venerdì 22 giugno 2018

La scuola della pietra a secco


Anche quest’anno l’Ecomuseo delle Acque, in collaborazione con la Sezione italiana dell’Alleanza mondiale per il paesaggio terrazzato, organizza i cantieri del paesaggio volti al recupero dei muri di contenimento in pietra, antichi manufatti posti in corrispondenza dei primi rilievi prealpini. Sono due i cantieri in programma, a Montenars (in Borgo Plazzaris, a partire dal 17 agosto) e ad Artegna (in località Borgo Monte, nella prima quindicina di settembre).
Si tratta di corsi formativi che illustrano le tecniche costruttive della pietra a secco, sostenuti dai due Comuni e condotti dai maestri artigiani Gianni Lepore e Tommaso Saggiorato. Si rivolgono alla popolazione e a tutte le persone interessate, proponendosi di fornire ai partecipanti il metodo e le regole necessari a recuperare queste opere particolarmente diffuse nel Gemonese, che uniscono aspetti strutturali e componente estetica. I muri in pietra a secco se ben gestiti dimostrano ancora oggi la loro grande utilità per ricavare spazi coltivabili, regimare le acque, ridurre l’erosione.

Con i corsi si consolida una tradizione di collaborazione tra civici volontari, appassionati, cittadini e istituzioni, che permette di tramandare arti antiche, accrescere cultura e capacità personali, e nel contempo restituire al territorio una parte della propria storia. Un’esperienza di partecipazione attiva, concreta ed efficace. L’attenta scelta delle pietre, la sfaccettatura, l’incastro perfetto, costituiscono i momenti salienti di un antico lavoro manuale che rischia di scomparire. L’attività prevede lo studio del terreno, la preparazione e organizzazione del cantiere, l’approfondimento delle tecniche di taglio delle pietre, il calcolo dell’angolo di inclinazione del muro e del suo spessore, la costruzione e posa delle calandre, l’esecuzione dello scavo, la posa delle pietre di fondazione e il montaggio del muro.

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