MUGGIA.
Il
4 febbraio ha preso il via la
63ma edizione della manifestazione più amata della cittadina che
domenica 7 vivrà il suo climax con la tradizionale sfilata in maschera accompagnata dai carri allegorici.
Da diverse settimane i volontari delle
otto compagnie muggesane
sono impegnati nel capannone di via di Trieste per realizzare i carri e
i carretti: la situazione è a buon punto anche se in questo ultimo
mese, come sempre, le compagnie pigeranno sull’acceleratore per essere
pronte ai nastri di partenza.
Adelio Sfetez è morto a 91 anni. Era il recordman delle sfilate: non ne ha mai persa una
I temi, sebbene i titoli siano ancora ufficiosi, sono “Sette” per la compagnia dei
Mandrioi, “La preistoria vista da l’Ongia” per l
’Ongia, “Il giardino delle farfalle” per la
Lampo, “Foie mille voie” per le
Bellezze Naturali, “Patatatrac” per
Bulli & Pupe, “Haunting House” per la
Brivido, “Su il sipario” per la
Trottola e “Tutte le strade porta a Muja” per la
Bora.
«Il Carnevale muggesano rappresenta un momento di grande festa che
coinvolge la popolazione ed è soprattutto un momento nel quale la
tradizione si sposa con altri fattori che ne fanno un evento culturale»,
spiega l’assessore alla Cultura
Laura Marzi. E lo fa
citando «non solo le origini quattrocentesche celebrate con il Ballo
della verdura, ma soprattutto le elevate attitudini artigianali ed
artistiche che vengono messe in gioco nell’allestimento dei carri
allegorici e nell’ideazione e nella realizzazione dei costumi, fattori
che differenziano il nostro carnevale da altri carnevali italiani anche
più famosi, facendo delle nostre sfilate un qualche cosa di comparabile
al teatro di strada, da valorizzare sempre di più».
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