È stata approvata il 15.06.2020 dall’Assemblea Generale del Consorzio Vini Alto Adige, con oltre il 70% di voti a favore, la proposta di abbassare le rese a partire dall’annata 2020 di una percentuale compresa tra il 15 e il 30%, a seconda del vitigno considerato.
“La riduzione delle rese – spiega il Direttore del Consorzio Vini Alto Adige Eduard Bernhart - ha un duplice effetto perché, se da una parte viene da anni già portata avanti autonomamente da moltissime cantine del territorio, le quali hanno compreso l’importanza di un calo della produzione allo scopo di ottenere vini di maggiore qualità, dall’altra ci aspettiamo possa dare respiro a tutte quelle realtà che a causa del Covid-19 hanno registrato un calo importante del mercato. Per far fronte a questa situazione ci siamo messi in ascolto anche di altri territori e abbiamo avanzato questa proposta che si inserisce quindi in un momento di forte cambiamento dei mercati, dove era necessario agire in maniera rapida e proattiva per sostenere i viticoltori altoatesini nel particolare contesto che stiamo vivendo”.
La proposta è stata presentata all’Assemblea Generale del Consorzio da un Comitato istituito ad hoc e formato da diversi enologi del territorio in collaborazione con il “Südtiroler Beratungsring”, il Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura dell'Alto Adige. La decisione di riduzione delle rese nasce dall’intento di proteggere la viticoltura altoatesina e si rivela un’azione strategica volta a salvaguardare il grande lavoro svolto negli ultimi decenni. L’intento è quello di rendere il vino altoatesino un’eccellenza sempre all’altezza di confrontarsi con i grandi territori vinicoli del mondo e in grado di testimoniare in larga misura la grande qualità del made in Alto Adige.
Grazie al pensiero innovatore di importanti personaggi della viticoltura altoatesina, oggi l’Alto Adige è tra le zone vitivinicole più riconosciute d’Italia e del mondo. Il percorso di qualità iniziato oramai più di trent’anni fa, si definisce oggi quindi con l’approvazione di una proposta che ha come obiettivo primario la preservazione e la ricerca della massima qualità dei vini.
“La riduzione delle rese – spiega il Direttore del Consorzio Vini Alto Adige Eduard Bernhart - ha un duplice effetto perché, se da una parte viene da anni già portata avanti autonomamente da moltissime cantine del territorio, le quali hanno compreso l’importanza di un calo della produzione allo scopo di ottenere vini di maggiore qualità, dall’altra ci aspettiamo possa dare respiro a tutte quelle realtà che a causa del Covid-19 hanno registrato un calo importante del mercato. Per far fronte a questa situazione ci siamo messi in ascolto anche di altri territori e abbiamo avanzato questa proposta che si inserisce quindi in un momento di forte cambiamento dei mercati, dove era necessario agire in maniera rapida e proattiva per sostenere i viticoltori altoatesini nel particolare contesto che stiamo vivendo”.
La proposta è stata presentata all’Assemblea Generale del Consorzio da un Comitato istituito ad hoc e formato da diversi enologi del territorio in collaborazione con il “Südtiroler Beratungsring”, il Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura dell'Alto Adige. La decisione di riduzione delle rese nasce dall’intento di proteggere la viticoltura altoatesina e si rivela un’azione strategica volta a salvaguardare il grande lavoro svolto negli ultimi decenni. L’intento è quello di rendere il vino altoatesino un’eccellenza sempre all’altezza di confrontarsi con i grandi territori vinicoli del mondo e in grado di testimoniare in larga misura la grande qualità del made in Alto Adige.
Grazie al pensiero innovatore di importanti personaggi della viticoltura altoatesina, oggi l’Alto Adige è tra le zone vitivinicole più riconosciute d’Italia e del mondo. Il percorso di qualità iniziato oramai più di trent’anni fa, si definisce oggi quindi con l’approvazione di una proposta che ha come obiettivo primario la preservazione e la ricerca della massima qualità dei vini.
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