Luganega | |
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Luganega | |
Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regioni | Lombardia Veneto Trentino-Alto Adige |
Zona di produzione | Lombardia intero territorio, Veneto, Trentino |
Dettagli | |
Categoria | secondo piatto |
Riconoscimento | P.A.T. |
È una preparazione tipica dell'Italia del nord i cui natali vengono contesi tra Veneto e Lombardia, anche se l'origine del nome viene solitamente collegata all'uso, comune in epoca romana, di indicare con lucanica un tipo di salsiccia originaria della Lucania (antica regione coincidente grosso modo con l'attuale Basilicata, parte della Campania meridionale (Cilento), e parte della Calabria settentrionale).
Una testimonianza di quest'uso linguistico la ritroviamo in Varrone che, nella sua opera De lingua Latina (V, 111), informa:
« ...una salsiccia fatta con l'intestino crasso del maiale è chiamata lucanica, perché i soldati l'hanno imparata a fare dai Lucani » |
Appare invece assai debole l'ipotesi alternativa di una derivazione della parola luganega dal nome di Lugana, località vicina al lago di Garda.
Il lungo viaggio della luganega
La “Luganega” è una salsiccia originaria della Lucania (antica regione che corrispondeva all'attuale Basilicata, parte della Campania meridionale e della Calabria settentrionale).Qui di seguito il lungo viaggio storico di questa prelibatezza.
I Lucani,entrati in collisione con Taranto che volevano sottomettere, affrontarono Alessandro I d'Epiro, detto “il Molosso”, zio di Alessandro Magno, richiamato nel 323 a.C. in aiuto dei Tarantini. Alessandro, dopo aver cacciato i Lucani dalle città ioniche e restituito Heraclea ai Tarantini, conquistò l'Apulia; quindi giunse sotto le mura di Poseidonia (Paestum). Qui i Lucani ed i loro alleati Sanniti affrontarono la falange macedone e ne uscirono completamente sconfitti. Alessandro, vittorioso, catturò numerosi ostaggi fra le famiglie aristocratiche lucane deportandone molte in Epiro. Queste famiglie, deportate con gli agi ed il rispetto riconosciuto al loro rango, si integrarono perfettamente nel territorio ellenistico ove trasmisero anche la loro preziosa sapienza culinaria. La luganega divenne quindi in tutto il territorio ellenistico il “loukaniko” o “loukanika” che ancora oggi possiamo gustare sulle tavole delle taverne greche. Il loukaniko venne Inserito da Timachida di Rodi (in greco Τιμαχίδας I-II sec.a.C) nel suo ricettario e, riconosciuto come piatto greco a tutti gli effetti, fu trasmesso da tutti i cuochi formati nella sua Accademia in Rodi alle migliori famiglie aristocratiche greche.
Il Principe Arnaldo Zamperetti da Cornedo, (X-XI sec d.C), medico, storico, viaggiatore, mecenate, trovandosi a Rodi in missione diplomatica come ambasciatore della Serenissima Repubblica di Venezia, tradusse “Diverse sorte di banchetti”, gli 11 volumi di Timachida , trovati in una ricca biblioteca dell'epoca e portò nel territorio veneto anche l'arte del famoso Loukaniko o Loukanika che, ritornata finalmente sulla nostra penisola dopo 15 secoli, divenne e rimase la Luganega.
Luganega P.A.T. in Lombardia
La lunghezza va da un minimo di 20 cm fino anche a 18 m, sempre in budello naturale, ripiegata su sé stessa a formare un grappolo. Il diametro è di 4–5 cm.Nell'impasto macinato con granulometria medio-piccola si aggiungono sale e spezie. Nella variante bergamasca anche vino passato nell'aglio. La legatura viene effettuata a mano, con una catena di salsicce legate solo in testa ed in coda.
Luganeghe riconosciute
Le luganiche dal Ministero riconosciute come P.A.T. sono le seguenti:Lombardia
- Luganega
- Luganega di cavallo
- Lughenia di passola
Provincia di Trento
- Lucanica di capra o pecora
- Lucanica mochena di cavallo
- Lucanica mochena piccante
- Lucanica mochena stagionata
- Luganega cauriota affumicata o lucanica cauriota affumicata
- Luganega secca della valle di Cembra
Veneto
- Luganega da riso
- Luganega nostrana padovana
- Luganega trevigiana
- Luganeghe de tripan
- Luganeghe della Val Leogra
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