Gabriele e Celeste
amano definire La Vite Bianca di Vigonza il loro bacaro.
Nella tradizione
veneziana bacaro è sinonimo di osteria, di osteria semplice, dove si
trova una
vasta scelta di vini
in calice (ómbre o bianchetti) e piccoli cibi e spuntini (cichéti),
caratterizzata da
pochi posti a sedere e da un lungo bancone vetrinato in cui sono
esposti
i prodotti in
vendita.
A La Vite Bianca il
vino della casa si chiama sempre "ombra", ma vi è anche
una
grande scelta tra
vini di alta qualità. E poi, accanto agli aperitivi di grande
fantasia, la cucina
che segna
profondamente la vita del locale.
Una cucina che si
basa sui prodotti locali, interpretati rispettando il volgere delle
stagioni.
Piatti che si
ispirano ad una tradizione familiare, ma di grande efficacia. Così a
mezzogiorno
il cliente potrà
scegliere fra diverse proposte : sul banco, in stile gastronomia,
offrendosi
alla vista, i piatti
suggeriscono dei percorsi inusitati. E poi Celeste, che annuncia,
accanto
alle delizie del
banco, i primi del giorno.
Abbiamo assaggiato
delle tagliatelle con zucchine e salmone affumicato, da far invidia
agli chef più
raffinati. E poi vi è lo stile del servizio, improntato sulla
gentilezza mai untuosa,
mai ingombrante
vera. Gabriele vola letteralmente fra la cucina e i tavoli, conosce i
clienti,
ha una parola per
tutti, restituendo a La Vite Bianca quella atmosfera colloquiale di
antica
osteria che di certo
non guasta.
Celeste è la vera
protagonista della sala (anzi delle sale), sa vezzeggiare i clienti,
con un
sorriso splendente e
una simpatia contagiosa.
E, di questi tempi,
scusate se è poco !
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