Nelle Langhe, il vino non è solo un prodotto d'eccellenza, ma un racconto di fatica, passione e radici
profonde. Un patrimonio che, quest'anno, si arricchisce di un nuovo significato: ventitre cantine al
femminile si uniscono per sostenere R-Women, un progetto dell'Associazione Culturale Sapori
Reclusi che, attraverso la fotografia, racconta la resilienza e la forza delle donne afghane.
R-Women non è solo un viaggio nelle vite di queste donne, è una riflessione più ampia sulla discriminazione
femminile nel mondo, sulle ingiustizie di genere che ancora persistono e sulla necessità di dare voce a
chi lotta per i propri diritti. Un dialogo tra mondi lontani, che trova nel vino un ponte di solidarietà,
consapevolezza e condivisione.
Un vino che racconta storie di resistenza
"Il nostro vino è una storia che si beve, un racconto di fatica e
dedizione", afferma una delle produttrici coinvolte.
Oggi, vogliamo che questo racconto si intrecci con quello delle donne che lottano per la loro libertà.
Gli stessi valori che ci sono stati tramandati dalle nostre madri e nonne, oggi si traducono in un gesto
concreto di sostegno".
Nel mondo del vino, come nella vita, la determinazione delle donne ha aperto strade inaspettate.
Dalle colline delle Langhe ai vigneti di tutto il mondo, il loro ruolo è sempre più centrale. Con questo
progetto, il vino diventa simbolo di resistenza e sorellanza
, un messaggio che risuonerà forte anche tra gli stand di Vinitaly dove saranno presenti con i loro
vini, perché il tema della sostenibilità e del valore umano nella produzione vitivinicola è sempre
più centrale.
Un impegno condiviso
Le cantine che hanno aderito al progetto includono nomi di rilievo del panorama vinicolo delle Langhe,
tra cui: Domenico Clerico, Sandrone Luciano, Poderi e cantine Oddero, Conterno Fantino,
Albino Rocca, Ettore Germano, Rizzi, Lalù, Adriano Marco e Vittorio, Gaudio, Francesco
Rinaldi & Figli, Sottimano, Elio Altare, Giuseppe Cortese, Tibaldi, Virna Borgogno, Tenuta
Carretta, Anna Maria Abbona, Giuseppe Rinaldi, Paola Sordo, Castello di Verduno, Poderi Colla
e Poderi Marcarini
Un'adesione che dimostra come la cultura del vino possa diventare anche cultura della solidarietà.
"Conosciamo la forza della vite che cresce anche nei terreni più difficili
", racconta un'altra produttrice. "
Ed è la stessa forza che ritroviamo nelle vite di tutte le donne che non smettono di lottare".
Un progetto che non si ferma alla mostra, ma prosegue con dibattiti, eventi e incontri nelle
scuole, per avvicinare il pubblico alle tematiche dell’emancipazione femminile e della consapevolezza
sociale. Perché ogni bicchiere di vino può essere un simbolo di resistenza, di cultura e di
cambiamento.
Il progetto fotografico
La mostra R-Women, curata dai fotografi Davide Dutto e Manoocher
Deghati, raccoglie settanta immagini Fine Art di dodici fotografi
internazionali, tra cui il vincitore del Premio Pulitzer Massoud Hosseini
. Un viaggio visivo che illumina realtà spesso taciute, dando voce a chi non ce l'ha. L'esposizione
verrà inaugurata il 7 giugno
presso la sede centrale della Banca d'Alba ad Alba e sarà accompagnata da incontri con attivisti ed
eventi culturali.
"Questo progetto fotografico vuole dare voce alle donne afghane vittime dei talebani. È un
racconto di resistenza, ma anche uno specchio che ci invita a riflettere sul ruolo delle donne nel
nostro mondo: quanta strada abbiamo davvero percorso e quanta ne resta ancora da fare per
considerarci non più uomini o donne, ma semplicemente persone?- Davide
Dutto curatore del progetto- Sono grato a tutte le persone che lavorano a questo progetto, a tutte le donne di
Langa che, ancora una volta dimostrano quanto siano forti e determinate e quanto il loro spirito sia
grande, come questa terra”.
Autrici e Autori della Mostra
Manoocher Deghati (Iran, Italia): Fotoreporter indipendente, attivista, fondatore della prima scuola di fotografia a Kabul.
Massoud Hosseini (USA): Fotoreporter indipendente, vincitore del premio Pulitzer nel 2012.
Reza Deghati (Iran, Francia): Fotoreporter indipendente, attivista, fondatore della prima scuola di fotografia a Kabul.
Fatimah Hossaini (Francia): Fotografa, artista, attivista.
Rada Akbar (Francia): Fotografa, artista concettuale, attivista.
Tahmina Saleem (Canada): Fotoreporter e videomaker attualmente attiva in Afghanistan.
Mahshad Jalalian (Iran): Fotoreporter indipendente, attualmente attiva in Afghanistan.
Ebrahim Noroozi (Germania): Fotoreporter indipendente, attualmente attivo in Afghanistan.
Ali Khara (Libano): Fotoreporter indipendente, attualmente attivo in Afghanistan.
Davide Dutto (Italia): Fotografo e presidente dell'Associazione Sapori Reclusi.
Roshanak Bahramlou (Iran, Francia) fotografa, artista e pittrice irano-francese.
Maryam Majd (Iran, Germania) fotografa sportiva.
Associazione Culturale Sapori reclusi
Sapori Reclusi è un’associazione culturale nata nel 2010 grazie alla ventennale esperienza
del fotografo professionista Davide Dutto che ha unito due passioni: il cibo e la fotografia,
coniugandole con l’esperienza nell’ambito sociale.
Il cibo è per Sapori Reclusi un pretesto per entrare laddove solitamente si trovano barriere
fisiche o mentali, porte chiuse, ovvero nell’intimità delle persone, per ascoltarle e capirle al di là
di stereotipi e preconcetti.
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