MONTEFALCO (PERUGIA) – Un’accoglienza ideale post-emergenza per l’Umbria, regione d’Italia che si candida ad essere tra le mete preferite del flusso turistico italiano ed estero dopo il lockdown.
I protagonisti del mondo del vino, della ristorazione e del turismo
dell’Umbria raccontano la loro ripartenza in occasione del secondo “Sagrantino Splash Mob” organizzato dal Consorzio Tutela Vini Montefalco. Tema dell’incontro virtuale sulla pagina Facebook del Consorzio è stato “Come in Umbria”,
ovvero l’Umbria come modello ma anche un invito a visitare l’Umbria
(leggendolo in inglese), claim partito dal Vinitaly 2018, quando il
collettivo regionale del vino Umbria Top Wines lo ha presentato e
lanciato all’importante appuntamento veronese diventando patrimonio
anche della Regione Umbria, Assogal, Consorzi di tutela e dei tanti
partner istituzionali coinvolti.
Moderati dal giornalista Antonio Boco, tanti gli interventi e gli spunti venuti fuori dall’incontro. Filippo Antonelli,
presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, ha spiegato come
l’Umbria si sia comportata decisamente bene in questa emergenza. “Ci
ha giovato essere lontani dalle grandi vie di comunicazione e la bassa
densità abitativa, basti pensare che l’intera popolazione dell’Umbria è
un quartiere di Roma. Ci prepariamo a riaprire lentamente, aspettiamo i
primi turisti dal resto d’Italia e, presto, dall’Europa. In questo
periodo la campagna è splendida, nel frattempo è esplosa e si prevede
una bellissima produzione di olive e uva. Le 70 cantine del territorio
stanno ripartendo e sarà una ripartenza all’aperto; abbiamo un turismo
esperienziale, fatto di borghi magnifici, piccoli ma significativi
musei, percorsi naturalistici e naturalmente l’enogastronomia. Siamo la
regione ideale per il nuovo turismo italiano ed europeo”.
Il presidente di Umbria Top Wines, Massimo Sepiacci, ha illustrato i prossimi progetti in programma: “Dopo
i tanti annullamenti delle collettive stiamo ripartendo progettando una
partecipazione alla Milano Wine Week ad ottobre, che si accompagnerà ad
una settimana digitale con collegamenti da tutto il mondo con buyers e
stampa internazionale. Stiamo lavorando anche ad una modifica del nostro
sito, trasformandolo in una piattaforma non solo illustrativa della
realtà umbra ma momento di incontro tra il pubblico e le nostre
cantine”.
Delle prospettive commerciali ha parlato il giornalista Jacopo Cossater: “Nessuno
sa cosa succederà nel settore horeca, ma quel che è certo è che gli
ultimi due mesi ci hanno dato una prospettiva diversa sul mercato, che è
completamente cambiato e che non tornerà in breve tempo com’era. Come
affrontare questo ritorno a una possibile normalità? Molte cantine hanno
rafforzato il proprio rapporto con i propri clienti diretti e questi
due mesi sono stati un’occasione per ricucire il legame con il
consumatore, vero protagonista della filiera. Altro grande tema è: cosa
si sta bevendo? Come sono cambiati i consumi? Negli ultimi 45 giorni con
Intravino abbiamo indagato nella filiera sentendo i protagonisti ed è
emerso che i consumi sono effettivamente cambiati. Si sono preferiti
vini a bassa fascia di prezzo, sicuramente per il consumo quotidiano
casalingo, questo va tenuto in considerazione per la strategia delle
cantine dei prossimi mesi”.
Tanto l’interesse registrato sul web e non solo anche da Alessandro Ioni, influencer del canale food&wine @umbriagram: “Tra
gli appassionati c’è grande fermento e tanta voglia di ricominciare,
riprendere le degustazioni, le passeggiate in vigna e magari gli eventi
che ci danno sempre occasione di approfondire tematiche diventate di
grande interesse. C’è grande attenzione al Trebbiano Spoletino nelle sue
interpretazioni e negli abbinamenti gastronomici, oltre al grande
protagonista, il Sagrantino”. E di consumi parla anche Sara Boriosi, enotecaria e giornalista: “Ripartiremo
lentamente, ma con il consueto entusiasmo. In questo periodo devo dire
che i consumatori hanno scelto tanto vino umbro per il consumo
domestico, forse proprio per il bisogno di certezze e di sicurezze. Vini
di fascia media, è vero, ma consumi piuttosto consistenti. Il vino è
stato di conforto in questi mesi difficili, ma è stato anche un premio
per la bravura con cui abbiamo affrontato il lockdown. Speriamo che
questa virtuosità venga premiata”.
Quindi spazio al mondo della ristorazione, tra i protagonisti della ripartenza. “Riapriremo con la consapevolezza che sarà un’apertura lenta – spiega Federico Bianconi (Vespasia - Palazzo Seneca, Norcia) -. Siamo
innamorati del nostro lavoro e del nostro territorio, il nostro cuore
batte nella ristorazione dove concentriamo la maggior parte degli sforzi
per garantire unicità e autenticità. Siamo convinti di avere le carte
in regola per una ripartenza importante. D’altronde qui in Umbria il
distanziamento sociale non è una novità, basti pensare che a Norcia
abbiamo 17 abitanti per chilometro quadrato”. Posti all’aperto e un nuovo menu dedicato alla primavera tutto incentrato sulla territorialità per Mauro Rastelli (Il Capanno, Spoleto): “Riapriremo
il 23 maggio e abbiamo già delle prenotazioni, oltre alle novità che
presenteremo alla nostra clientela. Queste sono cose che fanno piacere
al cuore”. Per Marco Gubbiotti (Cucinaa, Foligno) servizi come il delivery non sono stati una novità. “Siamo
molto flessibili, Cucinaa è nata proprio in questo spirito, e proprio
per questo abbiamo già sperimentato servizi come la consegna o lo chef a
domicilio. Siamo pronti e ripartire e spero riapriremo presto anche al
turismo straniero, visto che all’estero si parla dell’Umbria come di
un’isola felice”. Carico di ottimismo Filippo Artioli (La trattoria di Oscar, Bevagna): “Sono
arrivato in Umbria tanti anni fa e posso dire che quelli che ci sono
mancati in questi mesi non sono solo clienti ma amici. Sono
personalmente molto carico, abbiamo voglia di fare, di rincontrare la
nostra clientela, di proporre idee anche alle cantine. Il vino è un
grande protagonista della nostra cucina; ogni giorno apriamo alla
mescita le bottiglie del nostro territorio, e sappiamo che senza i
grandi vini non ci può essere una grande cucina”. Per Andrea Funghi (Re Tartù, Montefalco) “l’Umbria
ha una grande opportunità in questo momento. Sono tanti i messaggi che
arrivano dall’estero, tanti hanno voglia di tornare qui. È il momento di
lavorare in sinergia per la valorizzazione dei meravigliosi prodotti di
questo territorio per fare in modo che tutto vada al meglio”.
Paolo Morbidoni, presidente delle Strade del Vino e dell’Olio Umbria, ha illustrato il lavoro fatto in questi mesi. “Nella
fase 1 ci siamo impegnati a lanciare un segnale: per 51 giorni abbiamo
pubblicato un contest video dal tema “Vi portiamo l’Umbria” mostrando le
aziende anche nel momento più buio dell’epidemia, un messaggio di
speranza che ci ha dato grande visibilità. Da domani
dobbiamo ingranare una marcia in più per risalire la china, con tenacia
e forza. Siamo una meta privilegiata, anche la stampa straniera, come
il prestigioso Telegraph, ci premia come migliore meta da scegliere in
Italia, ed è per questo che dobbiamo strutturarci sempre più per
competere con altre realtà simili alla nostra”. Un’altra iniziativa si sostegno alle aziende del territorio è quella che è stata organizzata dall’ Associazione Strada del Sagrantino
per ripartire in questo periodo difficile: la “Sagrantino Experience –
Holidaybond”, una gift card per regalare o regalarsi un’esperienza in
cantine, frantoi, ristoranti e strutture ricettive, da poter utilizzare
quando sarà possibile, acquistare fino al 31 agosto e spendibile entro
un anno dall’acquisto. Un’opportunità per chi l’acquista, ricevendo uno
sconto del 20% su prodotti e servizi “acquisto oggi, ho più valore domani”.
Infine il fotografo Pier Paolo Metelli, che ha commosso tutti mostrando gli scatti della sua Montefalco e dell’Umbria. “È
bellissimo fare passeggiate in Umbria per fotografare paesaggi che per
me sono ogni volta un quadro. Il nostro è un territorio magico, e un
posto più bello di Montefalco dove aver vissuto la quarantena non saprei
trovarlo”.
L’Umbria,
perciò, ha voglia di ripartire, in sicurezza, con quel distanziamento
naturale che già la contraddistingueva prima del lockdown, ma anche con
l’orgoglio di un territorio che ha superato con determinazione il tempo
buio e che oggi
ha voglia di mostrarsi al mondo per la qualità che sa esprimere, per la
cultura dell’accoglienza che l’ha resa un modello, per le produzioni
agroalimentari di qualità, per i vini, i vini di Montefalco, che della
terra umbra custodiscono lo spirito più autentico, la radice più salda,
il sapore più vero.
E
non è finita qui, questa energia positiva sta portando a tantissime
iniziative che a breve verranno comunicate dal Consorzio Tutela Vini
Montefalco. In primis il “Montefalco Splash Contest”, dove protagonisti saranno i consumatori e le loro “bottiglie del cuore”, “Cartoline da Montefalco”, con approfondimenti settimanali sui protagonisti del mondo vitivinicolo, “Montefalco virtual tour”, che porterà gli utenti a scoprire le cantine del territorio, e altro ancora.
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