mercoledì 6 novembre 2019

IN ANTEPRIMA al Festival della Peste!, la Fondazione Il Lazzaretto presenta VOLTO MANIFESTO

La nuova campagna di sensibilizzazione di Lorella Zanardo
sulla trasformazione del volto nell'era digitale
realizzata con Cesare Cantù,
in collaborazione con la Fondazione Il Lazzaretto.

Giovedì 7 novembre ore 18.30
evento di lancio della campagna di sensibilizzazione:
proiezione video e dibattito con Lorella Zanardo


Fondazione Il Lazzaretto
Via Lazzaretto 15, Milano
www.illazzaretto.com

In occasione del Festival della Peste! in programma a Milano dal 7 al 10 novembre 2019 l’attivista per i diritti umani e la giustizia sociale Lorella Zanardo, – già autrice de Il corpo delle donne – presenta in anteprima ‘Volto Manifesto’, la campagna di sensibilizzazione - realizzata con Cesare Cantù e in collaborazione con la Fondazione Il Lazzaretto - che nasce per stimolare una riflessione aperta sulla trasformazione del volto nell’era digitale, attraverso l’idea del volto come patrimonio per l’umanità. Al centro del progetto un video inedito che sarà presentato in anteprima giovedì 7 novembre alle ore 18.30 insieme al manifesto della campagna. Alla proiezione del video seguirà un dibattito fra Lorella Zanardo e il pubblico. 
Il volto è in profonda trasformazione. Fotoritocco massiccio sui social network e in pubblicità, influencer digitali quasi indistinguibili da quelli reali, androidi dai tratti sempre più dettagliatamente antropomorfi e potenziati da un’intelligenza artificiale sempre più raffinata: questi fenomeni hanno portato nella vita privata e sociale di tutti un incontro quotidiano e costante con facce artificiali. Facce molto diverse tra loro, ma accomunate da un obiettivo irraggiungibile: fermare lo scorrere del tempo.

Cosa comportano le trasformazioni in atto per le relazioni interpersonali e per la società in generale?
Quale ricaduta ha sulle nostre vite?
La scomparsa del 'vecchio' volto sarà senza conseguenze per la collettività?

In una trasformazione di tale portata entrano in gioco anche altri importanti elementi:
- l’antico sogno di creare dei nostri simili, capaci di emularci e forse di continuarci, dando vita ad esseri dotati di intelligenza e un giorno capaci di coscienza ed emozioni;
- i canoni di bellezza contemporanei, fortemente segnati dal conformismo, che spingono verso l’omologazione dei tratti. Nel presente delle relazioni digitali per immagini, deviare da questi canoni comporta l’esclusione dai trend sociali, la solitudine, l’angoscia esistenziale;
- la rimozione del ‘vecchio’, sia come concetto sia come manifestazione concreta, all’interno delle nostre società e le conseguenti manipolazioni per far apparire un artificiale ed eterno presente.

In questione non c’è ovviamente la libera scelta individuale dei comportamenti e delle modificazioni, ma il fatto che esperienze così complesse avvengano senza una consapevolezza diffusa e un discorso sociale condiviso. Non si tratta pertanto di emettere giudizi ma di avviare una riflessione urgente perché il volto umano è il luogo dove il senso di esistere si manifesta. Prenderne coscienza è quanto mai necessario.

Attraverso l’idea del volto come patrimonio per l’umanità, il progetto Volto Manifesto si pone quindi come obiettivo quello di invitare tutti e tutte ad un dialogo collettivo e condiviso sul tema dell’unicità del volto, delle trasformazioni reali e digitali in atto, del ruolo unico ed irripetibile che il volto riassume all’interno delle relazioni umane e per l’etica di una società.
#nofilters
La serata di lancio di 'Volto Manifesto' è anche l’evento di apertura del Festival della Peste! Per questo, giovedì 7 novembre alle ore 18.30, Il Lazzaretto e il gruppo di 'Volto Manifesto' daranno il benvenuto al pubblico con un aperitivo animato dal dj set di Matteo Saltalamacchia e da #nofilters, il gioco ispirato ai temi della campagna. Sarà un momento ludico e sfidante insieme, perché ribalta le regole e le abitudini con cui oggi siamo soliti ritrarci e condividere la nostra immagine. A partire dal 7 Novembre e per tutta la durata del Festival, negli spazi della Fondazione sarà installata una cabina fotografica Dedem: una macchina per fototessere digitale che non applica filtri e realizza per ogni sessione 4 ritratti. Il pubblico potrà utilizzare la cabina liberamente e gratuitamente. Dopo i propri scatti, ogni persona potrà scegliere se portare con sé tutte le fototessere o lasciarne alcune nella bacheca al piano superiore della Fondazione. Tra le regole del gioco #nofilters, due sono fondamentali e riguardano proprio la bacheca: nessuno potrà fotografare né condividere online le immagini esposte; le fototessere non verranno in alcun modo conservate dal Lazzaretto e saranno distrutte al termine del Festival. La bacheca sarà quindi un ritratto collettivo e insieme un archivio fisico effimero al quale prendere parte, da vedere e condividere solo nel “qui e ora” del Festival della Peste! 2019.

#nofilters è realizzato grazie alla collaborazione di Dedem Spa, sponsor tecnico di questa tappa del gioco. Da 57 anni Dedem Spa produce e gestisce le cabine per fototessera di tutta Italia e, con oltre 10 milioni di fototessere scattate l’anno, dagli anni Sessanta fotografa la faccia di tutti gli italiani. Correva l’autunno 1962 quando Dan David, fondatore dell’azienda, installò la prima cabina a Roma, dentro la Galleria Alberto Sordi. Negli anni, l’azienda ha collaborato con eventi culturali in Italia e all’estero. Tra i più recenti, la “Ural Industrial Biennal of Contemporary Art 2019” che ha visto la cabina fotografica protagonista, con una reinstallazione site-specific di Esposizione in tempo reale n.4, il celebre progetto partecipativo di Franco Vaccari.
VOLTO MANIFESTO
È la nuova campagna di sensibilizzazione dell’attivista per i diritti umani e la giustizia sociale Lorella Zanardo, su temi quali l’unicità del volto, le modificazioni reali e digitali, il ruolo unico ed irripetibile che il volto riassume all’interno delle relazioni umane. La serata di apertura del Festival della Peste! ospita la presentazione della campagna, la proiezione del inedito video realizzato in questi mesi da Lorella Zanardo e Cesare Cantù, seguito dal dibattito tra pubblico e autori. Attraverso l’idea del volto come patrimonio per l’umanità, il progetto 'Volto Manifesto' invita tutte e tutti ad un dialogo collettivo e condiviso sul tema del volto umano in trasformazione e del suo ruolo unico e irripetibile per le relazioni e la società. Un progetto che proseguirà anche oltre il tempo e lo spazio del Festival.

LORELLA ZANARDO
Lorella Zanardo è attivista per i diritti umani e la giustizia sociale. Fa parte dell’Advisory Board di WIN (organizzazione internazionale di donne professioniste con sede ad Oslo). E’ coautrice del documentario “Il Corpo delle Donne” visto da milioni di persone sul web e dell’omonimo libro, che hanno dato vita ad una importante riflessione sociale sui temi della rappresentazione della donna nei media. Presiede l’Associazione “Nuovi Occhi per i Media”, percorso di educazione all’immagine e ai media come strumento di cittadinanza attiva, frequentato da migliaia di studenti delle scuole medie superiori. Speaker, docente, scrittrice, è autrice regista dello spettacolo teatrale “Schermi” sull’importanza della Media Education quale strumento di cittadinanza attiva. E’ stata membro della Commissione di Studio alla Camera per la stesura della Carta dei Diritti in Internet. Consulente di Diversity Mangement e Leadership al Femminile, ha ricoperto in passato posizioni di rilievo in grandi organizzazioni internazionali. Per il suo contributo al progresso delle donne ha ricevuto numerosi premi: TIAW- World of Difference Award a Washington ha riconosciuto l’efficacia delle sue azioni per l’avanzamento culturale delle Donne nel suo Paese.

CESARE CANTÙ
Cesare Cantù è autore, docente e regista. Ha lavorato per la televisione, per la pubblicità e in campo documentaristico. Laureato in Filosofia, ha studiato e approfondito le principali questioni di estetica del cinema e dal 2000 insegna Linguaggio Audiovisivo e Teoria e Tecnica dei Media per la formazione professionale. Dal 2009 si occupa in particolare di educazione ai media e collabora con Lorella Zanardo al progetto Nuovi Occhi per i Media: lo coordina e ha messo a punto appositamente tecniche di apprendimento innovative per la cittadinanza digitale.

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