L’artista presenta un nuovo viaggio nella sua pittura dal forte impatto realistico, attivando uno stato immaginativo in cui campi da tennis in terra rossa vengono ritratti da punti di vista inusuali e la pittura viene mostrata nella sua essenza
8 maggio – 13 giugno 2024
PROROGATA FINO AL 12 LUGLIO
Brindisi in galleria giovedì 13 giugno dalle ore 18.30
Corso Garibaldi 125 – 20121 Milano
Milano, 10 giugno 2024. Antonia Jannone Disegni di Architettura annuncia la proroga della mostra TERRA ROSSA di Velasco Vitali fino al 12 luglio 2024.
Nell’immaginario di tutti, l’erba è il paradiso del tennis il palco su cui vanno in scena grazia, eleganza, leggerezza, mentre la terra rossa è un’arena di espiazione, dove il gioco diventa fatica, sudore, e spesso tormento.
La produzione di Vitali dedicata al mondo del tennis comincia nel 2017, quando l’artista affitta un nuovo studio con una serra e un vero campo da tennis: quest’ultimo sarà per lui una fonte d'ispirazione per quadri intitolati square o court, composizioni rigorosamente monocrome su variazioni di rosso, che anche Gianni Clerici racconta nel volume Il Tennis nell’Arte (Mondadori 2018).
Negli anni successivi, il ciclo di dipinti si arricchisce di un nuovo titolo: Terra Rossa, un riferimento a "Красный квадрат" (Piazza Rossa), universalmente conosciuto come "red square", uno dei più celebri dipinti di Kazimir Malevič.
Attivando un nuovo stato immaginativo, Vitali con questa esposizione intraprende un nuovo viaggio nella sua pittura, spostando l’attenzione sulla materia tenera e friabile del colore e la natura polverosa dell’ocra rossa. Le composizioni di questi dipinti rimandano a frammenti o tagli angolari di campi da tennis, a vaste campiture di un unico colore riarticolate da geometrie di linee bianche che ne ridisegnano il contesto: la pittura diventa così un mezzo per attivare l’immaginazione, e il colore metafora dell’arte come dello sport.
Terra Rossa ci offre una chiave di lettura, uno stimolo a interrogarsi sulla potenza delle immagini nell'epoca contemporanea e su come si possano immaginare nuove visioni a partire da questo color terra, che trasforma il campo da gioco in una dimensione archetipica: in queste opere il colore arriva alla sua essenza con il compito di raccontare o immaginare, giocando solo con la materia che lo compone.
“Se proprio vogliamo parlare di sogni, e quando c'è di mezzo il tennis, è di sogni che stiamo parlando, quello ricorrente di ognuno di noi è un campo vuoto, immacolato, subito prima che una partita lo sporchi – afferma Matteo Codignola – Vuoto e possibilmente liscio, senza zone consumate o segni di gomma, senza niente. Solo le linee, la rete, e la terra”*.
*dal volume "Terra rossa" di Matteo Codignola e Velasco Vitali (edizioni Henry Beyle, 2024).
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