INNOVARE LE ESPERIENZE IN CANTINA
La
situazione contingente, con forti restrizioni agli spostamenti, deve
essere occasione per le cantine di progettare il futuro. Il lockdown primaverile ha determinato un cambiamento delle attività proposte dalle cantine italiane, come emerge dall’indagine condotta dal Wine Tourism International Think Thank,
comitato di esperti internazionali che vede Roberta Garibaldi tra i
promotori. Sebbene visite guidate e degustazioni negli spazi aziendali
rimangono le più offerte, queste scendono rispettivamente del 24% e del
22% rispetto al periodo pre-pandemico. Ciò è strettamente legato alla
diminuzione del numero di dipendenti dedicati ai servizi turistici – che
passa da 3,4 a 2,8 – conseguente alla crisi economica che ha colpito le
aziende produttrici, il che ha reso difficile mantenere inalterata
l’offerta delle cantine. La pandemia ha però portato alla crescita di
altre experience da svolgersi all’aria parta, in primis picnic
(+9%) e degustazioni di vino nei vigneti (+6%), oltre che un aumento
della vendita di vini attraverso lo shop aziendale (+4%).
Volgendo lo sguardo alla Spagna, emerge come l’offerta turistica sia più ampia e variegata rispetto a quella del Belpaese. Prima del lockdown,
il 48% e il 32% delle aziende vinicole spagnole offriva percorsi da
svolgere in autonomia rispettivamente in cantina nei vigneti rispetto
all’11% e al 12% delle cantine italiane; differenze significative si
riscontrano anche per le cene nei vigneti (36% vs 19%), la vendemmia per
turisti (29% vs 12%), wine club (26% vs 11%) e tour e proposte
per bambini (26% vs 17%). Dopo il termine del periodo di chiusura
forzata, questo gap non si è colmato ed è rimasto forte specialmente per
le visite in autonomia e i wine club.
Il
turista sta cambiando, e i trend appena visti si manterranno anche in
futuro, con scelte sempre più all’ultimo e spostamenti ancora verso mete
di prossimità e per brevi periodi. Quindi i target saranno ancora i residenti e i piccoli gruppi di persone del luogo, i quali ricercheranno proposte e servizi ad hoc.
Maggiore propensione al viaggio avranno i Millennials, che accetteranno
una più alta quota di “rischio Covid” per poter vivere una esperienza
rispetto ai Baby Boomers.
La presenza di sempre più italiani e meno stranieri è confermata dal portale Divinea: prima del lockdown primaverile, ben il 53% delle esperienze era acquistato da turisti internazionali, in primis americani; questa estate, invece, la tendenza si è invertita con ben il 70% rappresentato da italiani.
L’andamento delle presenze in cantina appare correlato fortemente alla propensione a rilasciare recensioni. Con Travel
Appeal abbiamo analizzato le presenze, che dopo la crescita estitva
sono apparse in forte calo già nel mese di ottobre, appare evidente
anche il sentiment dei clienti delle cantine nel periodo Gennaio-Ottobre 2020, si evidenzia un gradimento decisamente più alto in questi mesi rispetto ai ristoranti (92,1/100 vs 86,1/100).
Questo
suggerisce di continuare a progettare proposte in base alla situazione
contingente. Laddove possibile in base alle restrizioni, anche
organizzando attività in loco e all’aria aperta, quali percorsi in
autonomia, degustazioni in dehor riscaldati, … Quanto organizzato in altre destinazioni enoturistiche che hanno affrontato il primo lockdown in inverno (Argentina, Cile, …) può sicuramente essere da spunto.
|
Nessun commento:
Posta un commento