mercoledì 12 marzo 2025

Il Vino delle Langhe si fa Voce: Un Coro di Donne per le Donne

 



Nelle Langhe, il vino non è solo un prodotto d'eccellenza, ma un racconto di fatica, passione e radici

profonde. Un patrimonio che, quest'anno, si arricchisce di un nuovo significato: ventitre cantine al

femminile si uniscono per sostenere R-Women, un progetto dell'Associazione Culturale Sapori

Reclusi che, attraverso la fotografia, racconta la resilienza e la forza delle donne afghane.

R-Women non è solo un viaggio nelle vite di queste donne, è una riflessione più ampia sulla discriminazione

femminile nel mondo, sulle ingiustizie di genere che ancora persistono e sulla necessità di dare voce a

chi lotta per i propri diritti. Un dialogo tra mondi lontani, che trova nel vino un ponte di solidarietà,

consapevolezza e condivisione.


Un vino che racconta storie di resistenza

"Il nostro vino è una storia che si beve, un racconto di fatica e

dedizione", afferma una delle produttrici coinvolte.

Oggi, vogliamo che questo racconto si intrecci con quello delle donne che lottano per la loro libertà.

Gli stessi valori che ci sono stati tramandati dalle nostre madri e nonne, oggi si traducono in un gesto

concreto di sostegno".

Nel mondo del vino, come nella vita, la determinazione delle donne ha aperto strade inaspettate.

Dalle colline delle Langhe ai vigneti di tutto il mondo, il loro ruolo è sempre più centrale. Con questo

progetto, il vino diventa simbolo di resistenza e sorellanza

, un messaggio che risuonerà forte anche tra gli stand di Vinitaly dove saranno presenti con i loro

vini, perché il tema della sostenibilità e del valore umano nella produzione vitivinicola è sempre

più centrale.

Un impegno condiviso

Le cantine che hanno aderito al progetto includono nomi di rilievo del panorama vinicolo delle Langhe,

tra cui: Domenico Clerico, Sandrone Luciano, Poderi e cantine Oddero, Conterno Fantino,

Albino Rocca, Ettore Germano, Rizzi, Lalù, Adriano Marco e Vittorio, Gaudio, Francesco

Rinaldi & Figli, Sottimano, Elio Altare, Giuseppe Cortese, Tibaldi, Virna Borgogno, Tenuta

Carretta, Anna Maria Abbona, Giuseppe Rinaldi, Paola Sordo, Castello di Verduno, Poderi Colla

e Poderi Marcarini

Un'adesione che dimostra come la cultura del vino possa diventare anche cultura della solidarietà.

"Conosciamo la forza della vite che cresce anche nei terreni più difficili

", racconta un'altra produttrice. "

Ed è la stessa forza che ritroviamo nelle vite di tutte le donne che non smettono di lottare".

Un progetto che non si ferma alla mostra, ma prosegue con dibattiti, eventi e incontri nelle

scuole, per avvicinare il pubblico alle tematiche dell’emancipazione femminile e della consapevolezza

sociale. Perché ogni bicchiere di vino può essere un simbolo di resistenza, di cultura e di

cambiamento.


Il progetto fotografico

La mostra R-Women, curata dai fotografi Davide Dutto e Manoocher

Deghati, raccoglie settanta immagini Fine Art di dodici fotografi

internazionali, tra cui il vincitore del Premio Pulitzer Massoud Hosseini

. Un viaggio visivo che illumina realtà spesso taciute, dando voce a chi non ce l'ha. L'esposizione

verrà inaugurata il 7 giugno

presso la sede centrale della Banca d'Alba ad Alba e sarà accompagnata da incontri con attivisti ed

eventi culturali.

"Questo progetto fotografico vuole dare voce alle donne afghane vittime dei talebani. È un

racconto di resistenza, ma anche uno specchio che ci invita a riflettere sul ruolo delle donne nel

nostro mondo: quanta strada abbiamo davvero percorso e quanta ne resta ancora da fare per

considerarci non più uomini o donne, ma semplicemente persone?- Davide

Dutto curatore del progetto- Sono grato a tutte le persone che lavorano a questo progetto, a tutte le donne di

Langa che, ancora una volta dimostrano quanto siano forti e determinate e quanto il loro spirito sia

grande, come questa terra”.


Autrici e Autori della Mostra

  • Manoocher Deghati (Iran, Italia): Fotoreporter indipendente, attivista, fondatore della prima scuola di fotografia a Kabul.

  • Massoud Hosseini (USA): Fotoreporter indipendente, vincitore del premio Pulitzer nel 2012.

  • Reza Deghati (Iran, Francia): Fotoreporter indipendente, attivista, fondatore della prima scuola di fotografia a Kabul.

  • Fatimah Hossaini (Francia): Fotografa, artista, attivista.

  • Rada Akbar (Francia): Fotografa, artista concettuale, attivista.

  • Tahmina Saleem (Canada): Fotoreporter e videomaker attualmente attiva in Afghanistan.

  • Mahshad Jalalian (Iran): Fotoreporter indipendente, attualmente attiva in Afghanistan.

  • Ebrahim Noroozi (Germania): Fotoreporter indipendente, attualmente attivo in Afghanistan.

  • Ali Khara (Libano): Fotoreporter indipendente, attualmente attivo in Afghanistan.

  • Davide Dutto (Italia): Fotografo e presidente dell'Associazione Sapori Reclusi.

  • Roshanak Bahramlou (Iran, Francia) fotografa, artista e pittrice irano-francese.

  • Maryam Majd (Iran, Germania) fotografa sportiva.

Associazione Culturale Sapori reclusi

Sapori Reclusi è un’associazione culturale nata nel 2010 grazie alla ventennale esperienza

del fotografo professionista Davide Dutto che ha unito due passioni: il cibo e la fotografia,

coniugandole con l’esperienza nell’ambito sociale.

Il cibo è per Sapori Reclusi un pretesto per entrare laddove solitamente si trovano barriere

fisiche o mentali, porte chiuse, ovvero nell’intimità delle persone, per ascoltarle e capirle al di là

di stereotipi e preconcetti.


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