel febbraio 1961. La magistratura, che aveva già colpito Rocco e i suoi fratelli, ne decretò l’immediata soppressione.
La mostra allestita presso la Fabbrica del Vapore ricostruisce quella stagione irripetibile e controversa attraverso una ricca selezione documentaria, fra cui fotografie di scena e di set, copioni, sceneggiature, articoli di stampa, oltre alla preziosa registrazione audio della versione viscontiana dell’Arialda, interpretata dalla Morelli-Stoppa. Concludono il percorso espositivo le pagine originali del ritratto memoriale che Testori ha dedicato a Visconti nel 1972 (oggi pubblicate con il titolo Luchino, a cura di Giovanni Agosti), una testimonianza unica dell’intenso legame artistico tra due grandi figure del nostro Novecento. |
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