Secondo
una recente ricerca Doxa - Junior i genitori considerano le merendine un
alimento trasversale
e al
momento di fare la spesa il 66% le acquista non solo per la merenda dei propri
figli, ma per tutta la famiglia.
La
nutrizionista Valeria del Balzo ci aiuta a capire come, anche grazie al
miglioramento nutrizionale portato avanti dall’industria dolciaria negli ultimi
anni, le merendine possono rappresentare
una delle
alternative per la merenda di bambini e adulti.
Leggono le etichette,
sono attenti alle informazioni nutrizionali e quando acquistano un prodotto
alimentare per i propri figli lo scelgono principalmente in base a gusto,
prezzo, aspetti nutrizionali e fiducia nella marca. E rispetto alle merendine,
quando fanno spesa, i genitori italiani come si comportano?
Da una recente ricerca
Doxa – Junior che ha analizzato le tendenze di acquisto dei genitori
italiani per l’alimentazione dei propri figli (5-13 anni), è emerso che 2
genitori su 3 (66%) acquistano merendine e lo fanno sia per la merenda dei
propri figli che per tutta la famiglia[1].
Un dato che conferma come le merendine siano un alimento trasversale a tutto il
nucleo familiare, e non solo ai bambini, tanto che oggi, in Italia, i
consumatori sono soprattutto adulti: ben 31 milioni e mangiano le
merendine in media 2 volte a settimana[2].
Le merendine italiane riscuotono
quindi la fiducia delle mamme e dei papà anche grazie al miglioramento
nutrizionale avvenuto negli ultimi anni per renderle sempre più al passo con i
tempi.
NEGLI
ULTIMI 10 ANNI IN ITALIA: -20% DI GRASSI SATURI, -30% DI ZUCCHERI E -21% DI
CALORIE
Nell’ultimo decennio
infatti nelle merendine italiane è stato ridotto del- 30% il contenuto di
zuccheri, del -20% quello dei grassi saturi e del -21% il contenuto calorico,
eliminando completamente gli acidi grassi trans. E ancora, etichette più
chiare, piccole porzioni ed equilibrate. Questa la risposta sul campo delle
aziende dolciarie ad un consumatore sempre più consapevole nel pretendere
prodotti più equilibrati senza rinunciare a gusto e piacevolezza. Un impegno
volontario per la riformulazione dei prodotti che è andato anche oltre gli
obiettivi del protocollo d’intesa firmato tra AIDEPI (ora Unione Italiana Food)
e il Ministero della Salute nel 2008.
“La riduzione della
quantità di zuccheri, grassi saturi e del valore energetico per porzione ha
reso le merendine, ancor di più rispetto al passato, una delle alternative
nutrizionali alla merenda degli italiani, bambini ma anche adulti”, afferma
la Dott.ssa Valeria del Balzo. “Le merendine sono caratterizzate da
un modesto contenuto di calorie, vanno dalle 110 delle più semplici fino alle
180 delle più ricche, e permettono quindi di rifornire l’organismo della
piccola quantità di energia che serve per arrivare ai pasti principali con un
senso di sazietà adeguato e per mantenere la concentrazione in determinati
momenti della giornata. Se
consumate 1-2 volte a settimana, durante lo spuntino mattutino o pomeridiano,
le merendine possono a tutti gli effetti far parte di un piano di alimentazione
sano, all’insegna della varietà”.
LE MERENDINE NELLA “TOP FIVE” DELLE
MERENDE CHE I GENITORI DANNO AI PROPRI FIGLI
Il consumo delle
merendine, 1-2 volte a settimana, è quindi promosso dai genitori e dai
nutrizionisti. Ricordiamo, in questa direzione, che secondo uno studio Doxa – AIDEPI,
la merendina si colloca nella “top five”
degli alimenti che i genitori danno ai loro figli, preceduta da frutta, in testa con il 51%, yogurt (42%), snack salati (28%) e panini (24%). L’81% dei genitori (8 su 10) dà a merenda ai propri figli una
merendina e lo fa in media 2 volte a
settimana, alternandola con altre tipologie di alimenti, nell'ambito di un
consumo consapevole[3].
“La merendina è un alimento che deve
fornire sia nutrienti che essere piacevole al palato”, afferma la Dott.ssa Valeria
del Balzo. “Ogni
genitore ha la capacità di scegliere il prodotto più adatto al proprio bambino,
per questo il mercato offre una serie di merendine che possono rispondere oltre
all’aspetto nutrizionale anche al gusto dei propri figli. È importante per la
crescita dei bambini acquisire tutti i sapori ed essere in grado di scegliere
nel tempo quello che preferisce”.
VENGONO PROPOSTE SUL MERCATO DOPO UN
LUNGO LAVORO DI RICERCA E INNOVAZIONE
Un settore virtuoso,
quello dolciario, che investe in innovazione di prodotto, legata alle merendine,
circa 20 milioni di euro, pari al 2% del fatturato. Se sugli scaffali
dei supermercati italiani si trovano merendine che hanno visto la luce 40 anni
fa e che hanno saputo innovarsi e mantenere la loro iconicità, ci sono anche
molti prodotti nuovi, ad alto contenuto innovativo, che sono frutto di un
continuo lavoro di ricerca e sviluppo da parte delle aziende dolciarie. Ogni
anno infatti entrano nel mercato 30-40 nuove merendine e per lanciarne
una nuova ci vogliono da 1 a 5 anni, ma in alcuni casi si arriva anche a 10
anni.
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