Boom delle DOCG (+121%) e di tutte le
Denominazioni di qualità (+55%)
Volano anche le esportazioni, cresciute
del 54% negli ultimi dieci anni
Milano, 25 marzo 2019 – Una vendemmia 2018 chiusa con numeri da
record, sia in termini di quantità, con un incremento
della produzione del 55% rispetto al 2017, sia in termini
di qualità, con un balzo del 121% delle DOCG. Una presenza
sempre più riconosciuta sui mercati internazionali, dove i
vini lombardi sono ormai in pianta stabile tra i
principali ambasciatori dell’eccellenza vitivinicola
italiana. E una vocazione alla valorizzazione del
territorio, attraverso azioni volte da un lato a
recuperare una tradizione di grande valore e dall’altro a
utilizzare strumenti e tecnologie all’avanguardia, che ha
consentito di porre solide basi per essere sempre più
protagonisti sulla scena mondiale.
Sono
queste le credenziali con cui i vini lombardi si
presentano all’appuntamento con la 53ª edizione di Vinitaly, il Salone
interazionale dei vini e dei distillati che andrà in scena
a Verona dal 7 al 10 aprile. Complice un’annata destinata
a passare alla storia per i livelli produttivi e
qualitativi, con un milione e 578
mila ettolitri di vino prodotto, di cui ben un milione e 395
mila ettolitri (88,7%) a Denominazione di qualità (DOCG,
DOC e IGT), quest’anno
l’appuntamento con buyer, operatori del settore e
giornalisti nel “salotto” buono del Padiglione Lombardia,
allestito come da tradizione al secondo piano del
PalaExpo, sarà più che mai nel segno della qualità.
A
rappresentare il mondo vitivinicolo regionale saranno gli
oltre 200 espositori che parteciperanno alla collettiva
lombarda, che sarà tra le prime per numero di realtà
presenti. Lo spazio a disposizione di aziende e consorzi
sarà complessivamente di 8.500 metri quadrati, di cui
circa 4.000 allestiti, e sarà finanziato e realizzato in
Accordo di programma da Regione Lombardia e Unioncamere
Lombardia.
I
RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI
Qui
gli operatori troveranno in degustazione circa 2 mila
etichette, in rappresentanza dei migliori prodotti di un
territorio unico per varietà
di ambienti, di clima e di terroir, il cui
successo all’estero è testimoniato non solo dai dati
sull’export,
cresciuto del 54% in dieci anni fino a raggiungere
il record storico di 271 milioni di
euro nel 2017/2018, ma anche dai numerosi
riconoscimenti conquistati a livello internazionale.
Non a
caso, tra i vini selezionati dall’autorevole rivista
americana Wine
Spectator per rappresentare l’eccellenza enologica
nazionale ad OperaWine 2019, l’evento esclusivo proposto
da Veronafiere e Vinitaly che offrirà agli operatori
specializzati di tutto il mondo la possibilità di
conoscere i 100 migliori vini italiani, in degustazione il
6 aprile al Palazzo della Gran Guardia di Verona, ci sono
ben quattro prodotti lombardi: il Brut Franciacorta La
Scala 2013 di Bellavista, il Franciacorta Cuvée Annamaria
Clementi Riserva 2008 di Ca’ del Bosco, lo Sforzato di
Valtellina Albareda 2015 di Mamete Prevostini e
lo Sforzato di Valtellina 5 Stelle Sfursat 2013 di Nino
Negri.
“La
Lombardia si conferma sempre più terra vitivinicola. I
dati relativi alla vendemmia 2018 fanno registrare il
record di produzione degli ultimi anni. Il nostro vino è
sempre di più riconosciuto nel mondo per la qualità.
Dobbiamo puntare in maniera decisa sulla distintività
delle bottiglie e sul legame indissolubile con i
territori”,
dichiara Fabio
Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e
Sistemi verdi della Regione Lombardia. “La Lombardia
produce per il 90% vini a Denominazione di qualità,
grazie a 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT, e raccoglie l’8% delle
Denominazioni di qualità a livello nazionale pur
contribuendo per il 3% in termini di volumi. Questa è la
strada da percorrere e la caratteristica da valorizzare.
La Regione Lombardia continuerà ad affiancare i
produttori sia nella sfida dell’internazionalizzazione
sia in quella legata alla conquista del mercato
interno”.
RILEVAMENTI
SATELLITARI E VITICOLTURA DI PRECISIONE
Risultati frutto dell’impegno delle aziende, che
hanno adottato sistemi volti a valorizzazione al massimo
il territorio e le sue peculiarità. Dalla promozione della
biodiversità in vigneto, all’adozione dei rilevamenti
satellitari e della viticoltura di precisione
per aumentare l’omogeneità e la qualità dei terreni.
Dall’analisi dell’impronta carbonica e di quella
idrica per ridurre le emissioni di CO2 e migliorare
l’utilizzo delle risorse, all’impiego di sensori per
monitorare le condizioni delle piante in vigneto, i
sistemi utilizzati dalle imprese per produrre vini
migliori e ridurre l’impatto ambientale sono moltissimi.
Questo anche grazie al sostegno che Regione
Lombardia dà al mondo vitivinicolo attraverso misure ad
hoc. Da quella per la Ristrutturazione e conversione dei
vigneti, volta a sostenere la realizzazione di
impianti con caratteristiche idonee alla produzione di
vini DOCG, DOC e IGT, a quella per gli Investimenti, volta
ad aumentare il rendimento globale delle imprese e il loro
adeguamento alle richieste di mercato, anche al fine di
migliorare i risparmi energetici, l'efficienza energetica
globale e i trattamenti sostenibili. Due misure che
solamente nelle ultime tre campagne (2015/16, 2016/17 e
2017/18) hanno erogato contributi per un
totale di 22 milioni e 736 mila euro, rispondendo a un
totale di 1.326 richieste arrivate dalle aziende.
IL BOOM
DELL’OCCUPAZIONE
D’altra parte, la
crescita del movimento vitivinicolo non si è tradotta
solamente in un ulteriore incremento della qualità, ma ha
avuto effetti positivi anche in termini di occupazione. “Negli ultimi cinque
anni il numero di addetti nel settore vitivinicolo in
Lombardia è quasi raddoppiato, crescendo del 76%
tra il 2013 e il 2018. Le sinergie che è ora
possibile creare con un settore strategico come quello
turistico, grazie alla nuova legge sull’Enoturismo, garantiscono
inoltre alle aziende ulteriori
opportunità di crescita e sviluppo” dichiara Gian Domenico
Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia. “Il successo sui
mercati esteri dimostra che il sistema vitivinicolo
lombardo sta riuscendo a valorizzare questo territorio,
che rappresenta un microcosmo unico per qualità e
varietà. Siamo la regione con la maggiore possibilità di
scelta in Italia e non abbiamo nulla da invidiare alle
più rinomate aree vitivinicole del mondo: lavoriamo per
fare del vino un’altra nostra eccellenza riconosciuta a
livello internazionale al pari di moda, alimentare e
design”.
Un obiettivo nel quale i Consorzi di tutela
dei vini lombardi sono impegnati al fianco delle aziende.
Spetta a loro, infatti, con il sostegno delle Istituzioni,
il ruolo di custodi e promotori di una qualità sempre più
apprezzata in Italia e all’estero. Un mondo del quale
buyer, operatori professionali e giornalisti potranno
approfondire la conoscenza durante Vinitaly, grazie a un
fitto calendario di eventi che verranno proposti nel
Padiglione Lombardia con l’obiettivo di valorizzare il
comparto e la sua variegata offerta, che spazia dagli
spumanti metodo classico della Franciacorta e dell’Oltrepò
pavese ai rossi corposi della Valtellina, dai bianchi
fermi del Lugana al taglio bordolese della Valcalepio, dai
rossi vivaci delle colline mantovane alle piccole
produzioni delle Terre Lariane che affacciano sul lago di
Como, fino ai passiti da meditazione del Moscato di
Scanzo.
I Consorzi presenti a Vinitaly 2019 sono:
Consorzio Franciacorta, Consorzio Tutela Lugana DOC,
Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo, Consorzio Tutela
Vini Oltrepò Pavese, Consorzio Vini Mantovani, Consorzio
Volontario Vino DOC San Colombano, Consorzio Vini IGT
Terre Lariane, Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio di
Tutela Vini di Valtellina, Consorzio Valtènesi, Consorzio
Montenetto ed Ente Vini Bresciani (in rappresentanza dei
territori di Botticino DOC, Cellatica DOC, San Martino
della Battaglia DOC e Valcamonica).
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