sabato 22 giugno 2019

I difensori delle “tradizioni vive”


La nostra bella Italia pullula di città, borghi e territori in cui si conserva il ricordo della tradizione, sia in campo artistico ed artigianale, sia in quello più squisitamente enogastronomico, che è quello che ci riguarda più specificamente.
Chef o semplici osti offrono manicaretti che sono la migliore espressione del territorio e della sua storia. Sì perché la tradizione non deve essere un semplice ricordo archeologico, ma un riproporre vini e cibi con una fedeltà sostanziale, che non esclude però un adeguamento nel tempo, secondo il mutare delle esigenze di vita e dei gusti. Questo equilibrio fra fedeltà al passato e sensibilità ai mutamenti nelle esigenze e nei gusti è ciò che fa di un semplice cuoco un artista.
Per esemplificare questo mutamento irreversibile nei gusti, basti pensare alla ricetta dei Tortellini data dall’Artusi, il creatore della cultura gastronomica italiana, che prevede per il ripieno ben 60 gr. di midollo di bue, contro i 20 di Mortadella e i 30 di prosciutto, mentre nessun Bolognese oggi penserebbe di usare neppure un grammo di midollo!
Dunque non è semplice distinguere le modifiche alla tradizione lecite ed anzi augurabili, da quelle che imbastardiscono la nostra cultura gastronomica, ma i valorosi giornalisti di ”Borghi Europei del Gusto” hanno accettato la sfida e si impegneranno a girare per borghi e paesi alla ricerca dei sapienti custodi di queste tradizioni vive.
Gli amici di Sluurpy, l’unico portale che, accanto ai dati dei Ristoranti, pubblica anche i Menù, si sono poi offerti di segnalare al pubblico sul loro sito, (che riceve più di 2 milioni di visite mensili!), questi ristoranti, che saranno individuati con un apposito simbolo.
Da ora in poi viaggiando per l’Italia potremo quindi individuare i ristoranti, stellati o semplici locande, che si impegnano a proporre l’autentica tradizione viva della nostra cultura gastronomica.



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