Si parla di cavoli delle diverse cultivar nel quarto
appuntamento di incontri “La natura dal
campo alla tavola. Storia delle eccellenze italiane”, evento trasmesso in
diretta da 7Gold a Rimini con alcuni
protagonisti del settore, dalla produzione al retail, dalla ricerca alla
comunicazione.
Bellaria
Igea Marina (RN), 03.03.2021.
"Col cavolo che rinuncio al... cavolo": è il titolo della trasmissione promossa
da SIPO che ha portato in tv e on-line
a livello nazionale tutti i successi che questa famiglia di verdure delle brassiche (cavoli, cavolfiori, broccoli,
verze, cavolini di Bruxelles) ha ottenuto negli ultimi anni. La trasmissione è
andata in onda sul circuito 7Gold
nel nord Italia e trasmessa in diretta anche sulla pagina Facebook di SIPO Sapori del mio Orto: la platea di
telespettatori nella fascia oraria ha superato quota 20mila e anche sul web la
visibilità è stata la più alta fra tutte le puntate della serie Dal campo alla tavola. Storia delle eccellenze italiane.
Alla trasmissione, condotta dal
giornalista di FreshPlaza Cristiano Riciputi, hanno partecipato Massimiliano
Ceccarini, General manager di SIPO, Giampaolo Ferri, Responsabile ortofrutta di Coop
Alleanza 3.0, Andrea Tarozzi, docente di farmacologia all'Università di Bologna
e Massimo Della Pasqua, responsabile tecnico di Bejo. In collegamento video anche Sandro
Colombi, Managing Director di Lamboseeds e Lisa Fontana, food &
wine expert, che ha fornito alcuni suggerimenti per preparare ricette gourmet a
base cavoli.
“I prodotti più performanti in
casa SIPO in questa stagione sono il cavolo nero e i cavoletti di Bruxelles, che
sono tornati ultimamente di gran moda per le
loro proprietà nutraceutiche. Su questi prodotti - ha sottolineato
Massimiliano Ceccarini - abbiamo impostato un piano
di produzione in Emilia Romagna, Puglia, Campania e Toscana in modo da
garantire la continuità delle forniture ai nostri clienti da fine settembre a
metà maggio. Le verdure sono disponibili
sia sfuse come prima gamma che confezionate in flow pack; inolte, oltre al
cavolo cappuccio, al cavolo verza e ai broccoli, stiamo collaborando con
l’azienda sementiera Beyo per raccogliere in Italia in determinate aree
geografiche anche i cavolini di Bruxelles,
che in prevalenza provengono oggi da Belgio e Olanda”.
"Da
almeno tre anni le performance delle brassiche - ha dichiarato Giampaolo Ferri - sono in crescita. Gli
aumenti sono a doppia cifra, anche grazie alla destagionalizzazione: fino a
qualche anno fa la produzione, e il consumo, erano limitati al periodo
invernale, mentre oggi coprono quasi tutto l'anno".
"I cavolfiori vengono coltivati dal
Trentino alla Sicilia, in differenti periodi dell'anno. Questo a testimonianza
che alcune brassiche sono trasversali dal punto di vista della zona di
produzione. Altre invece sono coltivate per lo più in alcune regioni: ad
esempio il cavolo rapa è molto diffuso fra le aziende agricole specializzate di
Campania e Lazio. Lo scopo delle ditte sementiere, e Bejo è in prima linea in
questo, è quello di selezionare varietà adatte ai diversi territori e con
resistenze alle malattie, in modo da limitare al massimo i trattamenti fitosanitari"
- ha precisato Massimo Della Pasqua.
"Le
brassiche sono delle superstar, in fatto di caratteristiche nutrizionali - ha spiegato
Andrea Tarozzi, docente di
farmacologia all'Università di Bologna - ad esempio per le loro caratteristiche
antiossidanti indirette, vale a dire che proseguono ben oltre l'atto del
consumo. Poi, grazie ai composti solforati, sono utili come detossificanti per
fegato e polmoni, e per abbassare i rischi di patologie cardiovascolari"
Potete seguire il
webinar sul canale Facebook di SIPO
https://www.facebook.com/416933095068136/videos/444045643569897
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