venerdì 1 agosto 2025

Il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma riparte dalla città

 Da ottobre 2025 a febbraio 2026 la prima stagione della programmazione della neo-Direttrice artistica Cristiana Perrella

 

 

UNAROMA

a cura di Luca Lo Pinto e Cristiana Perrella

11 ottobre 2025 – febbraio 2026

 

 

One Day You’ll Understand – 25 anni di Dissonanze

novembre 2025 – febbraio 2026

 

Enzo Cosimi

Una disperata vitalità. Un tributo a Pier Paolo Pasolini

1° novembre 2025

 

 

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma

via Nizza, 138 – 00198 Roma

museomacro.it

 

Cristina Perrella. Ph. Daniele Molajoli

 



 

 

Con una stagione autunnale tutta dedicata a Roma, il MACRO inaugura l’11 ottobre 2025 una nuova fase della sua storia. Il programma, promosso da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, prodotto e organizzato da Azienda Speciale Palaexpo, è stato ideato dalla neo-Direttrice artistica Cristiana Perrella per sottolineare il legame del museo con la città, le sue energie artistiche e le sue comunità, in un percorso che vuole riaffermare il ruolo del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma come museo a tutto tondo, vivo e ricettivo, dove la programmazione espositiva sia affiancata da una proposta quotidiana che lo renda un luogo aperto e dall’offerta culturale vasta.

 

Il MACRO è forse l’unica grande istituzione italiana dell’arte contemporanea ad aver vissuto negli ultimi anni un confronto profondo e coraggioso con la propria identità – dichiara Cristiana Perrella, Direttrice artistica del MACRO. Dal Macro Asilo di Giorgio De Finis (2018-2019) al Museo per l’immaginazione preventiva di Luca Lo Pinto (2020-2024), ha saputo attraversare modelli radicalmente diversi, mettendo in atto nuove forme di relazione con l’arte, il pubblico e la città. Oggi il MACRO è riconosciuto per la sua vocazione sperimentale e per la qualità delle sue proposte. L’obiettivo è radicarlo ancora di più nel tessuto culturale urbano come museo cittadino, potenziandone la dimensione quotidiana, viva, accessibile e aprendolo a pubblici sempre più vasti ed eterogenei. Lavorerò perciò a un MACRO capace di essere insieme invitante e radicale, generoso e all’avanguardia, accogliente e stimolante, punto di riferimento per la scena artistica locale e interlocutore credibile su scala internazionale. Un museo che si interroga sul proprio ruolo, che accoglie e ascolta, che si mette alla prova, dove si va non solo per vedere una mostra, ma per vivere l’arte in tutte le sue forme, per incontrarsi, per discutere, per conoscere e immaginare.

 

Attraverso linguaggi diversi – arti visive, musica, performance, cinema – la programmazione che inaugura la nuova direzione vuole raccontare la rinnovata vitalità culturale della Capitale, oggi laboratorio prolifico e plurale grazie a un’energia dal basso che l’ha trasformata profondamente negli ultimi anni. La proposta espositiva mette in relazione passato e futuro, centro e margini, artisti affermati e nuove generazioni, istituzioni e spazi indipendenti. Al centro, l’obiettivo di far dialogare la vocazione internazionale del MACRO con un impegno concreto verso la scena creativa locale e la costruzione di comunità.

La nuova stagione si configura come un omaggio affettuoso alla città e una lettura critica delle sue trasformazioni, ma anche un invito alla prossimità, all’ascolto e all’abitazione condivisa del museo come spazio cittadino da vivere. Per questo motivo, oltre al fulcro espositivo dei prossimi mesi di programma – la mostra Una Roma, curata, in un ideale passaggio di consegne, da Cristiana Perrella insieme a Luca Lo Pinto, Direttore artistico uscente del MACRO – saranno riattivate e implementate molte delle funzioni museali: una project room e uno spazio laboratoriale, una sala video e una sala per l’ascolto, l’apertura di una nuova sala cinema e la riapertura della biblioteca, un allestimento temporaneo della collezione storica el’attivazione di un programma di residenze. Il tutto sarà animato da un ampio public program e da attività educative rivolte a tutte le fasce di pubblico. Il nuovo ristorante Materia, sulla terrazza del museo, e la riapertura del bar interno completano l’offerta con l’obiettivo di fare del MACRO uno spazio osmotico, inclusivo e accessibile.

 

La mostra cardine della stagione – UNAROMA (ottobre 2025 – febbraio 2026) – sarà un grande affresco corale sulla scena artistica della città oggi. Una visione non esaustiva ma aderente alla realtà, costruita secondo il flusso narrativo continuo del piano sequenza: una lunga inquadratura in movimento che attraversa la città e intercetta tutto ciò che si manifesta nel momento dello sguardo, sfruttando la molteplicità di piani all’interno della ripresa. Una visione parziale ma viva, in diretta, immersiva, che non può contenere tutto ma che abbraccia quello che incontra, anche quanto inizialmente non previsto.

Ospitata nelle due grandi sale dell’edificio progettato da Odile Decq, la mostra accoglie le opere, in buona parte inedite, di oltre 40 artiste e artisti di generazioni e linguaggi differenti. L’allestimentoa cura dello studio Parasite 2.0 – organizza lo spazio come paesaggio urbano attraversabile: nella sala principale al piano terra un’area delimitata dal solo colore – verde come il green screen cinematografico – fa da sfondo e da campo d’azione a una successione di opere, suoni, visioni. Al piano superiore, invece, lo spazio disegnato da Parasite2.0 si attiva come un set in continuo divenire: performance, laboratori, dj set, conversazioni e proiezioni si susseguiranno ogni settimana, coinvolgendo collettivi, realtà di produzione e comunità culturali della città.

Il progetto include anche una serie di interventi off-site commissionati da MACRO ma realizzati nelle loro sedi da alcuni spazi indipendenti romani, per attivare progettualità autonome ma connesse alla mostra.

 

Sempre a partire da ottobre, con l’avvio della nuova programmazione, il MACRO si arricchirà di una vera e propria sala cinema: uno spazio da 100 posti, ricavato da una delle attuali sale conferenze, che ospiterà una programmazione di prima visione curata, dedicata ai film meno distribuiti del circuito festivaliero e del cinema d’essai. In dialogo con la mostra UNAROMA, i primi mesi saranno dedicati a registe e registi emergenti romani, affiancati da una serie di incontri con i cineasti più rappresentativi della scena cittadina.

 

A partire da febbraio 2026, la sala cinema sarà attiva quotidianamente con una programmazione incentrata su anteprime, film indipendenti, documentari, film d’arte e classici rivisitati, in dialogo con le mostre e con il palinsesto complessivo del museo.

Il secondo capitolo espositivo della stagione inaugurerà a novembre e sarà dedicato a Dissonanze, il festival che tra il 2000 e il 2010 ha trasformato Roma in un crocevia internazionale per la musica elettronica sperimentale, la cultura digitale e l’arte visiva. Ideato da Giorgio Mortari, il festival ha abitato luoghi emblematici e inusuali della città — dagli ex lanifici di Pietralata al Palazzo dei Congressi, fino all’Ara Pacis e alla Cappa Mazzoniana — dando vita a un dialogo inedito tra linguaggi, architetture e pubblici.

Attraverso materiali d’archivio visivi, sonori e grafici, la mostra al MACRO – intitolata One Day You’ll UnderstandVenticinque anni di Dissonanze (novembre 2025 – febbraio 2026), a cura di Carlo Antonelli, Lorenzo Castore, Valerio Mannucci – restituirà lo spirito anticipatore del festival, raccontando come abbia saputo intercettare e connettere sensibilità artistiche oggi più che mai attuali. Allestita nelle due sale storiche del secondo piano, di cui una interamente dedicata all’ascolto, l’esposizione sarà accompagnata da un public program di incontri, concerti, performance e visite guidate, che metteranno in relazione la storia del festival con le traiettorie della scena contemporanea.

 

Una parte degli spazi sarà poi dedicata al primo degli allestimenti periodici della collezione storica afferente al MACRO, che ripercorrerà l’arte a Roma dal secondo Novecento ai primi anni Duemila, offrendone una rilettura dinamica e relazionale.

 

Già da questo esordio del nuovo programma ogni mostra sarà accompagnata da un intenso programma di eventi live, performance, talk, workshop, incontri pubblici. Tra gli appuntamenti speciali della stagione, il 1° novembre 2025, in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini organizzate da Roma Capitale, il MACRO ospiterà l’anteprima del nuovo lavoro del coreografo Enzo Cosimi, Una disperata vitalità. Un tributo a Pier Paolo Pasolini, seguita dalla proiezione di The Visitor (2024) di Bruce LaBruce, remake queer e provocatorio di Teorema.

 

Con questa nuova stagione il MACRO torna a essere il museo della sua città: aperto, presente, accogliente – sottolinea Marco Delogu, Presidente Azienda Speciale Palaexpo. Un luogo in cui ogni giorno può accadere qualcosa di inaspettato, in cui l’arte non si contempla soltanto, ma si attraversa, si discute, si vive. È un museo che parla la lingua della contemporaneità, ma non dimentica mai la relazione con il proprio contesto.

 

Il MACRO è uno dei poli dell’arte contemporanea a Roma, che si appresta ad essere, grazie alla linea e alle proposte della nuova Direttrice Cristiana Perrella, un eccellente presidio culturale che, oltre alle stagioni delle grandi mostre, recupera funzioni che non erano più attive come la ricchissima biblioteca che inizierà a svolgere di nuovo la sua attività e ne introduce di nuove come l’apertura di una sala cinema, che arricchisce il lavoro importante che stiamo costruendo a sostegno del settore. Sono molto contento, si sta configurando un nuovo MACRO che sarà uno spazio vivo e di condivisione quotidiana in cui dialogano i tanti aspetti della cultura” – afferma Massimiliano Smeriglio, Assessore alla Cultura, Comune di Roma.

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