sabato 19 dicembre 2015

Il Mais Spinato di Gandino (BG) a Gemona del Friuli

Un’antica varietà di mais che arrivò nel borgo seriano di Gandino nel 1632 e che oggi, grazie ad un progetto di salvaguardia e valorizzazione, è stata riscoperta in tutte le sue qualità.
E’ il Mais Spinato di Gandino.

Il progetto per la salvaguardia, caratterizzazione e valorizzazione di questa varietà altamente qualitativa ed organoletticamente pregiata di mais, nasce nel 2008.
Anno in cui, dopo il ritrovamento di alcune pannocchie e di alcuni semi custoditi in Ca’ Parecia, antica cascina gandinese, si dà il via ad un’attività che riporterà questi semi alla loro purezza originaria, facendo così tornare a vivere l’antico Mais.
Un seme oggi conservato presso il CRA di Bergamo, nella Banca del Germoplasma di Pavia e nel Svalbard Global Seed Vault, famoso deposito per la conservazione mondiale delle sementi sito in Norvegia, a 1200 km dal Polo Nord.


Le Origini del Mais Spinato

Gli Olmechi erano un’antica civiltà precolombiana che viveva nell’area tropicale dell’odierno Messico centro-meridionale, approssimativamente negli stati messicani di Veracruz e Tabasco sull’Istmo di Tehuantepec. La civiltà olmeca fi orì durante il periodo formativo (pre-classico) mesoamericano, estendentesi circa dal 1400 a.C. al 400 a.C. Gli Olmechi costituirono la prima civiltà mesoamericana e stabilirono le fondamenta delle culture successive, la cui ascesa fu probabilmente favorita dalle pianure alluvionali dell’area che favorirono un’elevata produzione di mais. L’Impero Inca è stato il più vasto impero precolombiano del continente americano. La sua esistenza va dal XIII secolo fi no al XVI secolo e la sua capitale fu Cuzco, nell’attuale Perù. L’impero incaico comprendeva, al momento della massima espansione (verso il 1532), una parte significativa degli attuali stati sudamericani di Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Cile e Argentina. Cochabamba, in Bolivia, era il “granaio degli Incas” per l’abbondante produzione di mais.
 
Gandino
Il primo luogo in Lombardia a coltivare il Mais.

Ne è testimone la storia: Gandino è stato il primo paese in Lombardia a coltivare il mais. In un suo memoriale del 1881 - “Due autografi contemporanei alla peste del MDCXXX ed alla prima coltivazione del mais in Lombardia” - Filippo Lussana, importante fi siologo, letterato, pittore e poeta di origini bergamasche, narra che la prima coltivazione del mais in territorio lombardo, fu fatta a Gandino nel 1632. Nello scritto si legge che a portare sin qui questo prezioso cereale, dovesse esser stato un foresto, il bellunese Benedetto Miari, nobile che sulle proprie terre venete aveva già aveva sperimentato con successo, dal 1617, la coltivazione del mais. Seguendo in uno dei loro viaggi nella terra natia, Gandino, l’allora Patriarca di Venezia, il barone Federico Maria Giovannelli e i baroni Benedetto e Andrea Giovanelli, Procuratori della Repubblica veneta, Miari portò con sé il prezioso seme, seminandolo nel campo di Clusvene, podere di proprietà proprio dei Giovannelli.
 
Il Progetto

Profuma di cultura, storia, tradizione. Nasce dalla passione e dalla volontà di un territorio di riscoprire i suoi antichi sapori, le sue unicità all’insegna di un approccio sostenibile. È il Mais Spinato di Gandino, prodotto d’eccellenza che Gandino, località parte del distretto turistico de Le Cinque Terre della Val Gandino e sita a pochi chilometri da Bergamo, ha voluto salvaguardare e valorizzare, riscoprendone tutte le sue qualità.

Innovazione e Tradizione

Nato nel 2008, il progetto per la “salvaguardia, caratterizzazione e valorizzazione della varietà locale di mais denominata Spinato di Gandino” muove sia da un fattore storico, sia dalla forte volontà di riscoprire quel mondo agricolo parte integrante del nostro territorio.

Sviluppo Sostenibile

È la sostenibilità il motore di questo progetto che tocca a 360 gradi cultura, coltura, economia e turismo, coinvolgendo mediante un approccio sistemico tutti gli attori parte di una filiera integrata. Da chi opera nel settore agricolo ai commerrcianti, sino alle scuole, alle istituzioni e ai cittadini.

Sinergia

Il Comune di Gandino, la Commissione De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine), la PRO LOCO, la Comunità del Mais Spinato di Gandino ed il partner scientifico Unità di ricerca per la Maiscultura CRA-MAC di Bergamo hanno saputo fare squadra, determinando la riuscita del progetto.

 
 


 

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