mercoledì 30 dicembre 2015

La Saceba e il Percorso del Cemento in Val di Muggio


La Saceba, un cementificio edificato nei primi anni Sessanta in Ticino, è stato fondamentale per la costruzione di immobili pubblici e privati, ponti e dighe, sia a livello cantonale che nazionale.
Il progetto di costruzione nacque nel 1959, dall'idea del commercialista ticinese Paride Melera e dall'ingegnere svizzero tedesco Hans Rudolf Suter. L'idea era quella di utilizzare le risorse minerarie presenti nelle Gole per la produzione di cemento, soprattutto perché nel 1960 si scoprì una riserva di maiolica.
Alla fine del 1961 iniziò la costruzione, e le attrezzature destinate alla produzione entrarono ben presto in funzione (inizio 1963). La stima di produzione di cemento per i primi anni era di 120'000 tonnellate, con un raddoppio negli anni successivi. La produzione massima comunque, non superò le 200'000 tonnellate.
Il paesaggio della zona delle Gole della Breggia prima dell'arrivo della fabbrica era caratterizzato da aziende agricole, dotate di mulini alimentati dal canale di derivazione che partiva dal fiume Breggia. In seguito alla costruzione della stessa, l'aspetto cambiò drasticamente: con un'estensione di circa quattro ettari, la Saceba divenne l'edificio principale della zona delle Gole della Breggia, mutandone radicalmente la morfologia.
Negli anni Sessanta e Settanta, il cementificio fu potenziato: il totale dei dipendenti superava le cento unità.
In Ticino, il consumo di cemento pro capite era di circa 1000 kg, con una media nazionale di circa 700 kg, che già si attestava come la più alta d'Europa. Nel corso degli anni Settanta sono cessate le estrazioni a cielo aperto, lasciando posto agli scavi con terrazzamenti.
Nel 1981 l'unico settore della fabbrica attivo era solamente il centro di macinazione.
La Holcim S.A., nuova proprietaria della fabbrica, nel 2003 termina l'attività della Saceba, quando conta ancora circa quindici dipendenti.
Ex cementificio Saceba, dopo la riqualifica territoriale
La realizzazione del progetto di riqualifica della zona ha avuto una durata di sette anni ed è terminata nel 2012. L'investimento totale è stato di circa 10 milioni di franchi, di cui l'88% a carico della Holcim Svizzera S.A. (committente del progetto di riqualifica), la quale conta, solo in Svizzera, 1300 dipendenti.
Il progetto di riqualifica della zona della Saceba, si può distinguere in quattro punti fondamentali[4]:
  • Demolizione del 90% circa degli edifici (passando da 150'000 m³ a 15'000 m³), rimossi meccanicamente, per facilitare il riciclaggio dei materiali
  • Creazione del percorso didattico Il percorso del Cemento
  • Rievocazione della storia contadina ed agricola degli anni Cinquanta
  • Ri-organizzazione degli accessi da parte di veicoli e pedoni
La messa in opera del progetto ha visto come protagonisti Marco Borradori, presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino, Peter Flückiger, presidente della Fondazione Parco delle Gole della Breggia e Kaspar E.A. Wenger, Presidente del comitato direttivo di Holcim Svizzera S.A..
Il percorso è stato inaugurato ufficialmente il 4 maggio 2012, ed è stato aperto al pubblico il giorno seguente.
Il tracciato ha soprattutto uno scopo didattico: mostrare in che modo è stato rivalorizzato il territorio e spiegare come avvengono certi processi di rielaborazione del biancone, per poter poi produrre il cemento.
I visitatori possono osservare i chilometri di gallerie sotterranee e la vecchia torre dei forni, dove è presente l'ultimo forno verticale in Europa.
Grazie ad un intervento di tipo minimalista, è stato possibile salvare una zona industriale autentica, con una particolare attenzione volta verso la natura circostante. La cancellazione della fabbrica non sarebbe stata la soluzione, anzi; questa (in parte) eliminazione e ristrutturazione sono servite a mantenere un'opera storica, che racconta molto del paese e della propria gente.

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