Colonia, 10 ottobre
- Arriva da Anuga, la più grande fiera del mondo dedicata al food, una
nuova importantissima conferma per il Made in
Italy. L’alimentare italiano, infatti, ha dato grande prova di sé in
Germania mettendo in mostra la sua eccellenza con ben 1200 imprese,
aggiudicandosi così il titolo del Paese in assoluto più rappresentato,
battendo anche i padroni di casa. Non solo numeri però,
anche qualità e innovazione hanno distinto la produzione italiana su cui
per la prima volta Federalimentare ha attuato un’attività
di vigilanza e tutela.
Nei giorni della fiera, infatti, Federalimentare, in collaborazione con
Fiere di Parma e con uno studio legale italo-tedesco, ha attivato per le
sue
aziende presso lo stand Cibus un desk gratuito di ascolto, consulenza
legale e intervento contro l’Italian Sounding, una fra le più
subdole forme di comunicazione ingannevole per il consumatore che si
sostanzia attraverso l’attribuzione di origine italiana ad un prodotto
che
in realtà non lo è.
“È essenziale —ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali Martina—un presidio costante che tuteli e
protegga la vera italianità. Il lavoro fatto con Federalimentare ad
Anuga è, in questo senso, un passo importante per contrastare
concretamente il fenomeno dell’Italian sounding e per tutelare tutta la
filiera agroalimentare italiana”.
Un servizio che ha dato subito i suoi frutti. Alcuni prodotti con nomi
evocativi dell’italianità, da Pasta Ciao alla passata Tomatino,
con tanto tricolore in bella mostra, pur senza aver nulla a che fare con
il nostro Made in Italy, sono stati ritirati grazie al pronto
intervento del
desk negli stand della Serbia, dell’Ucraina, della Grecia, della
Turchia, di Panama e della Romania, caso quest’ultimo ora al vaglio del
tribunale di Colonia. In certi casi si è trattato di ritiro volontario
dopo la segnalazione, in altri di una conseguenza a misure legali come
la diffida. Scaricabili a questo link alcuni esempi di Italian Sounding
riscontrati in fiera: https://we.tl/l0mM2N6NqC.
“Finalmente il real Italian viene riconosciuto e tutelato anche fuori
confine e non solo contro denominazioni o trade mark, ma anche contro
l’Italian Sounding - ha commentato Luigi Scordamaglia, presidente di
Federalimentare - Un’azione necessaria se pensiamo che il giro
d’affari maturato da prodotti contraffatti e Italian Sounding si attesta
ben oltre i 60 miliardi di euro, un terzo dei quali solo sul mercato
americano”.
Anche secondo Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma, “Il desk ad Anuga,
oltre ad essere la continuazione ideale e legale del percorso di Cibus,
da sempre l’evento fieristico di riferimento dell’Authentic Italian, è
la testimonianza della validità di una alleanza
strategica tra Fiere di Parma e Koeln Messe che garantisce, a livello
mondiale, visibilità e promozione nonché tutela al nostro Made in
Italy Alimentare”.
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