"Un viaggio alla scoperta dell'antica arte decorativa giapponese – dichiara il Sindaco Davide Galimberti – con incisioni raffinate, volumi d'epoca e design moderno a confronto. La mostra, che porta Varese nella magia dell'estremo Oriente e nello stile delle xilografie giapponesi, espone al pubblico anche rari volumi conservati nei depositi della Biblioteca Civica, noti a pochissimi e poi divenuti oggetto di studio da parte di specialiste in storia dell’arte giapponese. Un'occasione per riscoprire e valorizzare un patrimonio storico unico".
Presentati per la prima volta nelle sale espositive del museo preziosi volumi d’arte giapponese di fine Ottocento e inizio Novecento firmati da noti artisti giapponesi. I volumi fanno parte di un fondo di libri provenienti dalla Biblioteca civica di Varese, con alcuni prestiti dalla Biblioteca Nazionale Braidense, giunti dal Giappone probabilmente in un contesto legato agli scambi nell’ambito sericolo. Realizzati con la tecnica silografica già in auge nell’epoca Edo con il filone artistico dell’ukiyoe, furono pubblicati nel periodo Meiji tra il 1890 e il 1908 per la maggior parte a Kyoto, dall’editore più importante del momento, Unsōdō, ancora oggi attivo e specializzato proprio nella silografia. I volumi firmati da numerosi artisti dell’epoca sono esempi di alta raffinatezza pittorica e grafica e mostrano il profondo legame tra arti decorative, artigianato e pittura. In mostra sono inoltre presentati 60 poster dei più importanti graphic designer giapponesi contemporanei il cui lavoro grafico richiama soggetti e tecniche della tradizione pittorica mostrandone gli sviluppi attuali.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
La mostra si apre con film documentari sulla tecnica silografica giapponese e di presentazione dell’editore d’arte Unsōdō di Kyoto, che oggi conserva un patrimonio di matrici originali inestimabile da cui nacquero gran parte delle opere in mostra.
Il percorso si snoda poi in cinque sezioni: la prima intitolata La tradizione pittorica si fa design presenta volumi in policromia ricchi di motivi decorativi utilizzati come modelli da applicare su tessuti e manufatti d’arte, utili per artigiani e commercianti. La seconda sezione intitolata Immagini di “Fiori e uccelli”: realismo o naturalismo?mostra invece volumi illustrati in inchiostro nero e pochi tocchi di colori tenui che hanno per soggetto fiori e uccelli, un genere che caratterizzò gran parte della pittura giapponese su rotoli, paraventi, porte scorrevoli nel corso dei secoli. Nella sezione seguente, intitolata Libri di modelli e motivi decorativi i libri illustrati esposti in vetrina presentano modelli decorativi per tessuti, soprattutto kimono e giacche haori, ma anche per ventagli pieghevoli e rotondi, vasi e altri manufatti artigianali. La quarta sezione Luoghi reali, luoghi immaginaricostituisce uno spazio di passaggio che riporta al Giappone reale del tempo con alcune riproduzioni dei luoghi e dei momenti celebrati nei libri e nelle stampe policrome tra cui il Monte Fuji e ospita la grande mappa del Giappone del 1876 che rappresenta minuziosamente le nuove province dell’arcipelago. La quinta sezione Manifesti d’artista: guardando al passato, parlando al futuro porta invece al contemporaneo con un salto nella grafica d’artista attraverso una selezione di 60 poster provenienti dagli archivi della Fondazione Dai Nippon Printing di Tokyo, la più importante in ambito grafico in Giappone, con opere dei più noti, visionari e creativi nomi del graphic design del dopoguerra. I poster, singoli o quadrittici, evidenziano gli sviluppi della decoratività e dei temi parte dell’arte giapponese classica e il passaggio da disegno (zuan) a design.
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