Presente in 30 Paesi tra cui Medio Oriente e Giappone, la torrefazione inaugura un magazzino di 1000 mq. Ottime le performance ambientali registrate nell’ultimo quadriennio
Goppion Caffè, storica torrefazione di Preganziol (Treviso), presenta il suo primo bilancio di sostenibilità: il documento, redatto secondo gli standard internazionali Global Reporting Initiative (GRI), testimonia l’impegno dell’azienda nei confronti della sostenibilità economica, ambientale e sociale abbracciando un arco temporale di quattro anni, dal 2021 al 2024.
Il bilancio evidenzia il costante lavoro di Goppion per migliorare le proprie prestazioni: nel report viene messa in luce la riduzione dei rifiuti derivanti dal processo di produzione, indice di efficienza e attenzione nel limitare gli scarti attraverso la scelta di materie prime certificate e riciclabili, al riuso e al riciclo. Per quel che riguarda l’energia, questa viene generata grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto dell’azienda. Anche l’attenzione al benessere dei collaboratori rappresenta un asset importante per Goppion: le pause sono state ridotte per assicurare un’uscita anticipata nel pomeriggio garantendo maggior tempo libero, mentre è a disposizione una tessera welfare che permette di usufruire di offerte e servizi utili.
La ricerca è una voce altrettanto importante all’interno del bilancio di sostenibilità: sono allo studio materiali di imballaggio che garantiscano una perfetta conservazione del caffè e che siano riciclabili a loro volta, oltre che nuove strade per il riutilizzo della silverskin, l’ultima pellicina che avvolge il chicco verde di caffè e che si stacca solo durante la tostatura.
“Il percorso intrapreso verso la sostenibilità, basato sull’integrazione dei tre pilastri fondamentali degli standard GRI – spiega Paola Goppion, che assieme a Sergio, Silvia e Mario conduce la torrefazione – riassume un passaggio spontaneo, logico e vitale per il nostro lavoro e per rendere conto in maniera trasparente e autentica delle performance sociali, ambientali ed economiche, condividendone i risultati raggiunti e i traguardi prefissati con chi collabora fianco a fianco con noi. Nella sensibilità delle persone in azienda c’è da sempre l’attenzione alle azioni quotidiane: redigendo il bilancio di sostenibilità ci siamo accorti che molte cose, in realtà, sono parte del nostro vivere di tutti i giorni, fin dall’inizio della nostra avventura, e che per noi significano da sempre cura ed educazione. C’è ancora da molto da fare, ma siamo felici dei risultati raggiunti finora”.
All’interno del bilancio di sostenibilità sono elencati i Paesi nei quali Goppion acquista la materia prima – per l’85% caffè di varietà Arabica e il restante 15% di Robusta, scelti tra i migliori al mondo per creare prodotti che siano immediatamente riconoscibili per il consumatore – e i mercati di esportazione dove l’azienda è presente, principalmente in Europa e in Asia: “Il nostro territorio di vendita – continua Paola Goppion – è cresciuto lentamente. Ci siamo diffusi attraverso le fiere, la cura delle relazioni con partner che condividono i nostri valori, ma soprattutto grazie al mantenimento della qualità del prodotto, della sua presentazione e di una promessa che è diventata garanzia. Oggi i Paesi in cui esportiamo sono una trentina, ma curiamo nuovi contatti in Giappone e in Medio Oriente. Affrontare altri Paesi è un po’ come ricominciare tutto daccapo, raccontarsi e dimostrare quello che sappiamo fare con semplicità e trasparenza”.
Goppion ha infine ampliato la sede di Preganziol con 1000 mq di nuovi locali destinati allo stoccaggio della materia prima e del confezionato pronto a partire, agevolando la logistica e le manovre di carico e scarico. La sede aziendale, inaugurata nel 1968, è stata quindi ripensata per essere più funzionale e contemporanea, con lo scopo di promuovere anche il benessere di tutti e di aumentare le performance in termini ambientali: “La nostra azienda – conclude Paola Goppion – si affaccia sul Terraglio, antica via napoleonica ricca di storia che collega Treviso a Venezia. La sua linea rispecchia un’architettura d’avanguardia della metà degli anni Sessanta, addolcita dal laghetto sul fronte. Tutti i lavori di ammodernamento rispettano la sua posizione e il rapporto con il territorio che la ospita”.
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