Giovedì 5 ottobre a Pompei l’autore
Flavio Russo indaga sulle ultime ore dell’ammiraglio romano, per tentare di
dare un’identità a un teschio custodito a Roma
Nel Museo dell’Arte Sanitaria
di Roma è custodito un teschio la cui etichetta reca un nome che ha un
significato molto importante per Pompei: Plinio il Vecchio, ovvero l’ammiraglio
della flotta romana di stanza a Miseno che mise in atto un disperato tentativo
di salvare le popolazioni delle città colpite dalla furia del Vesuvio, rimanendo
egli stesso vittima della tragedia. Ma è davvero del coraggioso generale romano
quel teschio rinvenuto a Stabia nei primi anni del Novecento? A questa domanda
proverà a dare una risposta l’ingegnere Flavio Russo, già coautore insieme a
Ferruccio Russo, del volume “79 d.C. Rotta su Pompei – Indagine sulla scomparsa
di un ammiraglio” nel corso dell’incontro in programma giovedì 5 ottobre (ore
19,00) a Pompei, presso l’archeo-ristorante “Caupona” (via Masseria Curato, 2).
La ricerca di Flavio Russo
indaga sulle ultime ore di Plinio il Vecchio, per tentare di dare un’identità a
un teschio custodito a Roma nel Museo dell'Arte Sanitaria, che sull’etichetta
riporta il suo nome. Allo scopo l’autore prende in esame, oltre alle solite e
notissime fonti, i vari indizi insiti nei livelli tecnici di cui disponeva la
flotta da guerra romana, della quale il grande scienziato era il Capo di Stato
Maggiore, le ricostruzioni vulcanologiche più puntuali della catastrofe
vesuviana, nonché i rinvenimenti archeologici effettuati nel corso dell'ultimo
secolo, su quella che fu la spiaggia dell'epoca, dell'arco di costa coinvolto. Basteranno
questi dati scientifici a confutare ogni dubbio sull’appartenenza del cranio a
Plinio il Vecchio? Non è detto che tre indizi siano una prova, né che una prova
in storiografia sia la conferma assoluta di una ipotesi. Quando, tuttavia, gli
uni e le altre si moltiplicano coincidenti, concatenandosi la rendono
plausibile.
L’incontro con l’autore Flavio
Russo rientra nel ciclo di incontri gastronomici e culturali avviati dal
ristorante “Caupona” ed è organizzato in collaborazione con l’associazione
culturale di rievocazione storica “Legio I Adiutrix” di Pompei.
“Caupona” (dal latino,
“locanda, osteria”), nato nell’aprile 2016 a Pompei, è il primo ristorante “archeo-esperienziale”,
completamente ispirato all’antica città romana distrutta dal Vesuvio, dove un
pranzo o una cena diventano una vera e propria immersione negli usi e nei
costumi in voga nella Pompei di duemila anni fa. Tutto è stato studiato e realizzato
per riprodurre, fin nei minimi particolari, le caratteristiche di una locanda e
di una casa di epoca romana. L’accogliente giardino di Caupona riproduce quello
di una domus; sulle pareti dell’edificio (un casale rurale, ad un solo
livello), campeggiano prezziari (in assi e sesterzi), graffiti e scritte
elettorali che ricalcano quelle di un’osteria. L’interno, nella parte dedicata
alla gerenza, riprende il Termopolio di Vetuzio Placido; quella dedicata agli
ospiti, invece, ripropone la bellissima Domus di Marco Lucrezio Frontone. Tutti
i dipinti murali e gli affreschi sono stati riprodotti a mano, come usavano
fare i “copisti” dell’antica Pompei. Infine, le bevande e i cibi, ovviamente
ispirati alle ricette del De Re Coquinaria di Apicio, da Caupona vengono
serviti in piatti e coppe di terracotta da personale vestito in costumi
d’epoca, per rendere l’esperienza, non solo enogastronomica, ancora più unica e
coinvolgente.
info: info@caupona.it
| tel. 08118557911| www.caupona.it
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