Sottolinea Pino Jelo, curatore della mostra: “Nei lavori degli artisti che espongono è presente l’eredità di quella grande stagione delle avanguardie storiche e in particolare della straordinaria esperienza dadaista che di fatto apre a tutta la libertà espressiva che anima il Novecento. In questa mostra si coglie l’importante novità, introdotta da Duchamp, che un’opera d’arte può donare all’osservatore un godimento estetico, non solo grazie alla percezione visiva delle sue fattezze, ma anche quando essa è un banale oggetto d’uso quotidiano, che grazie a piccoli interventi o al titolo stesso, può portare a uno spostamento di senso tale da meravigliare e suggestionare il pensiero dell’osservatore, pensiero che diventa la sede del piacere estetico.”
Il sottotitolo della mostra - Dal Pop al concettualismo ironico. Aspetti della ricerca artistica tra ironia e leggerezza – completa il pensiero comunicativo, ponendo nell’ironia e nella leggerezza gli strumenti fondamentali per una rilettura del mondo: non è il disincanto verso la possibilità di incidere positivamente sulla storia, bensì il bisogno di libertà dell’individuo rispetto alla storia, il suggerimento di una nuova possibilità di libera espressione dell’artista e dell’uomo.
Le opere esposte hanno tutte una forte accezione semiotica e sono l’espressione di quella nuova frontiera dell’arte che si esprime attraverso la grafica, il fumetto, il design, senza per questo essere meno incisiva e profonda dell’arte tradizionalmente considerata “colta”.
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