Livigno, 7 luglio 2023_ Cinque tavoli, otto portate, un ingrediente principale per ogni piatto. Nasce così la Tèa del Kosmo, l’esclusiva esperienza di fine dining di Mottolino Fun Mountain di Livigno. Un percorso culinario, guidato dal team di Kosmo Taste the Mountain, all’interno di un ambiente dall’atmosfera familiare, che richiama gli chalet di montagna.
Un’esperienza unica che abbraccia lo spirito e la filosofia “no waste” in modo, se possibile, ancora più radicale ed essenziale del ristorante Kosmo Taste the Mountain– recentemente entrato fra i ristoranti suggeriti dalla guida Michelin – e che è pronta a farsi scoprire dal pubblico il prossimo sabato, 8 luglio 2023.
Il nome è evocatore: la “tea”, nella tradizione livignasca, è la baita in legno, una piccola abitazione usata come riparo durante la fase iniziale della transumanza, quando i pastori salgono in quota con le mandrie. In versione Kosmo, diventa un luogo dove fare esperienza dell’essenza più pura della montagna. Come la sala principale, anche la Tea del Kosmo ha assorbito la lezione di Cook the Mountain e di Norbert Niederkofler, chef tre Stelle Michelin e Stella verde per la sostenibilità: la relazione con i produttori locali, gli sprechi ridotti a zero, la stagionalità come mantra assoluto.
La direttrice responsabile Siria Fedrigucci, lo chef Michele Talarico e la sommelier Giada Rosa hanno elaborato un menù degustazione solidamente ancorato alla terra. Otto piatti, ognuno parte da un singolo ingrediente – tra questi la carota, lo storione, il suino nero – utilizzato in ogni sua parte, comprese bucce, pelli, semi, con uno o due ingredienti di accompagnamento, che ne esaltano il sapore. E capita che lo chef Michele Talarico sconfini in territori meno battuti, scegliendo ad esempio i trucioli del pino cembro come base del pre-dessert, una crema gelato profumata di bosco.
È un percorso coerente con quello di Kosmo Taste the Mountain, che ha inaugurato il suo menù estivo: regna il profumo delle erbe aromatiche, dei frutti di bosco, dei funghi – tutto raccolto nei dintorni dalla brigata di cucina, la mattina. Il livello è alto, l’originalità e la sperimentazione si fondono con un approccio familiare, evocando la memoria di un tempo in cui l’avanzo, concettualmente, non esisteva, perché diventava immediatamente ingrediente. Come gli gnocchi di pane raffermo, la trilogia di polpette – chiamata “Tre Palle”, come il paese vicino – e la crescenza fresca di latteria che riportano immediatamente alle radici della civiltà contadina.
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