La vecchiaia, il tempo, la memoria.
Una rassegna cinematografica per avvicinarsi al tema della
prossima edizione di Peste!,
il festival annuale della Fondazione in programma il prossimo novembre.
I prossimi appuntamenti:
Martedì 28 maggio h 21.00
Comandante di Enrico Maisto
Martedì 4 giugno h 21.00
Guido Ballo poesie di Francesco e Marina Ballo | Risa di Francesco Ballo
A cura di Luca Mosso, direttore di Filmmaker Festival
Ingresso libero
Gli autori dei film saranno presenti in sala
Fondazione Il Lazzaretto
Via Lazzaretto 15, Milano
Via Lazzaretto 15, Milano
Prosegue alla Fondazione Il Lazzaretto di Milano, “La Macchina del Tempo”: la rassegna cinematografica - a cura di Luca Mosso, direttore di Filmmaker Festival - che rientra all’interno di Virus!,
il programma promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto nel quale il
pubblico è invitato a contribuire alla creazione dei contenuti del festival Peste!
previsto a novembre e dedicato quest’anno alla vecchiaia. Il tema è uno
stimolo per interrogarsi su tempo, memoria individuale e collettiva,
confronto tra generazioni e trasformazioni dei corpi.
I prossimi appuntamenti, per avvicinarsi alle tematiche al centro del prossima edizione di Peste!, saranno martedì 28 maggio con il film Comandante di Enrico Maisto (2014) e martedì 4 giugno con Guido Ballo poesie di Francesco e Marina Ballo (2004) e Risa di Francesco Ballo (2007).
Obiettivo
della rassegna è quello di interrogarsi sull’effetto del tempo che da
sempre domina il campo delle definizioni di cinema. Il passaggio dei
secondi, delle ore, degli anni trova infatti espressioni magnifiche
sullo schermo e i film da sempre documentano e testimoniano lo scorrere
del tempo.
La
selezione dei titoli in calendario ha voluto privilegiare lavori che
esprimono domande chiare, chiedendo al cinema quello che meglio sa fare:
documentare, testimoniare, immaginare. Piuttosto che classici
consolidati, il pubblico avrà infatti la possibilità di vedere lavori
estremamente personali, sostenuti da motivazioni solide e da salda
cognizione teorica. Tre film - Non lo so ancora di Fabiana Sargentini (2012), Comandante di Enrico Maisto (2014), Guido Ballo poesie di Francesco e Marina Ballo (2004), Risa di Francesco Ballo (2007) - che si pongono, ciascuno a proprio personalissimo modo, il problema del tempo.
Il
giovane regista Enrico Maisto interroga il passato con la furia
febbrile di chi ne ha bisogno per trovare il proprio posto nel mondo,
Francesco e Marina Ballo raccolgono la materia viva delle testimonianze
dei genitori per garantirne l’affettuosa permanenza nel tempo e Fabiana
Sargentini usa la finzione per consegnare l’implicito della vita a un
tempo e uno spazio altri, dove valgono le leggi del cinema e anche un
desiderio neppure espresso trova la sua forma compiuta.
Programma “La Macchina del Tempo”
> Lunedì 13 maggio, h 20.30
Non lo so ancora di Fabiana Sargentini (2012) – 83 min
Giulia (Donatella Finocchiaro) è all’ospedale di Levanto per sottoporsi a esami ginecologici quando viene quasi investita da Ettore (Giulio Brogi), un anziano signore che non smette mai di tossire. Quando capiscono che non c’è un treno che li riporti a casa, i due passano la giornata insieme: la loro vita e il loro sguardo cambierà per sempre. In una messa in scena sospesa che lascia spazio ai desideri dello spettatore, un uomo e una donna trovano il respiro della condivisione e scoprono di sé cose che forse neppure sospettavano. Fabiana Sargentini ha scritto il film con Morando Morandini ed è abbastanza facile riconoscere nel carattere di Giulia le sue ossessioni (la maternità, innanzitutto, al centro dei suoi lavori precedenti) e nelle frasi sempre compiute e rifinite l'incedere argomentativo del critico milanese. Il loro film racconta un amore dove tutto o quasi è immaginato ma i cui effetti sono più che reali: una celebrazione della vita e delle sorprese che nasconde.
Non lo so ancora di Fabiana Sargentini (2012) – 83 min
Giulia (Donatella Finocchiaro) è all’ospedale di Levanto per sottoporsi a esami ginecologici quando viene quasi investita da Ettore (Giulio Brogi), un anziano signore che non smette mai di tossire. Quando capiscono che non c’è un treno che li riporti a casa, i due passano la giornata insieme: la loro vita e il loro sguardo cambierà per sempre. In una messa in scena sospesa che lascia spazio ai desideri dello spettatore, un uomo e una donna trovano il respiro della condivisione e scoprono di sé cose che forse neppure sospettavano. Fabiana Sargentini ha scritto il film con Morando Morandini ed è abbastanza facile riconoscere nel carattere di Giulia le sue ossessioni (la maternità, innanzitutto, al centro dei suoi lavori precedenti) e nelle frasi sempre compiute e rifinite l'incedere argomentativo del critico milanese. Il loro film racconta un amore dove tutto o quasi è immaginato ma i cui effetti sono più che reali: una celebrazione della vita e delle sorprese che nasconde.
Trailer: https://youtu.be/zIQLgE0F6_Q
> Martedì 28 maggio, h 21.00
Comandante di Enrico Maisto (2014) – 70 min
Felice è vitale, vulcanico, visceralmente legato a un periodo in cui la rivoluzione sembrava una possibilità concreta. Per il regista Enrico Maisto, una specie di mito personale, coltivato negli anni dell’adolescenza, con cui decide finalmente di fare i conti. Il suo percorso, sincero fino a farsi male e comprensibilmente accidentato, approda infine a una consapevolezza cui solo il confronto con la generazione dei padri – biologici o ideali – può portare. Un film che è esso stesso un esemplare percorso di crescita personale.
Comandante di Enrico Maisto (2014) – 70 min
Felice è vitale, vulcanico, visceralmente legato a un periodo in cui la rivoluzione sembrava una possibilità concreta. Per il regista Enrico Maisto, una specie di mito personale, coltivato negli anni dell’adolescenza, con cui decide finalmente di fare i conti. Il suo percorso, sincero fino a farsi male e comprensibilmente accidentato, approda infine a una consapevolezza cui solo il confronto con la generazione dei padri – biologici o ideali – può portare. Un film che è esso stesso un esemplare percorso di crescita personale.
Trailer: https://youtu.be/VSNRyF6Iz08
> Martedì 4 giugno, h 21.00
Guido Ballo poesie di Francesco e Marina Ballo (2004 – 11 min) e Risa di Francesco Ballo (2007 – 17 min)
Dei genitori importa la voce, quella che si impara a riconoscere prima ancora di vedere, e Francesco Ballo, autore di film spesso muti, riempie di parole i film che dedica ai genitori. Parole poetiche scandite con un sorriso ironico sulle labbra quelle di Guido Ballo poesie, quasi un ironico sberleffo alla morte, e ricordi precisi nelle testimonianze pacate di Risa che racconta il tennis, la resistenza, l’incontro con il marito Guido.
Guido Ballo poesie di Francesco e Marina Ballo (2004 – 11 min) e Risa di Francesco Ballo (2007 – 17 min)
Dei genitori importa la voce, quella che si impara a riconoscere prima ancora di vedere, e Francesco Ballo, autore di film spesso muti, riempie di parole i film che dedica ai genitori. Parole poetiche scandite con un sorriso ironico sulle labbra quelle di Guido Ballo poesie, quasi un ironico sberleffo alla morte, e ricordi precisi nelle testimonianze pacate di Risa che racconta il tennis, la resistenza, l’incontro con il marito Guido.
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IL LAZZARETTO
Il
lazzaretto è il luogo del contagio e della contaminazione, dove giocare
con certezze e confini, praticare dubbi, provocare domande e
significati possibili. Al lazzaretto si entra certi, per poi scoprirsi
spaesati, uscire stupiti, tornare più curiosi di prima.
Il
Lazzaretto è nato nel 2014 come Associazione culturale;
successivamente, nel 2017, è stata costituita la Fondazione non-profit.
La sua missione è proporre e sviluppare un metodo di ricerca
practice-based, innescando processi di collaborazione e ibridazione. A
questo scopo, la fondazione raccoglie fondi per promuovere e sostenere
ricerche e iniziative dove arti visive, pratiche psico-fisiche e arti
performative si contaminano.
IL FESTIVAL DELLA PESTE!
Quattro
giorni di performance, mostre, conversazioni, laboratori, pratiche
psico-fisiche, a Milano, nella sede della Fondazione Il Lazzaretto e
oltre, con la volontà di contagiare la città. Risultato di un anno di
lavoro, di dialoghi, di workshop con artisti, performer, curatori,
filosofi, scienziati, di dialogo con un pubblico chiamato a contribuire
alla programmazione del festival ponendo domande, fornendo idee e punti
di vista.
INFORMAZIONI
Fondazione Il Lazzaretto
Via Lazzaretto 15 - 20124 Milano
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