venerdì 5 febbraio 2016

La funicolare protagonista di una nostalgica gita in tram per i Castelli Romani



ROCCA DI PAPA/ cultura – In un libro di Alberto Procaccini e Luciano Vergati la mitica storia di un mezzo di trasporto che unì i Castelli Romani nel secolo scorso
”Gita in tram ai Castelli Romani”. Questo è il nome dell’opera firmata dai ”grottaferratesi” Alberto Procaccini e Luciano Vergati, due cultori (e stimati professionisti) delle tradizioni del territorio che si sono cimentati in un racconto fotografico e ricco di notizie su una storia che oggi ci appare lontana, ma che ha segnato indelebilmente la storia dei nostri paesi.
Sulla campagna romana numerosi pittori e scrittori dei secoli scorsi, soprattutto del ‘700 e ‘800, hanno riempito migliaia di tele. Le distese d’erba e l’inconfondibile vegetazione dei nostri territori, a piedi o a bordo di un tram, infondevano nel viaggiatore piacere e serenità, stimolandone l’immaginazione. Tempi d’oro, di scoperta e di meraviglie, di nuovi collegamenti e di speranza.
Scrivere oggi sulla campagna romana, a oltre un secolo dalla fondazione della tranvia dei Castelli romani, denota quindi coraggio ed estrema sensibilità di scrittori, che sentono profondamente l’amore per la loro terra, e, malgrado lo scenario sia profondamente cambiato rispetto al passato, essi continuano lodevolmente ad ammirarla con occhi nostalgici e pieni di ammirazione.
Nel testo di Procaccini e Vergati la Città di Rocca di Papa è protagonista con il mito della sua funicolare, per decenni foriera di memorie che sono tornate di moda guardando le stazioni che in questi mesi sono tornate ad essere vive di lavoro per la loro riqualificazione. Di tutta la tranvia che percorreva da Roma fino a Velletri la storica ”unione su ferro” dei Castelli, l’unico segmento che sta tornando a nuova vita è infatti proprio a Rocca di Papa, con un percorso complesso che riporterà, speriamo il prima possibile, un tassello della nostra storia sociale.
Il lavoro di Procaccini e Vergati è ricco di visioni, di nostalgia per il non vissuto che attraverserà i lettori che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno vissuto quei tram che percorrevano dieci paesi,  ma li hanno ammirati nelle immagini, nelle foto, nelle poesie e nelle parole degli anziani. Una gita che non è solo un tuffo nel passato, ma è anche e soprattutto un invito a liberare la mente e a far rivivere i sogni

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