Il 2025 segna l’anno in cui la prima regione italiana entra a far parte di AiCC - Associazione italiana Città della Ceramica. Si tratta della Regione Marche, che ha recentemente concluso l’iter di adesione alla rete delle città riconosciute dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) come sedi di affermata tradizione ceramica.
L’ingresso della Regione Marche rappresenta un riconoscimento di rilievo per l’intero territorio, valorizzando il ruolo della ceramica non solo come espressione culturale, ma anche come strumento strategico per lo sviluppo locale, la promozione turistica e la salvaguardia del saper fare artigiano.
Si tratta inoltre di un passaggio cruciale nel percorso di rafforzamento della rete AiCC, che negli ultimi anni ha promosso e intensificato un dialogo sempre più stretto con le istituzioni regionali, al fine di strutturare nuove forme di collaborazione e sinergie. Con l’ingresso delle Regioni, l’Associazione potrà infatti disporre di strumenti più efficaci per supportare le realtà produttive locali, migliorare il coordinamento territoriale e attivare un collegamento più diretto con il Ministero, nell’ottica di una collaborazione più articolata nel comparto ceramico italiano.
Le Marche si distinguono per essere una delle regioni italiane con il maggior numero di città riconosciute nella rete AiCC. Attualmente sono cinque i comuni marchigiani che fanno parte dell’Associazione: Appignano, Ascoli Piceno, Fratte Rosa, Pesaro e Urbania. Ognuno di essi rappresenta un centro di eccellenza, in cui la ceramica si è evoluta nel tempo tra tradizione e innovazione, rappresentando una componente identitaria fondamentale.
"Una bella notizia, che giunge dopo un percorso piuttosto articolato e che ha portato anche alla modifica dello statuto di AiCC. – ha dichiarato il Presidente di AiCC Massimo isola, Sindaco di Faenza – Siamo convinti che si tratti della prima tappa di un percorso che potrà vedere il coinvolgimento di altre regioni italiane impegnate nella valorizzazione dell’artigianato artistico. Da anni lavoriamo per allargare i perimetri dell’Associazione; questo ci ha portato ad avere concentrazioni piuttosto importanti su diverse regioni italiane, stimolando una riflessione che, pur mantenendo la centralità delle municipalità, ha avuto come risultato il coinvolgimento del sistema istituzionale regionale. Questo ci permette di aver maggiori capacità di dialogo con le strutture centrali del Governo, di essere più forti e strutturati. L’ingresso delle Marche ci serve da esempio per il coinvolgimento di nuove realtà”.
"Mi fa piacere che da molti anni l’Associazione italiana Città della Ceramica sia così attiva e che si sia giunti a questa volontà di aprirsi, di espandersi con maglie un po’ più larghe. – ha dichiarato Andrea Maria Antonini, Consigliere Regionale delle Marche – Sono fiero di poter dire che la regione Marche è la prima regione italiana ad entrare nell’AiCC. Tutte le regioni italiane vantano la presenza di comuni dove ci sono città della ceramica, nelle Marche ce ne sono cinque, e le regioni hanno gli strumenti di sostegno che possono essere messi a disposizione. Il nostro ruolo sarà fondamentale per realizzare azioni concrete su più livelli e fare da tramite con il Ministero".
Le cinque città marchigiane della ceramica
Appignano (MC)
Incuneata tra il mare e l’Appennino, Appignano conserva un suggestivo centro storico cinto da mura medievali. Qui la lavorazione della ceramica è attestata sin dal XV secolo, come documentano i registri delle Riformanze, che citano la presenza di fornaci e artigiani detti “fornaciai”. La tradizione si è tramandata nei secoli, trovando oggi nuova espressione nelle botteghe e laboratori che coniugano competenze antiche con linguaggi contemporanei.
Ascoli Piceno (AP)
Ascoli Piceno vanta una lunga storia nella produzione ceramica. Le manifatture locali si distinsero per la qualità dei decori e per la capacità di dialogare con le principali correnti artistiche delle diverse epoche. Oggi la città continua a promuovere la ceramica come elemento culturale e turistico, anche attraverso eventi e percorsi espositivi.
Fratte Rosa (PU)
Piccolo borgo collinare dell’entroterra pesarese, Fratte Rosa è da secoli sinonimo di terrecotte artigianali. I suoi “cocciari” o “pignattari”, come venivano chiamati gli artigiani locali, sono parte integrante dell’identità del luogo. Qui la lavorazione dell’argilla è ancora strettamente legata al territorio, sia per la composizione del materiale che per le tecniche di foggiatura e cottura, oggi valorizzate anche attraverso percorsi didattici e mostre mercato.
Pesaro (PU)
Centro di grande rilevanza artistica e culturale, Pesaro è una delle capitali della maiolica italiana. La produzione ceramica si sviluppa già in epoca rinascimentale, raggiungendo nel Settecento un periodo di massimo splendore grazie a decori come "la rosa" e "il ticchio", tuttora emblemi della ceramica pesarese. Nell’Ottocento la città si afferma anche nella produzione di terraglie, mantenendo un alto livello qualitativo che prosegue fino ai giorni nostri. La ceramica è oggi protagonista nella vita culturale cittadina, tra musei, collezioni storiche e botteghe attive.
Urbania (PU)
Già nota come Casteldurante, Urbania è uno dei centri ceramici più antichi delle Marche. La sua tradizione affonda le radici nel Medioevo, come dimostrano documenti d’archivio e reperti archeologici. Durante il Rinascimento, la città divenne celebre per la produzione di maioliche istoriate di grande raffinatezza, apprezzate nelle corti italiane ed europee. Ancora oggi, Urbania è un punto di riferimento per la ceramica artistica e per la formazione di nuove generazioni di ceramisti.
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