a cura di Gabi Scardi
Fondazione Adolfo Pini – Corso Garibaldi 2, Milano
www.fondazionepini.net
15.000 visitatori e 15.000 farfalle hanno invaso la Fondazione Adolfo Pini a Milano: inaugurata durante l’Art Week, in tre mesi la mostra L’ORA DANNATA di Carlos Amorales, a cura di Gabi Scardi,
ha registrato un successo record per la Fondazione, con migliaia di
visitatori italiani e stranieri che hanno affollato le sale
dell’elegante palazzina di fine Ottocento in corso Garibaldi, avvolti da
uno sciame di migliaia di farfalle nere già a partire dallo scalone
d’ingresso. Per chi non fosse ancora riuscito a visitare la mostra,
rimangono ancora pochi giorni, fino all’8 luglio, per vedere il progetto site specific con i lavori dell’artista messicano installati nei suggestivi spazi della Fondazione Adolfo Pini.
Carlos Amorales
si interessa al linguaggio, alle immagini e alle loro varianti e, più
in generale, ai sistemi della comunicazione, al loro costante
rinnovamento, alle loro potenzialità e alle loro insidie; ai meccanismi
che consentono ad alcune narrazioni di emergere, a scapito di altre; e,
per estensione, alla questione delle rappresentazioni dominanti, della
manipolazione della comunicazione e del pensiero stesso. Nella sua
pratica confluiscono arte visiva, musica, animazione e poesia, tutte
coniugate, con grande rigore formale, nel nome di una consapevolezza
rispetto al presente e alle sue tensioni.
Per la Fondazione Adolfo Pini, Amorales ha concepito la mostra L’ORA DANNATA
incentrata sull’installazione di dimensioni ambientali Black Cloud e su
diversi elementi afferenti al progetto Life in the folds. La mostra
comprende inoltre silhouettes e altre opere dell’artista, in un continuo
slittamento tra immagini e segni.
Con Black Cloud,
uno sciame di migliaia di farfalle nere invade gli ambienti della
Fondazione già a partire dallo scalone d’ingresso. 15.000 farfalle
popolano gli spazi nuovi e quelli già esistenti della Fondazione. Con Life in the folds
l’artista mette invece in scena il tema della violenza dell’uomo
sull’uomo. Una violenza che alberga nel profondo e che può esplodere in
modo ingiustificato. Il progetto comprende, tra l’altro, un video di
animazione in cui, mentre assistiamo a una drammatica vicenda, vediamo
anche le mani del burattinaio che muove i fili dei protagonisti:
metafora della mistificazione a cui, che ne siamo consapevoli o meno, la
storia e le nostre azioni sono sottoposte. Da questo nucleo centrale
deriva una serie di trasposizioni; tra le altre: un’installazione di
grandi dimensioni e una serie di ocarine, ognuna delle
quali ha la forma di un segno e il cui insieme compone un linguaggio in
codice che può essere sia “letto” che “suonato”; proprio il loro suono
fa, tra l’altro, da colonna sonora per il video. Alcune figure appaiono
alle pareti della Fondazione come se le avessero attraversate; sono
sagome umane di Protesta Fantasma e sembrano proteggersi da ciò che vedono. In mostra anche i fogli dello storyboard in cui prendono forma per la prima volta i personaggi e le vicende raccontate nel video.
Con questa mostra Amorales fa riferimento al proprio paese, il Messico;
ma nello stesso tempo ci parla di discrepanze e tensioni estremamente
attuali in tutto il mondo, e della necessità di identificare l’origine
dei nostri fantasmi, di riconoscerne la portata, la matrice, la valenza
ideologica.
Dopo aver presentato i cinque progetti site-specific, The Missing Link di Michele Gabriele, Materia prima di Lucia Leuci, Memory as Resistance di Nasan Tur, Labyrinth di Jimmie Durham e SUMMERISNOTOVER di Šejla Kamerić,
la Fondazione Adolfo Pini prosegue con questa nuova mostra il proprio
percorso dedicato all’arte contemporanea, sotto la guida di Adrian Paci.
L’ORA DANNATA
Carlos Amorales
Dal 2 aprile all’8 luglio 2019
Orari 10-13 | 15 -17
Informazioni
Fondazione Adolfo Pini
Corso Garibaldi 2, Milano
Tel. 02 874502
www.fondazionepini.net
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