La
nostra bella Italia pullula di città, borghi e territori in cui si
conserva il ricordo della tradizione, sia in campo artistico ed
artigianale, sia in quello più squisitamente enogastronomico, che è
quello che ci riguarda più specificamente.
Chef
o semplici osti offrono manicaretti che sono la migliore espressione
del territorio e della sua storia. Sì perché la tradizione non deve
essere un semplice ricordo archeologico, ma un riproporre vini e cibi
con una fedeltà sostanziale, che non esclude però un adeguamento
nel tempo, secondo il mutare delle esigenze di vita e dei gusti.
Questo equilibrio fra fedeltà al passato e sensibilità ai mutamenti
nelle esigenze e nei gusti è ciò che fa di un semplice cuoco un
artista.
Per
esemplificare questo mutamento irreversibile nei gusti, basti pensare
alla ricetta dei Tortellini data dall’Artusi, il creatore della
cultura gastronomica italiana, che prevede per il ripieno ben 60 gr.
di midollo di bue, contro i 20 di Mortadella e i 30 di prosciutto,
mentre nessun Bolognese oggi penserebbe di usare neppure un grammo di
midollo!
Dunque
non è semplice distinguere le modifiche alla tradizione lecite ed
anzi augurabili, da quelle che imbastardiscono la nostra cultura
gastronomica, ma i valorosi giornalisti di ”Borghi
Europei del Gusto” hanno
accettato la sfida e si impegneranno a girare per borghi e paesi alla
ricerca dei sapienti custodi di queste tradizioni
vive.
Gli
amici di Sluurpy,
l’unico portale che, accanto ai dati dei Ristoranti, pubblica anche
i Menù, si sono poi offerti di segnalare al pubblico sul loro sito,
(che riceve più di 2 milioni di visite mensili!), questi ristoranti,
che saranno individuati con un apposito simbolo.
Da
ora in poi viaggiando per l’Italia potremo quindi individuare i
ristoranti, stellati o semplici locande, che si impegnano a proporre
l’autentica tradizione viva della nostra cultura gastronomica.
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