Anche
quest’anno l’Ecomuseo delle Acque, in collaborazione con la Sezione
italiana dell’Alleanza mondiale per il paesaggio terrazzato, organizza i
cantieri del paesaggio volti al recupero dei muri di
contenimento in pietra, antichi manufatti posti in corrispondenza dei
primi rilievi prealpini. Sono due i cantieri in programma, a Montenars (in Borgo Plazzaris, a partire dal 17 agosto) e ad Artegna (in località Borgo Monte, nella prima quindicina di settembre).
Si tratta di corsi formativi che illustrano le tecniche costruttive
della pietra a secco, sostenuti dai due Comuni e condotti dai maestri
artigiani Gianni Lepore e Tommaso Saggiorato. Si rivolgono alla
popolazione e a tutte le persone interessate, proponendosi di fornire ai
partecipanti il metodo e le regole necessari a recuperare queste opere
particolarmente diffuse nel Gemonese, che uniscono aspetti strutturali e
componente estetica. I muri in pietra a secco se ben gestiti dimostrano ancora oggi la loro grande utilità per ricavare spazi coltivabili, regimare le acque, ridurre l’erosione.
Con
i corsi si consolida una tradizione di collaborazione tra civici
volontari, appassionati, cittadini e istituzioni, che permette di
tramandare arti antiche, accrescere cultura e capacità personali, e nel
contempo restituire al territorio una parte della propria storia.
Un’esperienza di partecipazione attiva, concreta ed efficace. L’attenta
scelta delle pietre, la sfaccettatura, l’incastro perfetto,
costituiscono i momenti salienti di un antico lavoro manuale che rischia
di scomparire. L’attività prevede lo studio del terreno, la
preparazione e organizzazione del cantiere, l’approfondimento delle
tecniche di taglio delle pietre, il calcolo dell’angolo di inclinazione
del muro e del suo spessore, la costruzione e posa delle calandre,
l’esecuzione dello scavo, la posa delle pietre di fondazione e il
montaggio del muro.
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