Arriva la nuova certificazione Diversity Ark:
non un semplice Marchio di Certificazione, ma un vero e proprio cambio di
paradigma degli interventi in campo.
Obiettivo: garantire la tutela della biodiversità
a tutto tondo senza intaccare la qualità.
Martedì 10 Ottobre 2023 -
Fondata nel recente 2022 dagli agronomi Stefano Amadeo e Stefano Zaninotti, Diversity
Ark si inserisce nel panorama delle Certificazioni agricole come una vera e
propria rivoluzione in quest’ambito. Essa, infatti, si approccia
all’agricoltura con una nuova filosofia di pensiero, proponendo una visione olistica
che mira a tutelare a 360° la biodiversità presente in campo evitando che
l’ecosistema venga irreparabilmente alterato dall’intervento dell’uomo.
Il nome stesso è una dichiarazione di intenti,
come spiegano i due fondatori della certificazione: “Ark simboleggia un
chiaro riferimento all’arca di Noè, il primo esempio positivo di salvaguardia
di tutte la specie viventi, uomini e animali, e nel nostro caso anche di
piante. Il marchio della certificazione, applicabile in etichetta, riprende
proprio questa visione. Perché la vita continui a fare il proprio corso è
necessaria la sopravvivenza di tutti, ogni organismo è indispensabile per
l’equilibrio e la vita di tutti gli altri”.
Il progetto, registrato presso EUIPO e
certificato a livello europeo dall’Ente CSQA, nasce dopo anni di studio
e di collaborazione con varie aziende agricole ed associazioni di produttori.
Tre gli obiettivi che il progetto intende
perseguire: far rispettare a pieno la
biodiversità di suolo e ambiente attraverso un approccio olistico
all’agricoltura. Ciò a cui si ambisce è la tutela a tutto tondo degli elementi
che si interfacciano con il processo agricolo, dallo stato di benessere dei
suoli, alla certificazione della biodiversità faunistica dell’appezzamento e
della ricchezza di piante. Il secondo è l’approccio scientifico ad analisi e monitoraggi, al fine di assicurare costanza ai controlli in campo e rigore alle
successive analisi sulla base delle quali si fonda l’affidabilità della
certificazione. Le analisi si rivolgono a tre aspetti della biodiversità: campionamento
del suolo, analisi di insetti e artropodi e analisi della biodiversità
floristica. Terzo punto fondante è rinnovare e migliorare l’iter burocratico
delle certificazioni snellendo le procedure e la gestione amministrativa,
spesso molto problematica e complessa. Le aziende certificate devono
rispettare un innovativo disciplinare che, tra i vari aspetti, non consente
l’uso di diserbanti e impedisce l’utilizzo di antiparassitari rischiosi per la
salute umana.
Diversity Ark è ad oggi l’unica
certificazione in Italia che inserisce all’interno dei controlli una sezione
speciale per la presenza o meno di plastiche nel terreno, problematica che
sempre più affligge l’agricoltura.
Un’attenzione meticolosa che
porta annualmente alla redazione di una scheda di valutazione della qualità e
del grado di naturalità delle aree coltivate, che si basa su 10 indicatori, per
determinare lo stato di salute del suolo e delle colture.
Etici e meritevoli non solo a parole, ma anche nei fatti: da giugno 2023
Diversity Ark, con l’ingresso del nuovo socio e amministratore Luigi Vignaduzzo,
viene convertita in Società Benefit, segnando
così un’evoluzione del concetto stesso di azienda, andando ad integrare nel
proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un
impatto positivo sulla società e sulla biosfera, destinando da
statuto una parte dell’utile a progetti di sviluppo e cooperazione in ambito
agricolo e ambientale.
Le
aziende che oggi hanno scelto di intraprendere il percorso di certificazione
con Diversity Ark sono: Le Piane Boca, Az. Agricola Inama Stefano, Az.
Agricola Isola Augusta, Az.Agricola Meroi, La Torre alle Tolfe, Vecchie Terre
di Montefili, Gradis'ciutta, Tenuta Stella, Tenuta Luisa, Vinarija Kozlović.
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