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Tranvie dei Castelli Romani | |
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Transito ad Albano Laziale |
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Città | Roma |
Inizio | Roma |
Fine | Velletri |
Inaugurazione | 1903 |
Chiusura | 1980 |
Gestore | ACOTRAL (1976-1980) |
Vecchi gestori | STFER (1903-1928) STEFER (1928-1976) |
Tipo | rete tranviaria interurbana |
Scartamento | 1445 mm |
Elettrificazione | 600 e 750 V cc |
Trasporto pubblico |
Progettate, realizzate e gestite dalla STEFER per oltre 70 anni, le tranvie dei Castelli hanno svolto un ruolo importante anche nel trasporto urbano romano nel settore Appio-Tuscolano, fino all'apertura della linea A della metropolitana.
Storia
Costituite dai due rami principali Roma-Valle Oscura e Roma-Velletri, dal collegamento “intercastellare” Grottaferrata-Albano e dalle diramazioni per Frascati e Lanuvio, le tranvie dei Castelli hanno svolto un ruolo importante nello stabilire la continuità territoriale tra Roma ed il suo territorio in un'epoca nella quale la rete stradale non era ramificata e agevole come oggi e sono state accantonate (condividendo la sorte di quasi tutte le tranvie extraurbane italiane) quando lo sviluppo della motorizzazione privata ha offuscato la loro popolarità e nascosto le loro potenzialità.« Sia benedetto er giorno e quer momento e benedetta sia la società che t'ha portato; mo' st'allacciamento fra sti paesi è na comodità. Marino, Arbano e tutti li Castelli stanno attaccati come li fratelli. » |
(Augusto Crollari, Er Tranve de li Castelli Romani, 1906) |
Costruzione della rete
Tale progetto venne respinto dal ministero, che però accettò la controproposta della Thomson-Houston di costruire e gestire una rete tranviaria collegante Frascati e i Castelli direttamente con Roma a condizione che del progetto si occupasse una società italiana con sede a Roma.
Il primitivo capolinea, esterno alle mura, fu spostato nel 1905 in piazza San Giovanni, previa apertura di un apposito fornice nella omonima porta; in seguito lo stesso venne portato in via Principe Umberto (poi via Giovanni Amendola, di fianco al Museo Nazionale Romano), non lontano dalla Stazione Termini, utilizzando in parte i binari urbani della SRTO. Il capolinea di via Amendola divenne poi il principale terminale in Roma della rete dei Castelli, fino alla definitiva chiusura dell'ultima linea urbana. Dal 1905 al 1916 alcune corse extraurbane vennero attestate anche in piazza Venezia.
Il 19 febbraio 1906 aprì al pubblico il servizio extraurbano, sulla tratta Roma-Grottaferrata-Frascati. Nell'aprile e nell'ottobre dello stesso anno aprirono, rispettivamente, la linea Grottaferrata-Genzano di Roma e la diramazione per Valle Oscura con funicolare per Rocca di Papa.
Il successo della tranvia fu immediato e la STFER, anche facendo seguito alle richieste provenienti soprattutto dal comune di Velletri, decise di estendere la propria rete collegando Albano con Roma anche lungo il percorso più diretto, che seguiva la via Appia e prolungando la linea da Genzano a Velletri.
La linea tra vicolo delle Cave (poi piazza dei Colli Albani) e Albano venne inaugurata il 4 marzo 1912, mentre il prolungamento Genzano-Velletri aprì il 12 settembre 1913.
Infine, con l'apertura della diramazione per Lanuvio, l'8 luglio 1916, la rete dei Castelli raggiunse la sua massima estensione.
Fra le due guerre
Nel 1928 la STFER diventò una società a capitale pubblico, passando sotto il controllo del Governatorato di Roma, mutando la denominazione in STEFER e acquisendo altresì la gestione della tranvia Roma-Tivoli, ceduta poi all'ATAG nel 1931.
Il 28 luglio 1932 la primitiva funicolare a contrappeso d'acqua Valle Oscura-Rocca di Papa venne sostituita da un nuovo impianto a trazione elettrica, con stazione inferiore in località Valle Vergine, e stazione superiore a lato della centrale piazza Regina Margherita. Contemporaneamente venne spostato anche il capolinea tranviario.
Gli anni trenta furono un periodo in cui, a causa di diversi fattori (soprattutto il miglioramento della rete stradale, il declino del traffico merci, l'aumento del costo del carbone e l'obsolescenza degli impianti più anziani), decine di linee tranviarie vennero soppresse e sostituite da filovie o da autoservizi, ma la rete STFER, elettrificata dall'apertura, con impianti e rotabili relativamente recenti e da sempre totalmente priva di traffico merci, sopravvisse più che degnamente fino alla seconda guerra mondiale, quando, tra il 1943 ed 1944, il traffico fu sospeso su quasi tutta la rete. La diramazione per Lanuvio, pesantemente danneggiata il 19 luglio 1943, non venne ripristinata. Nel frattempo, nel 1941, la STEFER assunse la gestione delle linee ferroviarie Roma-Ostia e Roma-Fiuggi-Alatri.
Dopoguerra e declino
Non vengono presi in considerazione progetti di modifiche alla rete per risolvere questi conflitti, e inizia l’epoca delle soppressioni.
Il 4 agosto 1954 chiudono la Genzano-Velletri, la Grottaferrata-Frascati e la Marino-Albano. Il 15 dicembre 1963 è il turno delle linee Cinecittà-Grottaferrata-Valle Vergine e Grottaferrata-Marino, seguite poco dopo dalla funicolare di Rocca di Papa, rimasta isolata. Il 3 gennaio 1965, infine, si effettua l’ultima corsa extraurbana tra Roma e Genzano.
Sempre al 1965 si può far risalire l’inizio della fine anche delle tratte urbane: in quell’anno le linee STEFER subiscono la prima deviazione a causa dei cantieri della linea A della metropolitana, il cui percorso ricalca in sotterraneo quello della Termini-Cinecittà e la cui apertura ne decreterà la soppressione definitiva. In quell’anno viene abbandonato il binario tra piazza Re di Roma e porta San Giovanni e il tram inizia a percorrere via di Santa Croce in Gerusalemme e via Monza.
Resta tuttavia estremamente vitale il traffico, al punto che la STEFER, prolungandosi i lavori per la metropolitana, dovrà nel corso degli anni ’60 ampliare il proprio parco rotabile con urgenza, facendo ricorso all’acquisto di vetture usate.
Nel 1970, in concomitanza con la creazione di cantieri a cielo aperto sulla via Tuscolana per la costruzione della linea A della metropolitana, la linea venne spostata da via Tuscolana alla parallela viale dei Consoli.
Nel 1976 la STEFER confluisce nell'ACOTRAL (Azienda COnsortile TRAsporti Laziali), neonato ente che assume la gestione anche della ferrovia Roma - Civitacastellana - Viterbo e di tutti gli autoservizi extraurbani del Lazio.
Il tram trascina la propria esistenza fino al 30 giugno 1978, quando chiude la linea per Capannelle, e fino al 15 febbraio 1980, data dell’ultima corsa sulla Termini-Cinecittà. La mattina seguente il sindaco Luigi Petroselli inaugura la metropolitana, di cui l’ACOTRAL assume la gestione. A ricordo della rete dei Castelli, nella stazione di Anagnina viene posta la motrice extraurbana STEFER n. 82.
Il personale tranviario fu reimpiegato come personale di condotta per la metropolitana.
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