(Milano, 4 novembre 2016)
– Il format del franchising aiuta le imprese a crescere sia in Italia
sia all’estero. Questo il tema
della seconda giornata della 31° edizione del Salone Franchising Milano,
aperto fino a sabato 5 in Fiera Milano City in via Colleoni.
La condivisione degli investimenti e dei rischi tra impresa affiliante (franchisor) e negozio affiliato (franchisee) aiuta l’impresa franchisor a moltiplicare la presenza del proprio marchio sul territorio e a diversificare la rete distributiva con progetti specifici.
“Per far crescere un’impresa l’ideale è entrare in un gruppo che conosca già i numeri, i gusti e le tendenze di consumo – ha detto il sociologo Francesco Alberoni nel corso di un convegno organizzato da Rds e Milan Art Gallery - Il franchising è caratterizzato da strutture ampie ma non rigide, con elementi di elasticità a tutti i livelli di organizzazione quindi congeniale alla mondializzazione. E la differenza la fanno le idee geniali e la sensibilità dell’imprenditore e la capacità di trasferirle all’affiliato attraverso la formazione”.
Il mercato del franchising non è più limitato all’Italia, ma si apre all’Europa ed anche all’Asia. Delle 950 catene in franchising italiane, 160 hanno già aperto punti vendita all’estero, per un totale di 8.200 punti vendita nel 2015, che aumenteranno di 465 unità nel 2016, secondo la previsione di Confimprese.
Uno degli sbocchi più promettenti è rappresentato dal mercato cinese. Non a caso il Salone Franchising Milano è stato ufficialmente invitato a partecipare, con una rappresentanza di aziende, alla Fiera del Franchising di Pechino nel maggio 2017.
“Non solo avete tanti marchi di eccellenza – ha spiegato Xiaochong Fan, vicepresidente di Sunshine100 e di China Chain Store & Franchise Association che ha presentato a Milano il progetto Tuscany – ma il consumatore cinese chiede di immergersi nel modo di vivere la vita italiano. La nostra Associazione del Franchising ha quindi invitato ufficialmente il Salone Franchising Milano a partecipare alla Fiera del franchising di Pechino, da noi organizzata. L’idea è di far vivere un’esperienza di marca, consentendo di far toccare con mano la artigianalità, la storicità e l’esclusività dei prodotti”.
Tanto è vero che per il progetto “Tuscany Italian Feeling”, che mira a portare le aziende franchisor italiane all’interno di centri commerciali e complessi residenziali cinesi sono state richieste non solo imprese dei settori food e fashion, ma aziende che riescano a spiegare la vita rilassante, la longevità, la capacità di formare talenti degli italiani.
In allegato la Missione cinese interviene al Salone Franchising.
PER INFORMAZIONI ALLA STAMPA:
La condivisione degli investimenti e dei rischi tra impresa affiliante (franchisor) e negozio affiliato (franchisee) aiuta l’impresa franchisor a moltiplicare la presenza del proprio marchio sul territorio e a diversificare la rete distributiva con progetti specifici.
“Per far crescere un’impresa l’ideale è entrare in un gruppo che conosca già i numeri, i gusti e le tendenze di consumo – ha detto il sociologo Francesco Alberoni nel corso di un convegno organizzato da Rds e Milan Art Gallery - Il franchising è caratterizzato da strutture ampie ma non rigide, con elementi di elasticità a tutti i livelli di organizzazione quindi congeniale alla mondializzazione. E la differenza la fanno le idee geniali e la sensibilità dell’imprenditore e la capacità di trasferirle all’affiliato attraverso la formazione”.
Il mercato del franchising non è più limitato all’Italia, ma si apre all’Europa ed anche all’Asia. Delle 950 catene in franchising italiane, 160 hanno già aperto punti vendita all’estero, per un totale di 8.200 punti vendita nel 2015, che aumenteranno di 465 unità nel 2016, secondo la previsione di Confimprese.
Uno degli sbocchi più promettenti è rappresentato dal mercato cinese. Non a caso il Salone Franchising Milano è stato ufficialmente invitato a partecipare, con una rappresentanza di aziende, alla Fiera del Franchising di Pechino nel maggio 2017.
“Non solo avete tanti marchi di eccellenza – ha spiegato Xiaochong Fan, vicepresidente di Sunshine100 e di China Chain Store & Franchise Association che ha presentato a Milano il progetto Tuscany – ma il consumatore cinese chiede di immergersi nel modo di vivere la vita italiano. La nostra Associazione del Franchising ha quindi invitato ufficialmente il Salone Franchising Milano a partecipare alla Fiera del franchising di Pechino, da noi organizzata. L’idea è di far vivere un’esperienza di marca, consentendo di far toccare con mano la artigianalità, la storicità e l’esclusività dei prodotti”.
Tanto è vero che per il progetto “Tuscany Italian Feeling”, che mira a portare le aziende franchisor italiane all’interno di centri commerciali e complessi residenziali cinesi sono state richieste non solo imprese dei settori food e fashion, ma aziende che riescano a spiegare la vita rilassante, la longevità, la capacità di formare talenti degli italiani.
In allegato la Missione cinese interviene al Salone Franchising.
PER INFORMAZIONI ALLA STAMPA:
Ufficio Stampa Salone Franchising Milano
Marco Fanini, tel: 339 6668750 – mail: fanini1@faniniufficiostampa.com
Anna Feola, tel: 333 2135978 – mail: fanini2@faniniufficiostampa.com
Marco Fanini, tel: 339 6668750 – mail: fanini1@faniniufficiostampa.com
Anna Feola, tel: 333 2135978 – mail: fanini2@faniniufficiostampa.com
Nessun commento:
Posta un commento