I
comunicatori e i giornalisti della rete internazionale Borghi
d’Europa hanno spesso incontrato
nei
loro itinerari vagabondi i vini della Valtellina, frutto di una
viticoltura eroica che può essere
vieppiù
capita ed apprezzata soltanto unendo al piacere della degustazione il
piacere di una passeggiata nei terrazzamenti storici.
Così,
dopo aver assaggiato e conosciuto i vini di Arpepe nel 2017, al Wine
Festival, abbiamo
replicato
l’incontro a tavola, al ristorante Trippi di Elena e Gianluca,
giusto a un tiro di schioppo
dall’azienda.
Non poteva così mancare una visita di cortesia, per invitare la
famiglia Pelizzatti
Perego
a partecipare ai percorsi di informazione che Borghi d’Europa
realizza in Valtellina in occasione dell’Anno Europeo del
Patrimonio Culturale.
Una
storia nelle storie della Valtellina, quella di Arpepe.
“Nati
nel 1860. Rinati nel 1984. Cresciuti nel 2004.Queste le tre tappe
principali della nostra storia, cominciata ai tempi dell’Unità
d’Italia. Lo testimoniano i documenti dell’epoca, come quelli che
narrano della lunga e ininterrotta relazione commerciale con un
fedele cliente che, a dispetto degli avvicendamenti generazionali,
continuò a rifornirsi per oltre un secolo presso la cantina allora
nota solo come «Pelizzatti».Nel 1973, dopo lunghe traversie, sia il
marchio sia l’attività vera e propria furono ceduti. Ma fu solo
una battuta d’arresto, perché già nel 1984 nostro padre Arturo
Pelizzatti Perego decise di rimettersi in gioco utilizzando il suo
acronimo - ARPEPE - con l’obiettivo dichiarato di voler esaltare al
massimo le potenzialità del Nebbiolo delle Alpi in un terroir unico
quale è la Valtellina.Arturo rientrò in possesso della sua parte di
vigneti e degli spazi utilizzati per l’affinamento al “Buon
Consiglio” dove, forte dell’esperienza maturata nella storica
azienda di famiglia, iniziò a scrivere le pagine della rinascita,
seguendo il principio del giusto tempo di attesa e tracciando la
strada per la quinta generazione.Nel 2004, su questa via, abbiamo
unito le nostre energie continuando con impegno il cammino verso la
realizzazione del suo progetto, da molti ritenuto visionario.”
Abbiamo
voluto riproporre la storia di ARPEPE con le parole stesse dei
protagonisti, perché
restituiscono,intatta,
l’emozione del nostro incontro.
“Oggi
come allora, la qualità dei nostri vini continua a essere il
prezioso risultato di anni di lenta evoluzione: la loro giusta
maturazione può richiedere tempi anche molto più lunghi di quelli
previsti dai disciplinari. Attendiamo quel momento e solo allora
procediamo con l’imbottigliamento, ancora rigorosamente scandito
dalle fasi lunari. Poi, ancora riposo. Questa volta in bottiglia.Non
potrebbe essere altrimenti, poiché per ARPEPE l’affinamento
tradizionale del Nebbiolo risponde ad aspettative precise: il
progressivo guadagno in raffinatezza e l’esaltazione delle singole
vigne con le sfumature e i colori delle diverse annate.”
I
giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno invitato
l’azienda a partecipare ai percorsi
di
informazione che coinvolgono la Valtellina e la Valposchiavo (Canton
Grigioni) e che alterneranno momenti di incontro locali e interventi
in altre realtà. Di particolare rilevanza l’appuntamento
’Milano,Vetrina del Gusto’ a fine novembre, nel corso del quale
Borghi d’Europa,incontrando il mondo dell’informazione, presenta
i bilanci dell’anno in corso e i programmi per il 2019. La
Valtellina sarà l’ospite principale della rassegna informativa.
Proprio
per tutti questi buoni motivi ARPEPE è stata invitata.
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