sabato 23 marzo 2019

Borghi d'Europa e le Terre europee dell'asparago

L’Associazione Borghi d'Europa e l’Associazione L’Altratavola promuovono all’interno della rassegna informativa ‘Grandi Storie di Piccoli Borghi’ alcune iniziative che riguardano il network
Terre europee dell'asparago.

Marzo aprile e maggio: è tempo di asparagi.
“Grandi Storie di Piccoli Borghi” mette insieme alcune realtà territoriali per far conoscere, attraverso l’asparago, le caratteristiche storiche, culturali, ambientali ed enogastronomiche dei territori medesimi.
L’iniziativa prende il via dall'Istria croata, per presentare e degustare l’asparago selvatico istriano di Buie, Cittanova, Umago e Verteneglio.
Il percorso di informazione prevede poi uno stage televisivo a Negrisia di Ponte di Piave. Si intende valorizzare l’asparago bianco di Cimadolmo.”La denominazione ‘Asparago Bianco di Cimadolmo’ è riservata ai turioni di asparago che rispondono alle condizioni e ai requisiti previsti nel disciplinare.
In particolare è ben delimitata la zona di produzione, comprendente alcuni comuni del Trevigiano sulla riva sinistra del Piave, un territorio caratterizzato fino a pochi decenni fa dalle frequenti alluvioni del fiume.
Oggi di quei tempi resta solo il ricordo, e queste campagne hanno assunto l’aspetto e la redditività della migliore terra veneta. La coltivazione dell’asparago bianco trova qui fertile e disponibile accoglienza proprio nel limo lasciato dalle diversioni del corso del Piave; sono infatti idonei a questa coltura i terreni sabbiosi, di origine alluvionale, permeabili ed accuratamente drenati. Anche il clima temperato-umido di questa zona è ideale, con primavere molto piovose che garantiscono una rapida crescita dei turioni.
L’asparago di Cimadolmo si presenta di colore totalmente bianco, senza sfumature verdi neppure sulla punta; inoltre dev’essere intero, esente da ammaccature ed impurità, privo d’umidità eccessiva e odore o sapore estraneo. Molto importante l’etichettatura, dove la designazione dell’IGP attesta la garanzia del prodotto e della zona di provenienza. Gli asparagi coltivati nel comune di Cimadolmo possono inoltre essere designati con la menzione aggiuntiva ‘Piave’.”
Tezze è stata inserita nella rete dei Borghi Europei del gusto. L’origine del nome è probabilmente da far risalire all’antica denominazione dei fienili, le tiede appunto. La chiesa parrocchiale di San Francesco risale al 1634 (anno della consacrazione) e fu ampliata nel 1762, come riportato dalla lapide apposta sulla facciata esterna.
Da segnalare il caratteristico e pittoresco Borgo Malanotte, nonché la bella villa Zacchi. Interessante anche la presenza di una antica colonna di epoca romana, risalente probabilmente al V secolo d.C., rinvenuta e dissepolta ad opera di Pietro Antonio Malanotte nell’anno 1772.
Le altre iniziative comprese nelle Terre Europee dell'Asparago riguarderanno gli incontri di informazione in Toscana,Puglia e Alto Lazio. CAB Massari scrl di Conselice ospiterà l'incontro
con gli asparagi di Altedo.
Partner d'informazione del progetto le Officine Mingozzi di Bando d'Argenta, che operano nel settore
del pirodiserbo.

Parliamo di… pirodiserbo

La tecnica del controllo delle erbe infestanti per mezzo del fuoco è nata e si è sviluppata negli Stati Uniti dove, nell’anno 1852 , John Craig. di Columbia (Arkansas) usò per la prima volta un apparecchio per il pirodiserbo brevettato appositamente.
Lo sviluppo delle apparecchiature per il pirodiserbo e la definizione della metodologia d’impiego delle stesse divennero popolari solamente ai primi anni del decennio 1940/50.
Questo nuovo metodo, purtroppo, non fu accettato dalla maggior parte degli agricoltori per gli elevati costi.
Fino al 1943 tutti i bruciatori avevano in comune il tipo di combustibile che poteva essere benzina o petrolio; la situazione si modificò radicalmente quando furono disponibili grandi quantità di gas di petrolio liquefatto (GPL) a costi notevolmente più bassi.
Nel 1947 si arrivò alla progettazione e realizzazione d’apparecchiature, che usavano gas butano, provviste di bruciatori che riuscivano a produrre una fiamma di forma e dimensione stabile.
Queste innovazioni riscontrarono immediatamente il consenso generale e già nel 1964 si stimava che fossero in uso, nei soli Stati Uniti, più di 15.000 di tali apparecchiature. Analizzando le ricerche che si svilupparono in Europa si può constatare che le stesse seguirono di pari passo quelle americane.
Infatti, in Inghilterra ed in Olanda, a metà degli anni ’50, si utilizzavano apparecchiature che adottavano come combustibile il petrolio. In seguito furono realizzate attrezzature che utilizzavano gas liquefatto: di queste oltre venti erano in uso in Olanda (specialmente per la defoliazione in fase di pre-raccolta) nelle colture di patate sia da seme che da consumo.
Le Officine Mingozzi si occupano della costruzione, della sperimentazione e dell’espansione dei campi applicativi della tecnologia del pirodiserbo già dalla metà degli anni ’80 producendo attrezzature che sono commercializzate con marchio Tecnoecologia.
La costante collaborazione con diverse Università e Centri di Studi, ha portato negli anni, ad una migliore conoscenza degli effetti dell’applicazione di tale tecnologia sia per

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