venerdì 22 maggio 2020
UN TERZO DEI CONSUMATORI DI BIRRA PIU’ ESIGENTI HA AUMENTATO I CONSUMI DURANTE LA QUARANTENA SCEGLIENDO SOPRATTUTTO PRODUZIONI ARTIGIANALI
TRIPLICATE LE VENDITE ONLINE. PER 1 CONSUMATORE SU 2 SI TRATTA DI UNA NUOVA ABITUDINE CHE RIMARRA’ ANCHE NEL POST-LOCKDOWN SUCCESSO PER LE DEGUSTAZIONI E GLI EVENTI IN VIDEO: UN SUPPORTO ALL’ECOMMERCE IN CUI I SOCIAL MEDIA HANNO GIOCATO UN RUOLO CHIAVE
Quasi 1 consumatore su 3 (31,8%) ha aumentato i suoi consumi di birra durante il lockdown e l’online è stata la modalità d’acquisto preferita in quarantena. Il dato emerge da un sondaggio esclusivo realizzato dall’Associazione Le Donne della Birra tra il 23 aprile e l’11 maggio. Dalle 650 interviste raccolte online presso un campione selezionato di consumatori ‘esigenti’ di birra (elevata la presenza di professionisti del settore) è emerso che 6 consumatori su 10 (61,5%) hanno fatto acquisti di birra affidandosi al web: il 22,5% facendo ricorso a piattaforme di e-commerce e il 39% direttamente dallo shop online dei vari birrifici, pub o beershop. A seguire il supermercato, scelto dal 43,2% del totale intervistati, mentre prima si fermava al 36,2%. Il tutto ovviando alla chiusura dei locali pubblici, prima nettamente preferiti dal nostro campione nel 77,9% dei casi. Nel bicchiere soprattutto artigianali italiane Il lockdown ha spinto inevitabilmente a cambiare le proprie modalità di acquisto facendo ricorso in modo massiccio all’online. Oltre a rivelarsi una modalità pratica ed efficiente in periodo di quarantena, l’ecommerce ha avuto anche il vantaggio di far scoprire ai consumatori nuovi prodotti. Quasi 1 consumatore su 2 (45,4%) ha affermato di aver cambiato (in parte o totalmente) abitudini di ‘bevuta’ (marche, stili, ecc.). I nostri intervistati hanno scelto nel 77,7% birre artigianali, ma 1 su 3 ha optato anche per birre industriali e 1 su 4 per birre d’importazione. Un’abitudine destinata a rimanere L’e-commerce è esploso durante la quarantena, ma continuerà ad avere un futuro? A quanto pare sì se il 23,5% degli intervistati ha indicato che vi farà ricorso sicuramente anche oltre l’emergenza e il 28,6% qualche volta, quindi, più che raddoppiando le indicazioni in questo senso del periodo pre-Covid (21,7% il ricorso all’e-commerce indicato dai nostri intervistati). Ci vediamo online L’online durante la pandemia non ha significato solo e-commerce. La quarantena ha scatenato la fantasia e così sono proliferati gli eventi, dai videoparty ai meeting sulle diverse piattaforme. Uno dei fenomeni più interessanti del nostro settore è stato quello delle degustazioni on line. Trattandosi di una nuova modalità di essere in contatto col settore e con la propria passione birraria, solo il 16,8% degli intervistati ha detto di averne seguite, ma il gradimento che hanno ricevuto è davvero incoraggiante per i birrifici e gli esperti che le hanno programmate così come per la nostra Associazione, che ha sviluppato un intenso palinsesto sotto il titolo #lontanemaunite, attivo fino alla fine di maggio. Infine, quanto queste iniziative possono fungere da volano per l’attività del birrificio? Quanto in generale l’e-commerce possa dare una vera spinta al settore? Abbiamo chiesto: “Sei disposto a ordinare online birre che non conosci?” 7 intervistati su 10 ha dato risposta affermativa. L’Associazione Le Donne della Birra mette a disposizione del settore tutti i risultati del sondaggio, che ha analizzato anche: • le abitudini d’acquisto pre-Covid del campione selezionato, • i pregi e i difetti dell’e-commerce del settore, • le valutazioni delle degustazioni e degli eventi online. Le Donne della Birra L'Associazione Le Donne della Birra riunisce le donne che lavorano nel settore o che, più semplicemente, amano la spumeggiante bevanda. I suoi obiettivi sono la valorizzazione del ruolo della donna in ambito birrario e la diffusione e il miglioramento della conoscenza e della cultura della birra di qualità. L'Associazione prende le mosse da un interesse crescente del mondo femminile per la birra, una bevanda dalla lunga storia e dalle grandi tradizioni che anche nel nostro Paese inizia a godere della meritata attenzione da parte dei consumatori e, soprattutto, delle consumatrici.
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