Gintaras Didžiapetris, Tracey Emin, Riccardo Previdi, Soundwalk Collective con Patti Smith e Philip Glass
Una ventottesima edizione più ricca che mai per Luci d’Artista. Quest’anno quattro nuove Luci, realizzate da grandi artisti italiani e internazionali
Il 24 ottobre si accenderanno le opere della leggendaria Tracey Emin, del grande artista italiano Riccardo Previdi, del lituano Gintaras Didžiapetris, e il progetto speciale di Soundwalk Collective realizzato insieme alla poetessa del rock Patti Smith e Philip Glass.
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Come ogni inizio settembre si avvicina l’accensione di Luci d’Artista.
La serata inaugurale della ventottesima edizione sarà venerdì 24 ottobre, dalle ore 18:30, quando Torino si illuminerà nuovamente delle sue installazioni, trasformando il cielo della città in un grande palcoscenico di opere concepite da grandi artisti per lo spazio pubblico.
Le Luci saranno visibili dal 24 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026.
Anche quest’anno la Fondazione Torino Musei, su incarico della Città di Torino e in linea con la propria missione istituzionale, cura la realizzazione e la valorizzazione di quello che è ormai il progetto più longevo e simbolico del rapporto tra arte contemporanea e spazio pubblico, identità cittadina e vita culturale.
All’interno del Piano Strategico della Fondazione Torino Musei, Luci d’Artista costituisce la quinta linea culturale accanto a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima, con l’ambizione di consolidarsi come istituzione permanente di ricerca artistica. Avviato due anni fa, il percorso di evoluzione del progetto ha portato a un concreto avanzamento e a una riorganizzazione profonda, oggi visibile in un format solido e articolato: la valorizzazione della Collezione principale, sostenuta anche da un programma di restauro permanente, lo sviluppo di COSTELLAZIONE una rete nazionale di opere realizzate dai principali musei e spazi d’arte contemporanea, la nascita di DUET il programma stabile di collaborazioni internazionali e ACCADEMIA DELLA LUCE, il public program realizzato in collaborazione con i dipartimenti educazione dei musei, il tutto supportato da un Piano di comunicazione integrato. Un processo di crescita del progetto che la Fondazione sta realizzando con visione e coerenza. Questa evoluzione concreta rafforza l’identità e la riconoscibilità di Luci d’Artista e ne amplia in modo significativo l’impatto culturale, trasformandolo in un modello innovativo di museo urbano e diffuso, in uno spazio di aggregazione e relazione con altri musei e istituzioni culturali del territorio e capace di posizionarsi quale interlocutore autorevole nella scena artistica nazionale e internazionale. Un percorso che conduce Luci d’Artista verso la sua trentesima edizione, destinata a configurarsi come un appuntamento di eccezionale rilievo per la Città di Torino.
Questa edizione conferma e amplia le direttrici introdotte nelle precedenti edizioni: insieme al curatore Antonio Grulli si prosegue nel percorso di superamento della dimensione strettamente invernale, con una programmazione diffusa durante tutto l’anno e una ridefinizione delle sezioni della manifestazione. L’obiettivo è sempre quello di valorizzare una collezione unica, rafforzarne la visibilità a livello nazionale e internazionale e rendere l’appuntamento sempre più inclusivo e attento alla sostenibilità ambientale.
Per il terzo anno consecutivo Studio Fludd cura l’identità visiva di Luci d’Artista. L’edizione 2025-2026 si sviluppa in un vibrante glitch luminoso, a evocare energia potenziale, con una palette rinnovata. LE QUATTRO NUOVE LUCI D’ARTISTA
Questa ventottesima edizione si presenta più ricca che mai. Grazie al lavoro svolto nel processo di consolidamento e sviluppo della manifestazione negli anni precedenti, si è riusciti a dare vita a una serie di collaborazioni che hanno permesso di aggiungere ben quattro nuove Luci. Tra le nuove installazioni luminose, due portano la firma della Fondazione CRT, da sempre al fianco di Luci d’Artista: l’edizione di quest’anno si arricchisce infatti anche grazie al contributo della Fondazione Arte CRT e delle OGR Torino che introducono nuove opere, rafforzando il legame tra arte contemporanea e città.
La prima grande notizia è che Luci d’Artista accoglie tra i suoi protagonisti un gigante dell’arte contemporanea internazionale: la britannica Tracey Emin. Un ingresso reso possibile proprio grazie alla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT che, in occasione del suo venticinquesimo anniversario, ha deciso di donare alla Città una prestigiosa opera al neon firmata da uno degli artisti più acclamati al mondo, autrice, tra i molti linguaggi praticati, di celebri creazioni luminose.
La collaborazione con le OGR Torino continua a svilupparsi e crescere con un progetto speciale ideato per il monumentale cortile, dove sarà presentato un video realizzato da Soundwalk Collective insieme alla leggendaria poetessa e cantautrice Patti Smith, icona globale del rock e al compositore statunitense Philip Glass, considerato tra i capofila del minimalismo musicale.
La ventottesima edizione si arricchisce inoltre della partnership con le Nitto ATP Finals, l’importante manifestazione sportiva che dal 2021 si svolge a Torino. L’evento - sontuosa chiusura di stagione del grande tennis mondiale del circuito ATP in programma sul campo della Inalpi Arena dal 9 al 16 novembre - donerà alla Città di Torino una luce concepita e realizzata dall’artista Riccardo Previdi.
Infine, grazie al contributo del Lithuanian Culture Institute, nell’ambito dell’anno della cultura lituana in Italia, la collezione di opere luminose accoglierà un’importante opera al neon dell’artista lituano Gintaras Didžiapetris, già protagonista di manifestazioni internazionali come la Biennale di Venezia. DUET: LA NUOVA SEZIONE DI LUCI D’ARTISTA
Con la ventottesima edizione di Luci d’Artista nasce una nuova sezione: DUET. DUET raccoglie le collaborazioni internazionali, attraverso la creazione di una rete che permette alla rassegna di superare i confini nazionali. Negli ultimi anni, la crescita di Luci d’Artista ha portato allo sviluppo di importanti collaborazioni con istituzioni pubbliche e private a livello internazionale.
Questo nuovo capitolo della manifestazione avrà un ruolo cruciale, favorendo un ampliamento della platea di pubblico e arricchendo ulteriormente la collezione grazie alle nuove produzioni.
All’interno di DUET nascono le collaborazioni con il Lithuanian Culture Institute, per l’opera di Gintaras Didžiapetris, e con il MAC Musée d’Art Contemporain di Lione (Francia), di cui si parlerà nella sezione Costellazione. COSTELLAZIONE
Costellazione, la sezione collaterale di Luci d’Artista in cui vengono presentate le opere luminose realizzate dalle Istituzioni del territorio, tornerà ancora più ricca e con una novità significativa: per la prima volta, la sezione di Luci d’Artista esce dai confini torinesi, estendendosi all’Italia e all’Europa.
Si è dato vita infatti a due importanti collaborazioni con prestigiose istituzioni espositive: Triennale Milano e il MAC Musée d’Art Contemporain di Lione (Francia). La scelta non è casuale: Milano e Lione sono città storicamente legate a Torino per ragioni geografiche e culturali: Lione richiama immediatamente alla mente la celebre Fête des Lumières, e Triennale è tra le principali istituzioni mondiali per architettura, design, arti visive e performative e il suo connubio con Luci d’Artista, principale realtà italiana per l’arte pubblica, nasce naturalmente.
Inoltre, la sezione si avvarrà di nuove collaborazioni istituzionali cittadine, con la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, confermandosi come principale leva di espansione e arricchimento di Luci d’Artista, non solo a livello cittadino. ACCADEMIA DELLA LUCE
Accademia della Luce, il Public Program della manifestazione, è la sezione che più ha beneficiato dell’indirizzo curatoriale degli ultimi anni. Grazie a questa impostazione, Luci d’Artista ha potuto rafforzare le collaborazioni con i Dipartimenti Educazione dei musei e delle fondazioni torinesi dedicate all’arte contemporanea, sviluppando attività lungo l’intero arco dell’anno. Anche nella nuova edizione saranno riproposti sia la conferenza di gennaio sui grandi maestri di Luci d’Artista sia l'evento ormai consolidato del Summer Solstice, entrambi con contenuti e temi rinnovati. RESTAURO E RECUPERI
Continua il processo di aggiornamento tecnologico delle Luci, che saranno sempre più sostenibili e a basso impatto energetico. Questo obiettivo, realizzato grazie all’impegno del Gruppo Iren, partner di Luci d’Artista da oltre vent’anni, procede di pari passo con il delicato restauro, recupero e rifacimento delle opere della collezione, supportato anche quest’anno dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e da Unione Industriali Torino; una collaborazione che, nel solco della continuità, ha portato importanti benefici per il recupero del patrimonio cittadino e la digitalizzazione degli spazi pubblici. La presenza di queste istituzioni, da anni al fianco della manifestazione, insieme a NeonLauro, permetterà di restaurare e migliorare la fruizione della storica opera Doppio Passaggio (Torino) di Joseph Kosuth del 2001, uno dei capolavori della manifestazione storicamente posizionato su Ponte Vittorio Emanuele I. LA MANIFESTAZIONE
Luci d’Artista nasce nel 1998 per volontà della Città di Torino, con l’obiettivo di portare l’arte nelle vie, piazze e palazzi della città. Fin da subito, la manifestazione si è distinta per la sua originalità, ispirando altre città italiane e straniere. Nel tempo, grandi artisti italiani e internazionali hanno realizzato installazioni luminose diventate simbolo di Torino, capaci di raggiungere un vasto pubblico e di rappresentare la città nel suo percorso verso l’identità di Città del Contemporaneo.
Luci d’Artista è progetto e patrimonio della Città di Torino, realizzato da Fondazione Torino Musei con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT con Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e OGR Torino, Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Unione Industriali Torino, Nitto ATP Finals, Lithuanian Culture Institute e NeonLauro. Main sponsor: Gruppo Iren. I QUATTRO NUOVI ARTISTI
Come ogni anno, i nuovi artisti sono stati selezionati dal Comitato Scientifico di Luci d’Artista, composto da Chiara Bertola e Francesco Manacorda, rispettivamente direttori della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea e Antonio Grulli, curatore di Luci d’Artista. Tracey Emin (Londra, 1963) ha studiato al Maidstone College of Art e al Royal College of Art di Londra. Ha rappresentato la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia nel 2007 ed è stata eletta Membro della Royal Academy nello stesso anno. Nel 2011, Emin è diventata Professoressa di Disegno presso la Royal Academy of Arts di Londra. Nel giugno 2024, Re Carlo III l’ha nominata Dame Commander of the Most Excellent Order of the British Empire per il suo contributo alle arti visive. L’arte di Tracey Emin è caratterizzata dalla rivelazione di sé, utilizzando gli eventi della propria vita come ispirazione per opere che spaziano dalla pittura, al neon, al disegno, al video e alle installazioni, fino alla fotografia, al ricamo e alla scultura. Emin rivela speranze, umiliazioni, fallimenti e successi in lavori sinceri e, talvolta, spietati. La sua arte ha un’immediatezza e spesso un atteggiamento sessualmente provocatorio che collocano la sua produzione pienamente nella tradizione del discorso femminista. Emin vive e lavora tra il sud della Francia, Londra e Margate. Soundwalk Collective Composto dall'artista contemporaneo Stephan Crasneanscki e dal produttore Simone Merli, Soundwalk Collective integra suono, film e tecniche miste in opere d'arte site-specific. Evolvendosi lungo linee multidisciplinari, Soundwalk Collective ha coltivato collaborazioni creative, tra gli altri, con l'artista e scrittrice Patti Smith, il regista Jean-Luc Godard, la fotografa Nan Goldin, la coreografa Sasha Waltz, il regista e musicista Jim Jarmusch e l'attrice e cantante Charlotte Gainsbourg. L'esplorazione del suono come mezzo per navigare e interpretare le complessità dell'esperienza umana e dell'ambiente è al centro della loro pratica artistica, che si avvale del potenziale narrativo del suono attraverso mezzi quali installazioni artistiche, danza, musica e cinema. La colonna sonora originale per “All The Beauty and the Bloodshed” (diretto da Laura Poitras) composta da Soundwalk Collective ha vinto il Leone d'Oro al Festival del Cinema di Venezia 2022 ed è stata eseguita dal vivo alla Neue National Galerie di Berlino con la Berliner Philharmonie. Negli ultimi anni ha collaborato con Patti Smith, una delle figure più influenti della scena rock e poetica del XX secolo. Insieme, nel 2024, hanno curato ed eseguito un programma di tre giorni intitolato “Correspondences” al Festival del Cinema di Venezia, su invito della Fondation Cartier. Riccardo Previdi (Milano 1974) è un’artista contemporaneo che vive e lavora tra Zurigo, Svizzera e Milano. Ha studiato Architettura al Politecnico di Milano e Arti Visive all'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Questi due percorsi di studio lo hanno portato a sviluppare un interesse per la relazione tra arte, architettura e design. La ricerca artistica di Riccardo Previdi esplora le possibilità e i limiti del pensiero tecnologico e scientifico, mettendo in luce i complessi meccanismi che si celano dietro gli oggetti e le immagini che ci circondano nella vita quotidiana. Registrando, e talvolta amplificando, le immagini prodotte in eccesso dalla nostra società, il lavoro di Riccardo Previdi intende sollevare interrogativi nello spettatore sulle promesse di progresso e riscatto sociale avanzate dalla modernità. Le opere di Previdi sono state esposte in diverse mostre collettive e personali internazionali, tra cui: Kunst Raum Riehen (2023); Museion Bolzano (2023 e 2018); PAC Milano (2015); Castello di Rivoli e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino (2011); MARTa Herford; Kunstverein Bielefeld (2008). Inoltre, ha partecipato alla Biennale di Mosca, a Manifesta 7 e alla Triennale T1 di Torino. Tra le mostre personali si annoverano: Galleria Francesca Minini, Milano (2022); Quartz Studio, Torino (2018); Villa Croce, Genova (2017); Kunstverein Arnsberg (2011). Gintaras Didžiapetris (Vilnius, 1985) è una delle voci più originali emerse dalla scena artistica lituana e internazionale negli ultimi anni. La sua pratica attraversa linguaggi e media diversi – dall’installazione al video, dalla fotografia alla scrittura – muovendosi lungo una linea di ricerca che interroga la natura della percezione, del linguaggio, del tempo e della memoria. Il suo lavoro è caratterizzato da una poetica che combina rigore concettuale e intuizione poetica, in cui rigore concettuale e intuizione immaginativa convivono in equilibrio creando connessioni inaspettate tra oggetti, idee e fenomeni naturali. Spesso informata da un’intensa riflessione teorica, la ricerca di Didžiapetris si manifesta in opere che possono assumere molteplici forme – immagini, suoni, oggetti, testi, linee – dando luogo a quella che potremmo definire una “geometria mentale” stratificata. È un’arte che illumina il pensiero, evocando strutture invisibili o processi sommersi. Le opere di Didžiapetris sono state esposte in numerose istituzioni internazionali, tra cui il Contemporary Art Centre (Vilnius), il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce (Genova), il Salzburger Kunstverein (Salisburgo), la galleria Elba Benítez (Madrid) e Tulips&Roses (Bruxelles). Ha partecipato alla mostra ILLUMInations della 54ª Biennale di Venezia e alla 55ª nel Padiglione Lituano oltre a programmi di residenza presso il Palais de Tokyo/Le Pavillon (Parigi, 2010–2011) e la Fondazione Morra Greco (Napoli, 2010). LUCI D’ARTISTA È TRA I VINCITORI DELL’ITALIAN COUNCIL EDIZIONE 14
Fondazione Torino Musei con Luci d'Artista è orgogliosa di annunciare che l’ambizioso progetto per una nuova Luce d’Artista The Radiant Van ideata dal trio di artisti italiani anonimi CANEMORTO è risultata vincitrice della 14a edizione dell'Italian Council (2025), il programma di promozione e supporto dell'arte contemporanea nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. The Randiant Van è una Luce d’Artista ma anche un mezzo di trasporto, che a marzo 2026 partirà insieme alle opere previste per la mostra del trio alla Match Gallery di Lubiana dal titolo The Painting Race. Successivamente la luce The Radiant Van sarà esposta al festival sloveno dedicato alla light art Lighting Guerrilla di Lubiana. In seguito l’opera tornerà a Torino per entrare nella collezione di Luci d’Artista dalla 29° edizione (2026-2027). Partner di progetto è Match Gallery parte di MGML - Museum and Galleries of Ljubljana, principale ente culturale pubblico istituito dal Comune di Lubiana nel 2009 e il partner culturale è Forum Ljubljana, Institute for Art and Cultural Production che organizza ogni anno il Festival Internazionale Lighting Guerrilla attivo dal 2007.
CANEMORTO è un trio di artisti italiani anonimi, fondato nel 2007. Il loro lavoro si basa sulla messa in scena di una macrostoria surreale in continua evoluzione, nella quale i confini tra realtà e finzione si confondono indistintamente. In questo universo narrativo, i protagonisti sono tre artisti mascherati che parlano un idioma sconosciuto e venerano una misteriosa divinità canina chiamata Txakurra. Per alimentare questo racconto fittizio, il trio mantiene un totale anonimato e appare in pubblico solo ed esclusivamente nei panni dei tre alter ego in maschera. Tutte le opere del trio vengono integralmente ideate e realizzate “a sei mani”, sfruttando i linguaggi più disparati senza distinzioni o gerarchie: pittura, scultura, video, performance, editoria, moda, musica. Tra le personali: la recente Megalomanie alla Fondazione Nicola Del Roscio (Roma), Canemorto Fish Market da MATTA - Gratin (New York), La Recherche de l’Œuvre Absolue a Villa Arson (Nizza), The Painting Race da Alchemilla - Palazzo Vizzani (Bologna), Il Restauro dell’Ipogeo Txakurreo al Museo TAM (Matera), La Langue Verte al Centre Culturel Jean-Cocteau (Parigi), Zocur Footwear da Litografia Bulla (Roma), Toys a Viafarini (Milano).
ANTONIO GRULLI Antonio Grulli (La Spezia, 1979), è critico d’arte e curatore. Dirige il CAMeC - Centro per l'Arte Moderna e Contemporanea di La Spezia e collabora regolarmente con il quotidiano La Stampa per cui tiene la rubrica "Lampi Critici". È stato il curatore del Padiglione Albanese alla 60 Biennale di Venezia.
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