Tenuta Secolo IX non è solo una cantina,
ma una vera e propria testimonianza vivente di un territorio che, da secoli,
racconta storie di passione, arte e natura.
Un impegno nel riportare in bottiglia il
Moscatello di Castiglione a Casauria, così da preservare le antiche uve e il
legame profondo l’abbazia di San Clemente
Nel cuore della
regione Abruzzo, tra i borghi storici di Castiglione a Casauria e Tocco da
Casauria, sorge la Tenuta Secolo IX, una realtà vitivinicola che affonda le
radici in un territorio ricco di storia, cultura e tradizione. I suoi vigneti
si estendono su 22 ettari, ai piedi del Monte Morrone, a est delle suggestive
Gole di Tre Monti, una zona che beneficia di condizioni pedoclimatiche uniche.
L’area è caratterizzata da un mosaico di venti mattutini e serali che,
alternandosi a giornate calde e cieli sereni, regalano notti fresche e
asciutte. Queste condizioni, combinate con terreni calcareo-argillosi, donano
ai vini una personalità inimitabile, apprezzata in tutto il mondo.
Il legame con
l’abbazia di San Clemente e il Moscatello
Un simbolo
fondamentale per la Tenuta Secolo IX è l’Abbazia di San Clemente a Casauria,
risalente all'871 d.C., che ha avuto un ruolo determinante nella cultura e
nello sviluppo del territorio. Questa abbazia, oggi monumento nazionale,
descritta dal D’Annunzio come uno dei monumenti italiani più belli, fu un
centro di aggregazione e di progresso. I monaci, che nei secoli si sono
succeduti all’interno delle sue mura, sono stati i primi a produrre il
Moscatello, un vino pregiato che donavano ai papi. Tenuta Secolo IX ha scelto
di onorare questo legame con la storia reinterpretando la tradizione enologica
e prendere come nome il secolo di fondazione della stessa abbazia, per
l’appunto il IX. Oggi, proprio il Moscatello è un fiore all’occhiello della
produzione della cantina, ottenuto da uva Moscato di Castiglione, biotipo ‘casauriense’,
uno dei più antichi vitigni autoctoni d’Abruzzo.
Una nuova generazione
di produttori
La Tenuta Secolo
IX è la testimonianza di come la maestria artigianale e la sapienza dei
vignaioli storici siano state tramandate di generazione in generazione, fino a
dare vita a una nuova realtà vitivinicola che celebra l’autenticità delle
tradizioni. Ogni bottiglia racconta una storia d’impegno, ricerca e dedizione,
che si traduce in un prodotto genuino e distintivo. La cantina fonde le
tradizioni viticole con le tecnologie moderne, scegliendo metodi di
vinificazione che rispettano l’identità delle uve e del territorio, per
esaltare le caratteristiche uniche del vino. La responsabilità sociale, il
rispetto per la natura e la cura per ogni dettaglio fanno di Tenuta Secolo IX
una cantina attenta al futuro, ma sempre fedele alle proprie radici storiche.
Alla scoperta
del Moscatello
Il Moscatello è il
vino che racchiude l'anima più autentica di queste terre, un nettare profumato
e soave che nasce da un’uva di qualità eccelsa. I piccoli acini dei grappoli,
di un oro che sfiora l’ambra, sono la base di un vino che già negli antichi
tempi era ricercato e apprezzato, tanto da diventare uno dei tesori più
pregiati del territorio. La sua fama risale all'epoca romana, quando il
Moscatello veniva coltivato con tale successo da diventare una delle risorse
principali per l'economia locale. L'eccellenza di questo vitigno attirò
importanti famiglie, in particolare romane, che giunsero da lontano per
stabilirsi proprio nella terra del Moscatello. La sua storia, però, è solo
all'inizio di tanti racconti che lo riguardano e delle leggende che lo hanno
reso protagonista.
Una leggenda di
salvezza e tradizione
Secondo la
tradizione, fu San Felice a salvare il suo vescovo somministrandogli alcune
gocce di Moscatello, un gesto che divenne simbolo di protezione e guarigione. Così,
per secoli, i frati dell'abbazia di San Clemente hanno promosso la coltivazione
e la produzione di questo pregiato vino, tanto da farne dono ai papi. Ma il
Moscatello non era solo una bevanda per i nobili: anche il popolo ne trae
giovamento, considerandolo un bene raro da condividere nelle occasioni più
importanti.
Il vino della
tradizione popolare… anche a tavola
Un perfetto
esempio dell'importanza del Moscatello nella cultura locale è rappresentato
dalle ciambelle di San Biagio, un dolce tipico di Castiglione a Casauria.
Questa prelibatezza, che affonda le sue radici in una ricetta antica e
semplice, acquisisce il suo aroma e sapore unici solo se intinta nel prezioso
vino dolce e passito. È così che il Moscatello non solo continua a essere un
simbolo di qualità, ma anche un legame profondo con le tradizioni più
autentiche e gustose di queste terre.
I vini della
Tenuta Secolo IX
- Colline
Pescaresi IGT Moscatello Passito
Il lento appassimento
su pianta delle uve e le moderne tecniche di vinificazione danno vita a un vino
dolce dal colore dorato intenso, con note di albicocca secca, fichi, cedro e
zenzero. Al palato è ricco, persistente, fresco e armonico.
Abbinamenti
gastronomici: ideale
con formaggi erborinati, pasticceria secca e al cioccolato.
- Colline
Pescaresi IGT Bianco Fonte Grotta
Una vendemmia di
uve Moscatello, selezionate di notte e vinificate con un processo speciale
danno vita a questo Bianco. Il risultato è un vino dai profumi floreali e
fruttati, con una beva fresca, dinamica e suadente. Un sorso che evoca
sensazioni romantiche, ricco di intensi e delicati aromi.
Abbinamenti gastronomici: ideale con antipasti di mare, crostacei crudi o al vapore e piatti di pesce delicati, ma anche con piatti vegetariani.
- Montepulciano
d’Abruzzo DOC Fioravante
Nasce da uve di
Montepulciano 100%, raccolte a mano in piccole cassette per preservare la loro
integrità. La vinificazione accurata e la lunga maturazione in barrique
conferiscono al vino una struttura elegante e un carattere unico. Di colore
rosso rubino intenso con riflessi granata, al naso si percepiscono profumi di
confettura, spezie e note balsamiche. Al palato è pieno, morbido, vellutato e
persistente.
Abbinamenti
gastronomici: ottimo
con primi piatti saporiti, carni alla brace, brasati, selvaggina e formaggi
stagionati.
- Pecorino
Colline Pescaresi IGT Bianco Tre Massi
Uve Pecorino al
100%, una varietà autoctona che si adatta perfettamente ai suoli e al clima
pedemontano, con produzioni limitate per ceppo che accentuano la sua
mineralità. L’affinamento sulle fecce fini ne esalta la succosità gustativa. Il
vino ha un colore paglierino con riflessi verdognoli e un gusto fresco e
croccante. Al naso si percepiscono note di frutta a polpa bianca, miele di
acacia, erbe fresche e un leggero sentore balsamico.
Abbinamenti
gastronomici:
perfetto con piatti di pesce, primi, fritture, carni bianche e zuppe.
- Montepulciano
d’Abruzzo DOC
I filari di
Montepulciano si distendono ai piedi della Majella, su terreni ricchi e un
clima segnato da forti escursioni termiche che conferiscono al vino un
carattere unico. Il suo equilibrio tra struttura e finezza, con una beva
succosa e una decisa acidità, si esprime in un rosso rubino intenso, con profumi
di frutta rossa matura e prugna. Al palato è pieno, morbido, persistente e
dinamico.
Abbinamenti
gastronomici:
ottimo con primi piatti al ragù, carni rosse grigliate o arrosto e formaggi a
media stagionatura.
- Cerasuolo
d’Abruzzo DOC
Il Rosato è una
tradizionale espressione della viticoltura abruzzese. Le uve di Montepulciano,
raccolte a mano per mantenere alta l’acidità, sono pressate delicatamente per
ottenere solo il mosto fiore. La fermentazione a bassa temperatura ne conserva
freschezza e struttura, risultando in un rosato di facile beva ma corposo.
Abbinamenti
gastronomici:
ideale con brodetto di pesce, guazzetti di mare, salumi, carni bianche in umido
e formaggi a media stagionatura.
- Colline
Pescaresi Bianco IGT Fonte Fiorita
Dalla selezione
delle migliori uve di Moscatello nasce un vino fresco, allegro e dalla beva
piacevole e intrigante. Di colore giallo paglierino, al naso sprigiona note di
frutta tropicale. Al palato è fresco, sapido, con una giusta persistenza.
Abbinamenti
gastronomici: da
provare con antipasti di mare e montagna, taglieri di salumi, carni bianche e
formaggi freschi o di media stagionatura.
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