La galleria Paci contemporary è lieta di presentare “In memoriam: Erwin Olaf 1959-2023”, una celebrazione della vita e dell'opera fotografica di Olaf, una grande retrospettiva che passa in rassegna le opere più importanti di tutti i quattro decenni di carriera dell'artista.
Erwin Olaf si è spento nel 2023 e la mostra alla Paci contemporary vuole essere una celebrazione del monumentale contributo di Olaf al mondo della fotografia e delle arti visive in generale.
Una celebrazione che si muove sulla scia di grandi riconoscimenti internazionali.
Dopo la sua scomparsa, #Hope 5, tra le sue opere più iconiche, è stata infatti inserita nella “Galleria d’Onore” al Rijksmuseum di Amsterdam, come tributo al suo operato e nel 2025 lo Stedelijk Museum, ha in programma una grande retrospettiva a lui dedicata.
La mostra è realizzata in collaborazione con lo Studio Olaf, diretto da Shirley den Hartog braccio destro dell’artista e sua storica manager e con la Fondazione Erwin Olaf, creata lo scorso settembre con l’obiettivo di perpetuare l’operato artistico di Olaf ma anche il suo attivismo e la sua lotta per l’uguaglianza, la libertà di parola e la diversità.
Shirley den Hartog stessa parteciperà alla serata di inaugurazione.
Le pareti della Paci contemporary racconteranno attraverso ottanta immagini, in parte inedite, un viaggio nell’intera produzione dell’artista a partire da "Chessmen", la serie che lo ha reso famoso a livello internazionale consentendogli la vittoria al concorso Young European Photographer nel 1988, fino agli ultimi progetti "April Fool" e "Im Wald" (2020), passando per le iconiche, “Paradise” (2001), “Rain” (2004), “Hope” (2005), “Grief” (2007), “Fall” (2008), “Keyhole” (2011-2013) e la trilogia “Berlino-Shangai-Palm Springs” (2012-2018).
Un viaggio dunque dall’attivismo visivo documentaristico e provocatorio delle opere degli esordi, emblema di una netta sovversione delle norme sociali e di una sfida ai tabù della società moderna, verso una fotografia più riflessiva, pensata, tecnicamente costruita, realizzata quasi sempre in interno e con uno sguardo rivolto all’arte antica olandese, ma pur sempre impegnata.
Le sue scenografie, via via più complesse, i set dal taglio cinematografico con specifici riferimenti agli anni ’50, l’atmosfera sospesa dove i soggetti ritratti, personaggi spesso solitari, paiono sospesi in una dimensione di perenne attesa, fanno di Olaf uno dei grandi maestri della mise en scène contemporanea.
La mostra sarà accompagnata dal volume curato da Walter Guadagnini, con un’introduzione dello stesso Erwin Olaf, pubblicato da Silvana Editoriale nel 2020.
La mostra sarà visitabile fino al 30 Settembre 2025.
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