martedì 2 marzo 2021

LE ANTEPRIME DEI BAROLO 2017 DELL’AGRICOLA MARRONE TESTATE DA BORGHI D’EUROPA

 





Milano, 2 Marzo 2021- Sin da Grandilanghe 2020 i comunicatori  della testata giornalistica Borghi d’Europa sono rimasti affascinati dal modo di lavorare, genuino e in rispetto con la natura, dell’Agricola Marrone di La Morra (punto nevralgico del Barolo Docg), oggi condotta con capacità e passione dalle tre sorelle Denise, Valentina e Serena Marrone.

Purtroppo quest’anno per contrastare la lotta alla pandemia, Grandilanghe 2021 non si è potuta svolgere e allora la famiglia Marrone ha pensato bene di inviare alcuni campioni in anteprima delle ottime etichette prodotte a operatori del settore e winelovers.

Borghi d’Europa ha testato a tavola le anteprime del Barolo Docg  2017 Pichemej e il Barolo Docg 2017 Bussia, i vini più importanti e rappresentativi dell’Agricola Marrone, due veri gioiellini da uve Nebbiolo al 100%.

Per entrambi i Barolo l’abbinamento è stato lo stesso e decisamente azzeccato: una pasta con il famoso ragù napoletano, del tutto diverso da quello alla bolognese, visto che nella salsa di pomodoro sono state cotte delle salsicciette aromatizzate al finocchietto, le puntine e le costine di maiale, oltre a dei pezzi di spezzatino di manzo. Dunque un sugo corposo ed estremamente succulento.

L’Anteprima Barolo 2017 Pichemej ha rivelato alla vista un colore rosso rubino tenue, un bel bouquet fruttato con note che ricordano il ribes, il lampone e l’amarena e poi delle note balsamiche tendenti alla menta e una speziatura leggera (cannella), segno che  gli aromi terziari del legno non sono ancora preponderanti. Al palato il Pichemej è risultato abbastanza caldo, sapido e con un buon equilibrio. Sicuramente tenendolo da parte ancora per qualche anno le componenti morbide emergeranno assieme a delle note che ricordano più tabacco e cuoio.

Invece, l’Anteprima Barolo 2017 Bussia al calice ha svelato un colore rosso rubino con riflessi leggermente granati, al naso meno intenso e complesso del collega Pichemej, fruttato (piccoli frutti rossi), floreale e dopo un po' anche minerale e al palato abbastanza sapido e abbastanza avvolgente, anche’esso con un’ampia capacità di evoluzione.

In alto i calici ed evviva le Langhe!

 


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