giovedì 6 giugno 2019

IL 7 GIUGNO ALLA CAMERA DI COMMERCIO DI BENEVENTO IL SEMINARIO 'VERSO LO STATUTO DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO RURALE'



'BIOWINE' CHIAMA A RACCOLTA LE MIGLIORI ESPRESSIONI NEL CAMPO DELLA RICERCA ENOLOGICA E TERRITORIALE CON L'OBIETTIVO DI DARE VITA AD UNO STRUMENTO PREZIOSO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO

A CHIUDERE L'INCONTRO SARÀ L'ASSESSORE REGIONALE CHIARA MARCIANI


Il paesaggio rurale attore centrale di un processo condiviso, unitario e partecipato. È questo lo stimolo che animerà una intensa giornata di riflessione programmata per venerdì 7 giugno, nella cornice della sede della Camera di Commercio di Benevento. La giornata rappresenta il concreto avvio del percorso condiviso di 'BioWINE' (acronimo che sta per (BIOlogical Wine INnovative Environment), progettazione finanziata dal PON Governance e capacità istituzionale 2014-2020, che vede come ente capofila il Comune di Guardia Sanframondi. Il seminario 'Verso lo Statuto del territorio e del paesaggio rurale' darà infatti l'avvio al coinvolgimento delle migliori espressioni nel campo della ricerca enologica e territoriale al fine di veder concretizzato l'ambizioso obiettivo di un progetto che pone particolare attenzione alla filiera vitivinicola e che prevede il trasferimento del know-how e degli strumenti già sperimentati dai Comuni dell’area del Prosecco Superiore DOCG Conegliano Valdobbiadene (in provincia di Treviso, con il Comune di San Pietro di Feletto a fare da coordinatore), verso sette Comuni della Campania (oltre a Guardia Sanframondi quelli di Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti e Solopaca, in provincia di Benevento;  Caggiano e Sant’Angelo a Fasanella in provincia di Salerno; Castelfranci in quella di Avellino) e due realtà della Basilicata (Grumento Nova e Roccanova, in provincia di Potenza).
I comuni trevigiani nel corso dell'ultimo decennio hanno sperimentato la buona pratica nel coinvolgimento proattivo del partenariato, sia istituzionale che socio-economico, nelle fasi di definizione ed applicazione di alcuni atti amministrativi (in particolare di un Regolamento intercomunale di Polizia rurale) volti, da un lato, a recepire le disposizioni relative alla riforma di politiche di settore e, dall’altro, a promuovere strumenti efficaci di tutela della salute e del territorio rurale, fino alla definizione di linee guida regionali, all’approvazione di progetti finanziati da risorse dell'Unione Europea e alla candidatura dell’area come sito Unesco. Una buona pratica che grazie al progetto 'BioWINE' viene ceduta alle sette realtà  che ricadono di due Regioni in ritardo di sviluppo, con l'obiettivo di redigere un proprio Regolamento intercomunale di Polizia rurale. Un esempio virtuoso che fungerà da stimolo per costruire un processo di cooperazione interistituzionale e di confronto con gli attori dell'intera filiera vitivinicola, consapevole che il lavoro di rete costituisce una base di partenza essenziale per la salvaguardia del patrimonio umano e naturalistico e per la crescita della competitività delle aziende agricole. Un percorso, dunque, che mira a creare le migliori condizioni per realizzare un prezioso strumento per lo sviluppo sostenibile del territorio.
Fruitori finali del progetto sono le comunità nel loro complesso, perché l'intento è quello di divulgare tra produttori e cittadini proposte ed opportunità di intervento territoriali, spronandoli a diventare protagonisti di una nuova sfida  che sia capace di instaurare una sana convivenza fra un'economia sostenibile e il rispetto per l'ambiente e il paesaggio.
«Il progetto - dichiara Floriano Panza, sindaco di Guardia Sanframondi - prevede il  trasferimento tra i territori coinvolti delle necessarie informazioni per giungere alla definizione di un quadro normativo, condiviso dalle amministrazioni comunali con i soggetti interessati presenti sul territorio, per armonizzare politiche nel settore ambientale e urbanistico, con particolare attenzione rivolta alla filiera vitivinicola. Sviluppo integrato dal basso, sviluppo dell’innovazione, della ricerca e della formazione, così come la valorizzazione della logica di filiera - aggiunge - saranno i punti cardini lungo i quali si snoderanno le attività di un progetto che, stimolando buone pratiche agricole, mira a dare forza a processi partecipati che sappiano sostenere quel cambiamento culturale necessario per affrontare in modo sostenibile lo sviluppo locale».

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