Si
è recentemente conclusa la settima edizione di Tuttofood,(una
fiera che sembrava nata per coprire l’annualità lasciata libera
dal biennale Cibus, o forse per far dispetto ai cugini Parmigiani,
che erano stati scelti dalla Federalimentare), che di volta in volta
sta crescendo, particolarmente in proiezione export, dopo il grande
exploit in occasione di Expo 2015.
L’edizione
di quest’anno, particolarmente ricca ed organizzata in sottosaloni
(Tuttowine, Tuttomeat, Tuttosweet ecc.), ha presentato molte ed
interessanti novità.
Tra
di esse, la più inaspettata è stato l’incontro con un personaggio
che definire vulcanico è riduttivo: Ricordano Dodi, questa volta a
capo di un’Azienda che porta il suo nome: D
Ricordano.
Tra
i prodotti presentati: l’ottimo Aceto Balsamico tradizionale Dop
(di Modena e di Reggio, per non scontentar nessuno) affiancato
dall’altrettanto piacevole Aceto Balsamico IGP e da una marea di
condimenti vari al Balsamico.
Ma
il prodotto più interessane ed assolutamente nuovo è stato un
“Condimento
de Vinagre de Jerez”.
Ricordano infatti, recatosi in Spagna come Ambasciatore del
Balsamico, è rimasto colpito dai profumi dei mosti della zona, che è
famosa, oltre che per lo Sherry, anche per l’Aceto di Jerez,
ottenuto dalle stesse uve, con il metodo Solera, cioè con successivi
travasi dalla botte più capiente (e con contenuti più giovani) alla
più piccola (con aceti sempre più invecchiati), in maniera assai
simile a quella dell’Aceto Balsamico nostrano.
Naturalmente
il buon Dodi non poteva non sentirsi sfidato a creare un aceto anche
con quei vini ed è nato il primo aceto italo-spagnolo!
Si
tratta di un prodotto ottenuto da un 60% di Aceto di Jerez ed un 40%
di mosto d’uva cotto, applicando il metodo Solera e partendo dalla
barrique da LT 220 per arrivare alla botte da LT 75, realizzato in
modo artigianale, senza l’uso di mezzi meccanici per non perdere i
profumi e le preziose caratteristiche organolettiche che lo
contraddistinguono dagli altri condimenti.
Ne
è nata una produzione, per ora di nicchia, ma che, data la qualità,
non mancherà di avere il successo che merita.
Un
altro stand che ci ha particolarmente colpito è stato quello di Le
Cadeau,
marchio dell’Azienda “Il Rovere Spa”, magnifica realtà
piemontese, specializzata nella ricerca dei più pregiati prodotti
alimentari (tra cui non possiamo dimenticare il Cioccolato Vanoir) e
nel presentarli in prestigiose confezioni regalo.
Ricchi…
ed appetitosi anche gli stand (per ora separati) di Parmareggio
e Grandi Salumifici Italiani,
Aziende che si sono recentemente unite, dando vita ad una delle
realtà produttive più rappresentative dei tesori alimentari
emiliani: il Parmigiano- Reggiano e il Prosciutto di Parma, assieme
alla sua corte di prodotti di alta salumeria.
Particolarmente
nutrita (mai termine fu più esatto) anche l’altra pattuglia dei
produttori di formaggio: dal Consorzio
del Gorgonzola ad
Igor, uno dei più prestigiosi produttori di quel formaggio, al
mitico Cantarelli (con
il suo Parmigiano di Montagna assieme al suo indimenticabile
prosciutto) ai formaggi sardi di Argiolas a
quelli piemontesi di Valgrana a
quelli emiliani (ma non solo) di Granarolo,
per rappresentare l’altra grande realtà casearia della Regione,
assieme alla detta Parmareggio.
Ecco
alcune delle realtà a cui ho potuto far visita degustandone ed
apprezzando i prodotti.
Per
le altre mi sono dovuto accontentare di un approccio… solo visivo,
perché il mio ventre, per quanto fattosi capanna non consentiva
altro!
Gianluigi
Pagano
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