Barile, 17 ottobre 2025 – Un secolo di storia, una terra vulcanica e un nome che è diventato sinonimo di Aglianico del Vulture. Fondata nel 1925 a Barile, in Basilicata, Paternoster è tra le cantine più storiche e riconosciute del Sud Italia, pioniera nel portare il Vulture sulle tavole di tutto il mondo.
Rappresentata oggi dalla quarta generazione, con l’enologo Fabio Mecca Paternoster, e di proprietà di Tommasi Family Estates dal 2016, la cantina celebra i suoi cent’anni di attività: un traguardo che unisce orgoglio familiare e visione futura, con nuovi progetti che guardano al domani nel segno della continuità.
«Questo centenario è un traguardo che sento profondamente personale» – afferma Fabio Mecca Paternoster – «ma è anche un punto di partenza. Paternoster è la storia di un territorio e di una famiglia che ha creduto nel Vulture quando nessuno lo faceva. Oggi celebriamo il passato guardando avanti, con lo stesso spirito pionieristico di mio bisnonno Anselmo, ma con strumenti e idee nuove.»
«Il centenario di Paternoster rappresenta perfettamente la filosofia e la visione aziendale della nostra Famiglia» – aggiunge Giancarlo Tommasi, enologo e direttore tecnico di Tommasi Family Estates – «valorizzare territori unici e autentici, mettendo a disposizione competenze, ricerca e investimenti per costruire il futuro. Il Vulture ha una potenzialità straordinaria, e Paternoster continuerà a esserne il suo riferimento. Il progetto Cantina del Barone Rotondo e il nuovo polo di accoglienza nascono proprio per questo: per continuare a raccontare il Vulture al mondo.»
Al centro di questo percorso c’è la Cantina del Barone Rotondo, antica neviera seicentesca scavata nella roccia vulcanica e un tempo affidata al Barone Nicola Rotondo. Rinata come Caveau dell’Aglianico, la Cantina del Barone Rotondo è oggi il cuore simbolico della tenuta Paternoster: un luogo della memoria e della magia, dove il tempo e la materia raccontano la storia del Vulture.
Da questo patrimonio unico nasce anche Barone Rotondo, l’Aglianico del Vulture Superiore DOCG, che celebra le radici e guarda al futuro. Prodotto da vigneti storici a seicento metri d’altitudine e frutto di una viticoltura manuale e rigorosa, affina per anni tra legno, acciaio e bottiglia prima di svelarsi con eleganza e potenza. Un vino raro – solo 2.500 bottiglie – che traduce nel calice lo stesso dialogo tra radici e futuro, che ha guidato il recupero della Cantina del Barone Rotondo.
Il 2025 ha segnato anche l’avvio di un progetto di rinnovo della sede Paternoster, pensato per ampliare l’esperienza di accoglienza ed enoturismo. L’obiettivo è creare un polo aperto al pubblico locale e ai visitatori, capace di valorizzare in particolare i flussi turistici provenienti da Matera e dalla Puglia, trasformando il Vulture in un territorio di tendenza nel panorama enoturistico del Sud Italia.
Il rinnovamento passa anche dal digitale: con il nuovo sito internet, Paternoster si apre a un racconto contemporaneo fatto di immagini, storie e persone, in equilibrio tra tradizione e modernità.
I prossimi mesi saranno ricchi di appuntamenti dedicati al territorio, ai partner e alla comunità del vino, a partire con un Open Day il prossimo 8 novembre: un omaggio alla storia di una cantina che da cento anni porta nel mondo l’anima vulcanica della Basilicata.
Paternoster. Da cent’anni, il Vulture come visione.
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