Kasa dei Libri
Largo De Benedetti, 4 Milano
Per Giovanni Tamburelli
– torinese classe ’52 - gli animali sono una magnifica ossessione,
scolpiti da anni in tutte le forme e i modi possibili. E non solo gli
animali più nobili, dalle forme agili ed eleganti, come le giraffe o i
colibrì – no: qui si parla di un vero e proprio zoo che include bestie
verso le quali anche un santo nutrirebbe sentimenti di avversione.
Addirittura, a volte Tamburelli è riuscito a fare un elogio
dell’insopportabile zanzara. In quei casi, tra l’altro, lo sosteneva un
grande amico di Kerbaker che non c’è più, Sebastiano Vassalli,
e infatti è da lì che il nostro padrone di kasa ha imparato a
conoscerlo. Aveva ragione Vassalli: perché sapeva che le bestie, tutte
le bestie, affidate alle mani sapienti di Tamburelli, diventavano subito
snelle, piacevoli, incluse le odiosissime zanzare. Un piccolo miracolo,
visto che è ottenuto prevalentemente con il ferro, materia che non
ispira mai un’eccessiva empatia la cui arte Tamburelli ha ereditato dal
padre, dal nonno e dal bisnonno, tutti fabbri di grandissima abilità.
Ma
perché mai una mostra alla Kasa dei Libri? Qualche animale che legge
noi ce l’abbiamo tra gli scaffali e come se non bastasse quelli di
Tamburelli non leggono; eppure sono felici e ispirano allegria. E, come
tutte le cose dotate di queste caratteristiche, hanno con il mondo dei
libri un rapporto di forte attrazione. Molti di loro sono stati
trasformati in piccoli scaffali, a volte saldi, a volte un po’ meno, ma
di sicuro oggetti che qualsiasi amante dei libri potrebbe desiderare per
i suoi spazi. Oppure alcuni di loro si trasformano in leggii, pronti a
sopportare, con il loro ferro duro, la fisicità della cultura. Insomma,
lo zoo di Tamburelli all’occorrenza sa anche leggere; e allora,
benvenuti i suoi componenti alla nostra Kasa.
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