Chef
stellati e grandi promesse della ristorazione regionale insieme
domenica 11 dicembre per deliziare gli ospiti della serata di apertura
dell'ambizioso progetto cucina-laboratorio
Gli
chef stellati Paolo Barrale (del ristorante Marennà, locale che si
trova all'interno dell'azienda vitivinicola Feudi San Gregorio a Sorbo
Serpico), Lino Scarallo (del ristorante Palazzo Petrucci, nel cuore di
Napoli) e Gianluca D'Agostino (del locale Veritas, sempre a Napoli)
insieme al talentuoso Antonio Pisaniello (anima e patron della Locanda
di Bù a Nusco) e a due grandi protagonisti della cucina sannita, Luciano
Villani (chef di Locanda del borgo, il ristorante che sorge nello
scrigno del resort Acquapetra) e Daniele Luongo (essenza della bella
esperienza della Locanda della luna, a San Giorgio del Sannio), si
ritrovano all'ombra del Taburno per animare una serata che si
preannuncia scoppiettante. Per la gioia dei palati degli ospiti che
prenderanno parte all'inaugurazione di “Locanda Radici”, primo ristorante che nasce completamente sotto la direzione dello chef sannita Angelo D’Amico.
Appuntamento programmato per le ore 19 di domenica 11 dicembre, presso
la struttura ricettiva che sorge in territorio di Melizzano, lungo la
provinciale Solopaca – Frasso Telesino.
Classe
1977, da anni impegnato in alcuni noti locali della zona, D'Amico apre
il sipario della sua prima personale opera di ristorazione, alle pendici
del Massiccio del Taburno. Un ambizioso ed interessante progetto che
permetterà ai numerosi estimatori, di poter godere a pieno del suo
talento e della sua arte in uno degli angoli più suggestivi della sua
terra d’origine.
Una cucina-laboratorio che punta tutto su di
una cucina povera di ingredienti ma intensa di sapori, tutta incentrata
sulla ricca dispensa sannita, è ispirato al ricordo ed alla tradizione
locale, rivisitata grazie alla sapienza culinaria maturata fin da
piccolo, quando si muoveva dietro ai fornelli di casa cercando di
cogliere i primi segreti della cucina dalla maestria della nonna Lucia.
Un amore cresciuto nei tanti anni di formazione, trascorsi alla corte di
grandi maestri della cucina, tra cui Enrico Derflinger all’Eden di
Roma, Antonio Genovese, Raymond Blanc ad Oxford per poi approdare al
ristorante di Antonello Colonna a Labico, dove ha maturato un’esperienza
straordinaria di ben sei anni.
D'Amico
si mette in gioco con un ristorante tutto suo, che trae il nome dalla
vocazione che sottende ogni suo piatto. Puntando in alto, dalla
progettazione dei locali alla progettazione della cucina, tutto richiama
la sua concezione di cucina come laboratorio e ricerca che parte dagli
elementi primi per sfociare, con la consapevolezza e la conoscenza di
complesse tecniche di cottura e preparazione, nella proposizione di
soluzioni culinarie coinvolgenti al tempo stesso il gusto, il tatto e l’olfatto.
Una
scelta convinta, rinunciando ad allettanti e prestigiose offerte
collaborative altrove, per decidere di ancorare definitivamente la
propria prospettiva di crescita nel contesto sannita: Una scelta che
rende ancora più onore al suo talento: promuovere, valorizzare e
conservare quel patrimonio gastronomico e culinario di inestimabile
valore socio-culturale, prima ancora che economico, che caratterizza il
Sannio.
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