giovedì 4 febbraio 2016

Fritole o frittelle di Carnevale





Fritole o frittelle di Carnevale


Ingredienti per 4 persone


Procedimento

1. In una casseruola capiente fate bollire il latte con il burro, il sale, la vaniglia. Aggiungete la farina e mescolate energicamente fuori del fuoco per evitare la formazione di grumi. Quando il composto avrà preso la consistenza di una polentina, togliete dal fornello e versate l’impasto in un contenitore di metallo. Aggiungete una per volta le uova e amalgamate con il mestolo, fino a ottenere un impasto liscio e cremoso. Formate con il composto delle piccole noci e sistematele su un foglio di carta da forno.
2. Fate riscaldare l’olio in una casseruola e immergetevi il foglio di carta da forno con le palline. Con il calore la carta da forno si staccherà facilmente. Quando le fritole avranno assunto un colore dorato, fatele riposare su un foglio di carta assorbente.
3. Per il ripieno:
Versate lo zucchero, la buccia di limone e il sale in una casseruola capiente e mescolate. Aggiungete i 2 tuorli e le 4 uova intere e montate gli ingredienti con la frusta fino a ottenere un composto spumoso. Versate lentamente la maizena, mescolando bene per non formare grumi.
4. Mettete sul fuoco il latte in una pentolino di acciaio. Quando comincia a bollire, versatene metà nelle uova e mescolate bene. Quando sarà amalgamato aggiungete l’altra metà, mettete subito sul fuoco la pentola e, rimestando con la frusta, portate a ebollizione. Lasciate bollire per 3-4 minuti e travasate immediatamente in una ciotola di acciaio inox, immersa in acqua fredda, continuando a mescolare per evitare la formazione di pellicine dovute all’evaporazione dell’acqua. Una volta che la crema si sarà raffreddata versatela in un tasca da pasticcere e riempite le fritole. Decorate con zucchero semolato.

Note / consigli

Le fritole sono un dolce storico triestino: già se ne parla in un libro del 1400 quando entrano a far parte dell’elenco di doni che il Comune offre al conte di Grado. Si preparano per Natale e per carnevale. “Tonde e s’gionfete, par tante balete che nuda nel mar”. Sono considerate un dolce casalingo “più vecio del cuco”, ma sempre attuali.

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