ti i consigli su come scegliere consapevolmente, conservare e preparare la carne di pollo e tacchino.
Un
breve vademecum per tutti gli amanti del pollo messo a punto da
Unaitalia e da Giorgio Donegani, nutrizionista e tecnologo alimentare,
online anche su
www.vivailpollo.it, spazio dedicato agli amanti delle carni bianche.
ROMA
– 26/03/2019 - Pollo e tacchino sono le carni preferite dal
54% degli italiani, che le scelgono come principale fonte di proteine
nella propria dieta (dati Ipsos 2018). Ma come si riconosce un pollo
alimentato, allevato e lavorato in Italia? A quanti gradi deve essere
cotto per eliminare eventuali batteri? E quali
sono le regole di igiene da rispettare? In occasione della Giornata Europea del Consumatore, Unaitalia (Unione Nazionale Filiere Agroalimentari Carni e Uova) e Giorgio Donegani, tecnologo alimentare consigliere
della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare, lanciano il vademecum per gli amanti del pollo:
cinque regole d’oro per riconoscere un pollo 100% Made in Italy.
Il pollo, grazie a una filiera d’eccellenza totalmente italiana in tutte
le sue fasi di produzione (allevamento, trasformazione e logistica), è
un alimento in grado di arrivare
in 24 ore in tavola sempre fresco, ma anche il consumatore deve fare la sua parte per consumarlo in sicurezza.
“Le attuali condizioni di allevamento e distribuzione ci garantiscono un prodotto fresco e sicuro
– spiega Giorgio Donegani – sta a noi però imparare a leggere
bene le etichette per fare la scelta giusta e saper mantenere le
importanti caratteristiche del pollo, conservandolo e cuocendolo nel
modo giusto”.
Ecco le 5 regole d’oro:
#1 saper leggere l’etichetta per conoscere l’origine (importante
per 9 italiani su 10 secondo le ultime indagini Ismea), ma anche il tipo
di allevamento e trasformazione;
#2 fare attenzione alla pelle e alla carne del pollo, che deve apparire sempre rosa, lucida e umida;
#3 scegliere borsa termica e ripiano basso del frigo; #4 non lavare mai il pollo ma le mani;
#5 cuocere il pollo a 75° (armarsi di termometro!) per gustarlo
appieno e in sicurezza. Un punto importante quest’ultimo, secondo
Donegani: “La cottura è fondamentale per eliminare eventuali batteri presenti nella carne cruda”.
Vediamo adesso nel dettaglio le cinque regole per non sbagliare, al supermercato e a casa.
#1 DIMMI CHE ETICHETTA SCEGLI E TI DIRÒ CHE POLLO MANGI: L’IMPORTANZA DI SAPER LEGGERE L’ETICHETTA
La scelta consapevole parte dall’etichetta: una vera e propria
carta di identità che garantisce la sicurezza del consumatore
dall’allevamento al piatto e aiuta a conoscere ingredienti, quantità e
scadenza ma anche tracciabilità e origine del prodotto. In etichetta
infatti si trova il
nome del produttore, il lotto di produzione (il codice che ne consente la tracciabilità) e il
Paese di origine. Un’informazione, quest’ultima, importante per 9 italiani su 10 secondo un’indagine Ismea
e obbligatoria in Ue dal 2015 (anche se gli avicoltori lo indicano
volontariamente già dal 2005). Grazie all’etichetta possiamo anche
sapere
dove l’animale è nato, è stato allevato e trasformato e la
tipologia di allevamento (ad esempio allevato all’aperto o senza l’uso di antibiotici) e
di alimentazione. E per panati & co? Grazie all’etichetta
capiamo quali allergeni si trovano nei semilavorati (è obbligatorio per
legge), il tipo di oli e grassi vegetali impiegati e l’eventuale
percentuale di acqua aggiunta. In alcuni casi infine è
possibile (ma non è obbligatorio) trovare l’indicazione della sede
dello stabilimento di produzione, le modalità di conservazione e
utilizzazione.
#2 OCCHIO E NASO FANNO LA LORO PARTE: FARE ATTENZIONE AI COLORI E AGLI ODORI
“Il colore può variare in base all’alimentazione del pollo - spiega Donegani –
ma ci sono diversi indici di cui tener conto: la pelle deve apparire sempre umida e non ispessita e la carne deve essere morbida, rosata, lucida”.
Un altro aiuta arriva dall’odore: “deve essere molto
leggero e non sgradevole”.
Da ricordare inoltre di fare attenzione alle confezioni: se
l’involucro è rigonfio potrebbe essere stato esposto a temperature
superiori a quelle corrette.
#3 IL FREDDO È NOSTRO AMICO: UNA BORSA TERMICA AL SUPERMERCATO E POLLO NEL RIPIANO BASSO DEL FRIGO
Borsa frigo? Mai più senza. “Ricordiamoci sempre che il freddo è un nostro importante alleato -
spiega Donegani – per evitare che il pollo si surriscaldi. È sempre meglio attrezzarsi con una borsa termica per il trasporto,
specie se passa troppo tempo tra l’acquisto della carne e il rientro a
casa in estate. Fondamentale è evitare di lasciare il pollo a
temperatura ambiente, conservandolo ben protetto in frigorifero. È
importante poi disporre gli alimenti al posto giusto:
la carne, come tutti gli alimenti crudi e deperibili, va in basso nel
frigorifero e riposta in un contenitore. Lo
scatolame, quando aperto, e le bibite vanno in alto, la verdura nei cassetti. È importante anche separare i cibi crudi da quelli cotti
ed evitare di riempire il frigo: non circolando l’aria, i cibi non si raffreddano a sufficienza.”
Il freddo è anche un alleato dello scongelamento lento: “è consentito solo se la carne viene messa a scongelare nel frigorifero –
continua Donegani - le basse temperature consentono di preservare le qualità organolettiche della carne”.
#4 IL POLLO NON VA MAI LAVATO, MA LE MANI SI
“Un italiano su quattro – dice Donegani
- è convinto che lavare il pollo crudo sotto l’acqua aiuti a
eliminare eventuali batteri. Niente di più falso: il lavaggio non solo
non elimina i batteri ma contribuisce anche a diffondere sui piani della
cucina eventuali batteri presenti. La cosa corretta
da fare è invece lavarsi bene le mani con il sapone per almeno 20 secondi
prima e dopo aver maneggiato il cibo e non appoggiare mai la
carne cotta nello stesso piatto che conteneva la carne cruda per evitare
contaminazioni”. Sempre a questo fine il consiglio è di
usare un tagliere e posate diverse e di lavare gli utensili e le
superfici che sono state a contatto con la carne cruda con acqua e
detersivo.
#5
MAI UN POLLO “AL SANGUE” IN TAVOLA MA SEMPRE BEN COTTO: UNA BUONA COTTURA UCCIDE EVENTUALI BATTERI
“A differenza di altre carni, il pollo
va sempre ben cotto – spiega Donegani - Una procedura che
permette di uccidere eventuali batteri presenti nella carne. Il 40% dei
consumatori cuoce la carne in modo insufficiente e solo il 29% sa che la
corretta temperatura da raggiungere al centro
del pollo è di 75°C. È quindi importante controllare la temperatura al
cuore della carne con un termometro o tastando la carne con le dita
assicurandosi che sia rovente”.
Un altro accorgimento? “L’ideale è consumare la carne entro 15/20 minuti dalla preparazione – spiega Donegani -
Le temperature tra i 10 e i 50° gradi sono le più favorevoli alla
crescita microbica, è quindi necessario che la carne non si freddi”. E se si vuole cuocere in anticipo e portarla in ufficio? “Bisogna cercare di raffreddare la carne il più rapidamente
possibile dopo la cottura, per esempio immergendo in acqua fredda la pentola”.
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