Per
la prima volta esce un libro che raccoglie l’ormai copioso
materiale pubblicato e diffuso negli ultimi anni sul controverso argomento – a
carattere gastronomico, ma non solo – legato
a uno dei piatti più diffusi e apprezzati nel mondo, intitolato: “Spaghetti alla Bolognese: l’altra faccia
del tipico”.
Ne
è autore Piero Valdiserra,
bolognese, la cui esperienza professionale si è svolta nel settore del
marketing, nel quale ha operato per aziende del largo consumo, dei beni
industriali e dei servizi. Dal 1998 è Direttore Marketing e Relazioni Esterne
della Rinaldi Holding, uno dei maggiori gruppi italiani operanti nel beverage
alcolico. Nel suo trentennale percorso professionale, Piero Valdiserra ha
acquisito competenze anche come ricercatore economico, consulente di direzione,
formatore e responsabile di uffici stampa.
La
casa editrice Edi House - diretta da
Giulio Biasion - si occupa sia di editoria periodica (rivista L’Albergo) che
web (voyager-magazine, clubdeisapori); con questo testo di marketing apre la
nuova collana ‘Turismo e sapori’.
Il
testo prende avvio dalla constatazione dell’esistenza di moltissimi luoghi comuni
sugli Spaghetti alla Bolognese, il primo piatto che porta nel nome, in tutto il
mondo, la città felsinea.
Dopo
un’argomentata ricostruzione storica, che documenta come gli Spaghetti al ragù
siano largamente attestati a Bologna fin dal XVI secolo, il volume ripercorre
le tappe che hanno segnato la rinascita dell’interesse circa la discussa
ricetta. Negli anni più vicini a noi, un piccolo gruppo di amici ha addirittura
inteso studiare e valorizzare le prospettive di intervento “sul campo” a favore
della famigerata pasta secca che reca Bologna nel nome. Tale gruppo, formato da
professionisti della gastronomia, della comunicazione e del giornalismo, animato
da uno spirito tra il professionale e il goliardico, si è dato anche un nome
fortemente evocativo: la Balla degli
Spaghetti alla Bolognese. Nei suoi primi anni di attività, uno dei meriti
maggiori della Balla degli Spaghetti alla Bolognese è stato quello di
adoperarsi per contrastare i luoghi comuni che affliggono il piatto in
questione. Tali luoghi comuni, su cui il libro si sofferma in dettaglio per
confutarli, sono:
1) Gli Spaghetti alla Bolognese
non esistono.
2) Gli Spaghetti alla Bolognese
sono cattivi.
3) Gli Spaghetti alla Bolognese
sono quelli al tonno.
4) Gli Spaghetti alla Bolognese
risalgono alla Seconda Guerra Mondiale.
La
critica serrata e ben documentata alle “leggende metropolitane” di cui sopra
prelude alla parte positiva, costruttiva del testo, che può riassumersi nelle
due tesi seguenti:
A) Gli Spaghetti alla Bolognese
rappresentano a tutti gli effetti un prodotto tipico della tavola bolognese,
anche se di natura decisamente particolare: più in specifico, rappresentano l’altra faccia del tipico;
B) Gli Spaghetti alla Bolognese
costituiscono un formidabile vettore di promozione della città di Bologna e del
suo territorio.
La
seconda parte del libro argomenta le tesi A) e B) con ricchezza di esempi,
richiami, aneddoti e riferimenti, arrivando a concludere che gli Spaghetti alla
Bolognese possono diventare il punto di partenza per una rinnovata opera di
valorizzazione, anche e soprattutto internazionale, dei tesori tradizionali
della tavola petroniana. In un’ottica di forte, autentico, modernissimo
marketing territoriale. Due appendici, dedicate rispettivamente alle poesie
sugli Spaghetti alla Bolognese e alla ricetta del Ragù Classico Bolognese,
concludono la trattazione. Un ricco apparato di note consente infine di
rintracciare, in dettaglio, i tanti rimandi disseminati nei dieci capitoli del
volume.
I
dati del libro: Piero
Valdiserra, “Spaghetti alla Bolognese: l’altra faccia del tipico”, Bologna,
Edizioni Edi House, 2016, 80 pagine, 8 euro. (info: Edi House, tel. 051 306112, e-mail ufficiostampa@edihouse.it).
Nessun commento:
Posta un commento