domenica 19 maggio 2019

Degustando Tuttofood




Si è recentemente conclusa la settima edizione di Tuttofood,(una fiera che sembrava nata per coprire l’annualità lasciata libera dal biennale Cibus, o forse per far dispetto ai cugini Parmigiani, che erano stati scelti dalla Federalimentare), che di volta in volta sta crescendo, particolarmente in proiezione export, dopo il grande exploit in occasione di Expo 2015.
L’edizione di quest’anno, particolarmente ricca ed organizzata in sottosaloni (Tuttowine, Tuttomeat, Tuttosweet ecc.), ha presentato molte ed interessanti novità.
Tra di esse, la più inaspettata è stato l’incontro con un personaggio che definire vulcanico è riduttivo: Ricordano Dodi, questa volta a capo di un’Azienda che porta il suo nome: D Ricordano.
Tra i prodotti presentati: l’ottimo Aceto Balsamico tradizionale Dop (di Modena e di Reggio, per non scontentar nessuno) affiancato dall’altrettanto piacevole Aceto Balsamico IGP e da una marea di condimenti vari al Balsamico.
Ma il prodotto più interessane ed assolutamente nuovo è stato un “Condimento de Vinagre de Jerez”. Ricordano infatti, recatosi in Spagna come Ambasciatore del Balsamico, è rimasto colpito dai profumi dei mosti della zona, che è famosa, oltre che per lo Sherry, anche per l’Aceto di Jerez, ottenuto dalle stesse uve, con il metodo Solera, cioè con successivi travasi dalla botte più capiente (e con contenuti più giovani) alla più piccola (con aceti sempre più invecchiati), in maniera assai simile a quella dell’Aceto Balsamico nostrano.
Naturalmente il buon Dodi non poteva non sentirsi sfidato a creare un aceto anche con quei vini ed è nato il primo aceto italo-spagnolo!
Si tratta di un prodotto ottenuto da un 60% di Aceto di Jerez ed un 40% di mosto d’uva cotto, applicando il metodo Solera e partendo dalla barrique da LT 220 per arrivare alla botte da LT 75, realizzato in modo artigianale, senza l’uso di mezzi meccanici per non perdere i profumi e le preziose caratteristiche organolettiche che lo contraddistinguono dagli altri condimenti.
Ne è nata una produzione, per ora di nicchia, ma che, data la qualità, non mancherà di avere il successo che merita.
Un altro stand che ci ha particolarmente colpito è stato quello di Le Cadeau, marchio dell’Azienda “Il Rovere Spa”, magnifica realtà piemontese, specializzata nella ricerca dei più pregiati prodotti alimentari (tra cui non possiamo dimenticare il Cioccolato Vanoir) e nel presentarli in prestigiose confezioni regalo.
Ricchi… ed appetitosi anche gli stand (per ora separati) di Parmareggio e Grandi Salumifici Italiani, Aziende che si sono recentemente unite, dando vita ad una delle realtà produttive più rappresentative dei tesori alimentari emiliani: il Parmigiano- Reggiano e il Prosciutto di Parma, assieme alla sua corte di prodotti di alta salumeria.
Particolarmente nutrita (mai termine fu più esatto) anche l’altra pattuglia dei produttori di formaggio: dal Consorzio del Gorgonzola ad Igor, uno dei più prestigiosi produttori di quel formaggio, al mitico Cantarelli (con il suo Parmigiano di Montagna assieme al suo indimenticabile prosciutto) ai formaggi sardi di Argiolas a quelli piemontesi di Valgrana a quelli emiliani (ma non solo) di Granarolo, per rappresentare l’altra grande realtà casearia della Regione, assieme alla detta Parmareggio.
Ecco alcune delle realtà a cui ho potuto far visita degustandone ed apprezzando i prodotti.
Per le altre mi sono dovuto accontentare di un approccio… solo visivo, perché il mio ventre, per quanto fattosi capanna non consentiva altro!
Gianluigi Pagano


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