Josko
Gravner ha iniziato l'innesto nel vigneto che sta preparando dal 2000.
Con uno speciale coltello realizzato per lui dal fabbro coltellinaio
Michele Massaro
Il vigneto di Dedno che Josko Gravner
sta preparando da 18 anni è pronto ora per essere innestato. Le 5.500
viti piantate nel 2017 si sono adattate al terreno e le radici sono
sufficientemente sviluppate, mentre con le 3.500 piante messe a dimora
quest'anno si procederà l'anno prossimo. Per gli innesti, cominciati nel
mese di agosto, il viticoltore di Oslavia sta utilizzando un coltello
speciale, realizzato per lui dal fabbro coltellinaio Michele Massaro.
Un coltello che sta prendendo forma direttamente in vigneto: si è
partiti da un prototipo che però verrà rifinito e perfezionato in base
alle esigenze che si andranno a riscontrare in vigna durante il lavoro.
La forma di innesto prescelta è quella a maiorchina con gemma dormiente e
prevede l’utilizzo esclusivamente di materiale interno all’azienda
scelto tramite selezione massale.
Dedno è il vigneto di 8 ettari che Josko Gravner sta terminando di realizzare al di là del confine, in Slovenia, fin dal 2000. Oltre alle vigne fanno parte del progetto anche molte piante da frutto e ornamentali e diversi stagni, che vanno a realizzare un piccolo ecosistema in equilibrio. Questa complessità vegetativa e la forte pendenza dei terreni, spesso difficili da lavorare con l'aiuto di macchine, ha reso ancor più lunghi i tempi di preparazione.
Michele Massaro, ex geometra, ha trasformato una passione che nasce dai ricordi d'infanzia in un lavoro, rimettendo in attività l'Antica Forgia Lenarduzzi a Maniago (PN). Da allora si dedica interamente all'arte del battiferro principalmente per creare coltelli per alcuni dei più grandi chef: da Crippa a Parini, passando per i fratelli Costardi e Cuttaia. La sua arte riassume sapere tradizionale e nuove tecniche che ha imparato dall'Oriente, soprattutto dal Giappone.
Dedno è il vigneto di 8 ettari che Josko Gravner sta terminando di realizzare al di là del confine, in Slovenia, fin dal 2000. Oltre alle vigne fanno parte del progetto anche molte piante da frutto e ornamentali e diversi stagni, che vanno a realizzare un piccolo ecosistema in equilibrio. Questa complessità vegetativa e la forte pendenza dei terreni, spesso difficili da lavorare con l'aiuto di macchine, ha reso ancor più lunghi i tempi di preparazione.
Michele Massaro, ex geometra, ha trasformato una passione che nasce dai ricordi d'infanzia in un lavoro, rimettendo in attività l'Antica Forgia Lenarduzzi a Maniago (PN). Da allora si dedica interamente all'arte del battiferro principalmente per creare coltelli per alcuni dei più grandi chef: da Crippa a Parini, passando per i fratelli Costardi e Cuttaia. La sua arte riassume sapere tradizionale e nuove tecniche che ha imparato dall'Oriente, soprattutto dal Giappone.
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